SE LA POLVERINI PIACE ANCHE A SINISTRA E’ UN PREGIO, NON UN DIFETTO
NEL PDL C’E’ CHI SPERA E FARA’ IL POSSIBILE PER FARLA FUORI: PER QUALCHE BORGHESE CON LA PUZZA SOTTO IL NASO TUTELARE I LAVORATORI E’ UN REATO…. FACCIANO IL “PARTITO DEI PADRONI DELLE FERRIERE” CON I PADANI DEL KU KLUX KLAN E LA FORCA COME SIMBOLO… A DESTRA SI STA PER UN SOLIDARISMO NAZIONALE, CONTRO LE SPECULAZIONI CAPITALISTICHE E LA GRANDE FINANZA
Come è stata candidata, su indicazione di Fini e l’avallo di Berlusconi che avrebbe in verità voluto l’imprenditrice Todini, ma si è dovuto arrendere ai sondaggi, Renata Polverini, segretaria delll’Ugl, è stata oggetto di attacchi feroci da parte non degli avversari, ma di qualche snob di presunta destra.
Solo al pensiero di dover votare “una sindacalista”, queste anime pie del centrodestra, abituate a frequentare escort e trans di lusso più che sacrestie e fabbriche, hanno accusato un visibile malore.
Abituati a incentivare più il lavoro nero che quello regolare, a frequentare i salotti dell’imprenditoria che conta e le banche delle Cayman, il solo pensiero di dover stringere un domani la mano a una sindacalista è stato per loro come per Bossi dover ammettere che uno studente di colore sia più intelligente di suo figlio pluribocciato.
E’ bastato che Perdente Feltri, dalle colonne de “il Giornale”, attaccasse la Polverini, che un certo elettorato a-sociale del Pdl alzasse i toni della protesta: “mai voteremo la Polverini: è una di sinistra, è amica di Epifani”.
La candidata del centrodestra alla Regione Lazio ha invece reagito con “classe” operaia: “Non accetterò da parte di nessuno una campagna elettorale fatta di pettegolezzi e insulti, dobbiamo parlare dei problemi reali, dare una speranza a questa regione, non ho mai urlato, non ho mai insultato”.
Di fronte ai laici ortodossi del Pdl, riuniti in preghiera, che prendono lei di mira per colpire Fini, la Polverini ha dimostrato finora pazienza cristiana e pietas romana per gli ignoranti.
Che senso abbiano dispute para-ideologiche su questa vicenda non è chiaro, quando i punti di riferimento dovrebbero essere i valori dei politici, gli interessi e i bisogni dei cittadini.
Avendo semmai nell’obiettivo di analisi la sensibilità culturale e sociale, l’universo programmatico e progettuale dei candidati.
Se la Polverini “è fissata” con il quoziente familiare che piace a molti, sia a destra che a sinistra, il problema non è la Renata, ma quei mentecatti di pseudodestra che vorrebbero ridurre le tasse soli ai ricchi e non alle famiglie numerose.
Se la Polverini è “sociale”, indizio inconfutabile per certi investigatori di destra che le tracce portano a sinistra, sarebbe meglio che questi patetici segugi in pensione si dedicassero alla coltivazione delle orchidee, invece che parlare di politica.
Basti pensare che fu il primo fascismo a introdurre in Italia misure a tutela dei lavoratori, della maternità , dell’infanzia, della sicurezza sul lavoro e della previdenza, dopo anni di sfruttamento della loro amata e corrotta destra liberale di Crispi e Giolitti.
Misure introdotte in Italia e prese poi d’esempio da Paesi allora arretrati su questi temi, come Inghilterra e Stati Uniti.
Se poi qualcuno vuole fondare il “Pdf”, ovvero il partito dei Padroni delle ferriere, libero di farlo, può sempre fondersi con i padani del Ku klux Klan, magari adottando la forca o il cappio come simbolo.
Politica è andare oltre l’effimero destino di un mero atto amministrativo, è capacità di disegnare scenari nuovi, in sintonia con il popolo.
La Polverini non viene da sinistra, viene da una destra che si batte da una vita contro le speculazioni capitalistiche che hanno recentemente affossato l’economia mondiale, che auspica un solidarismo nazionale non classista, che rivendica il primato della politica sulla finanza e sullo strapotere dei “poteri forti”. E’ una visione del mondo quella cui lei fa riferimento, non riducibile a una contrapposizione tra destra e sinistra, ma sono certamenti valori profondi e radicati a destra.
Valuteremo se saprà essere coerente semmai, ma attaccarla con argomentazioni da aristocratici decaduti o da vecchie nobildonne in attesa del the delle 17, fa tanto “circolo del golf” ( con tutto il rispetto per questo sport).
La destra del futuro è altra cosa .
E dopo escort e trans era l’ora di una donna vera e come tale è anche la sua avversaria Emma.
Queste sono le donne che ci piacciono, non le veline siliconate di tette e vuote di cervello.
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