“PUTTANA, TI AMMAZZIAMO” LE MINACCE SOVRANISTE ALLA GIP ALESSANDRA VELLA
UNO SCRIVE: “COLPIRNE UNA PER EDUCARNE CENTO”… TRANQUILLO, CHE QUANDO VERRANNO A PRENDERTI ALTRI 1000 RAZZISTI SARANNO EDUCATI
Da ore si parla incessantemente della stessa notizia: il Gip di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto la liberazione della capitana Carola Rackete, la comandante della Sea Watch
Chiunque mastichi un po’ di diritto sa che un arresto deve sempre essere successivamente convalidato da un giudice per le indagini preliminari e che non è raro che le misure cautelari applicate in attesa di processo vengano annullate qualora non sussistano le condizioni di legge.
Contro la Gip Vella si è scatenata una vera e propria gogna mediatica, condita da insulti e minacce di ogni tipo liberamente espressi sui social network e anche sotto i post del capo del Viminale.
“Il GIP di Agrigento si chiama Alessandra Vella. Colpirne uno per educarne cento. Domani provo a investirla con la macchina mentre corro a salvare vite umane. Sapete da chi andare”, ha scritto per esempio l’utente Twitter Patrizio Amabile, scatenando un putiferio.
Dopo essere stato segnalato in massa da una moltitudine di utenti, Amabile ha limitato il suo account e fatto sparire i tweet incriminati, che però grazie a screenshot e salvataggi su Archive.fo sono stati inviati all’attenzione della procura di Agrigento dall’utente @SonoClaudio.
Amabile, però, non è certo l’unico utente che ha insultato la Gip di Agrigento, in rete si trovano decine e decine di insulti sessisti e minacce di morte indirizzate alla giudice Vella.
“Puttana comunista di merda, verremo a cercarti, e non riderai più”, scrive @stelandis commentando un tweet che diffonde la fotografia della giudice.
“Alessandra Vella eversore”, scrive invece @gianvitosibilio mentre @Idealerandagio twitta: “#AlessandraVella con la sua vita agiata non è degna di giudicare nemmeno le suole delle mie scarpe che hanno fatto più strada di lei che invece ha preso l’ascensore! Dal sotto scrivania alla cattedra del tribunale!!!”.
“Il Gip di Agrigento è una grandissima testa di cazzo”, ha invece twittato l’utente Carmine Cataldi, facendo immediatamente dietrofront e twittando le proprie scuse perfino alla polizia di stato quando si è reso conto che il suo post stava per diventare virale.
“Ho rimosso immediatamente il tweet, sono sempre stato un cittadino onesto, esprimo la massima stima e ammirazione nelle forze dell’ordine e nella magistratura e tale inconveniente se si è verificato non accadrà mai più”, si legge in svariati tweet rimasti pubblicati sulla sua timeline.
(da agenzie)
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