SCOPPIA IL CASO DEI RIMBORSI SPESE DEL M5S A STRASBURGO
SPACCATO IL GRUPPO DEGLI EUROPARLAMENTARI SUI CASI GESTITI IN GRAN SEGRETO… ALCUNI ASSUNTI LAVOREREBBERO IN REALTA’ PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DI DI MAIO… IL RUOLO DI CRISTINA BELOTTI
Un articolo di Alberto D’Argenio su Repubblica racconta oggi di un caso scoppiato al Parlamento Europeo intorno a Cristina Belotti, il capo della Comunicazione dei 5Stelle a Bruxelles e a Strasburgo.
L’amministrazione dell’EFFD, la famiglia politica che in Ue riunisce M5S e Ukip, le ha contestato i rimborsi chiesti per alcune missioni legate non alla politica europea, ma alle campagne di Luigi Di Maio in Italia.
Le trasferte dei funzionari dei gruppi infatti vengono messe in nota spese solo se legate ad attività di politica UE; nel caso di Cristina Belotti le missioni erano state invece effettuate per le campagne del MoVimento 5 Stelle: per il referendum del 4 dicembre, per le comunali 2017 e per le regionali siciliane.
La situazione è precipitata lo scorso 11 dicembre, quando Belotti si è segnata presente alla plenaria di Strasburgo — con tanto di diaria — mentre per l’amministrazione del gruppo era assente.
A quel punto il caso è esploso tra i grillini e l’amministrazione Efdd ha verificato un trentina di sue missioni per un valore di circa 15mila euro di rimborsi chiesti, chiedendole in via informale di dimettersi.
Ma Belotti è restata in sella, coperta dalla leadership del Movimento: dagli atti dell’amministrazione risultano interventi in sua difesa a nome di Davide Casaleggio, Beppe Grillo e Di Maio.
L’epilogo il 19 dicembre 2017, quando si è tenuta l’ultima riunione tra Belotti e il segretario generale Efdd, Aurelie Laloux.
Per evitare le dimissioni e il rischioso coinvolgimento del segretariato generale del Parlamento, Belotti ha accettato di rinunciare alle diarie e ai costi vivi di alcune missioni stracciando le richieste di rimborso spese, rimaste a suo carico.
Repubblica ha potuto prendere visione dei documenti che certificano la cancellazione di almeno tre missioni: la diaria per la plenaria di Strasburgo di dicembre, il viaggio a Roma e Milano del 25 e 26 ottobre 2017 (comizio di Grillo) e la trasferta a Castelfranco del 21 gennaio 2017 (“Ricorso day” con Di Maio).
La Belotti ha anche restituito 196 euro di diaria più voli e albergo per un viaggio tra il 9 e l’11 giugno, già rimborsati dal Parlamento Europeo, e si è messa in congedo non retribuito fino al 7 marzo 2018, ovvero tre giorni dopo le elezioni.
Magari pronta a un cambio di consegne visto che Silvia Virgulti non compare più al fianco di Di Maio.
Nel frattempo Stefano Torre è stato assunto come stager alla rappresentanza EFDD al Parlamento Europeo accompagnato da un tutor, Andrea Pollano, funzionario UE
Ma nella sede di Via IV Novembre i due si sono visti poco o niente, come testimoniano fonti qualificate del Parlamento europeo a Roma: «Sono stati qui molto raramente».
Il perchè è presto detto: entrambi lavorano alla campagna elettorale di Di Maio, il cui quartier generale è in Via Piemonte, a Roma.
Torre è tra i responsabili della raccolta fondi dell’M5S. Contattato da Repubblica ha spiegato: «Mi occupo della parte tecnica del sito di fundraising».
Successivamente, inviando un sms attribuibile allo staff di Di Maio, ha illustrato i principi con cui il Movimento raccoglie soldi tra simpatizzanti ed elettori.
Pollano invece nega di esistere: «Non sono io», risponde al suo cellulare. Ma fonti Efdd spiegano che nonostante sia pagato da Strasburgo al momento lavorerebbe a un documentario sulla campagna di Di Maio.
L’assunzione di Torre a spese del Parlamento europeo (2.659 euro al mese di stipendio base) è stata comunicata ai vertici del Movimento.
(da “NextQuotidiano”)
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