SCONTRI ALLA SAPIENZA, STELLA BOCCITTO TORNA LIBERA (NON HO AGGREDITO NESSUNO”), LA PROTESTA CONTINUA, RAGAZZI SI INCATENANO: “SCIOPERO E LOTTA AD OLTRANZA”
PIANTEDOSI CHIARISCA SE DARE DELLA “TROIA E ZECCA” A UNA GIOVANE LAUREATA CON 110 E LODE RIENTRA TRA I COMPITI DELLA POLIZIA: “COPERTA DI INSULTI DOPO IL FERMO”
È tornata subito in libertà Stella Boccitto, la 29enne arrestata ieri pomeriggio, assieme a Albarq Mohammed Ali Jummah, durante gli scontri avvenuti alla Sapienza fra le forze.dell’ordine e i collettivi degli studenti pro-Palestina. Il giudice monocratico ha disposto la convalida dell’arresto rimettendola in libertà in attesa del processo. Alla ragazza venivano contestate le accuse di resistenza e lesioni. La giovane ha negato ogni addebito: “non ho aggredito nessuno”.
Ad attendere l’esito dell’udienza c’erano anche i genitori Marco Boccitto, giornalista, ed Enrica Palmieri, ex direttrice dell’accademia nazionale di danza classica. “Nostra figlia non ha alcun precedente, è incensurata, si è laureata in cooperazione internazionale alla Sapienza con 110 e lode. Ieri era all’università per accompagnare un amico di Padova e aveva con se’ anche il suo cane Zoe. Si è trovata di fronte le forze dell’ordine schierate. Voleva proteggere il cane che rischiava di essere calpestato ed è stata portata via dai poliziotti. Oggi aveva un colloquio di lavoro”, hanno raccontato i due genitori prima di lasciare piazzale Clodio.
“Stella non è una violenta, si è ritrovata nella calca. Sembra abbastanza assurdo che abbia aggredito qualcuno. Mia figlia pesa 40 chili, è uno scricciolo. L’hanno trascinata con forza per la maglietta in tre. Non è accettabile questa violenza. Quando ieri sera è tornata a casa era stravolta”.
Le accuse e la difesa degli studenti
Le accuse contestate sono di lesioni e resistenza. Ali Jummah sarebbe salito su una volante della polizia danneggiandola. Boccitto, invece, avrebbe aggredito al volto un dirigente del commissariato San Lorenzo.
«Siamo di fronte a delle accuse inesistenti – affermano gli studenti fuori dal tribunale – la ragazza si è ritrovata in un momento concitato mentre le guardie caricavano. Non c’è stata nessuna aggressione, così come non c’è stata nessuna irruzione nel commissariato. Noi siamo andati a chiedere spiegazioni. Volevamo sapere dove si trovavano due studenti arrestati senza motivo. Siamo di fronte a uno stato di repressione».
“Sono uscita e mi sono trovata gli scudi avanti. Avevo paura calpestassero il cane e ho messo le mani avanti” ha aggiunto Boccitto che aggiunge: “Subito dopo l’arresto sono stata coperta di insulti. Zecca, troia. Io piangevo. Perché mi trattate così? Potrei essere vostra figlia”.
Quella di ieri pomeriggio è l’ennesima protesta degli studenti della Sapienza per chiedere la sospensione dell’accordo tra l’università e Israele. «In altre università è stato sospeso – aggiungono gli studenti – a Roma invece ci sono troppi legami politici ed economici. La cosa peggiore, però, è che da quando è iniziata questa protesta la polizia è diventata il tramite attraverso cui l’ateneo comunica con gli studenti. È diventata la normalità avere le forze dell’ordine tra le aule, ma non dovrebbe esserlo».
«Noi siamo contro la guerra – aggiunge un’altra studentessa che poi spiega perché non ci sia stata nessuna manifestazione dopo il 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas contro Israele. “Quella è stata una lotta di liberazione”».
Studenti incatenati, la protesta continua
Si sono incatenati e sono in sciopero della fame da oggi le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all’interno dell’università La Sapienza. “Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo – si legge in un appello scritto dagli studenti – Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento”.
(da La Repubblica)
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