“SE N’E’ ANDATO FACENDO CIO’ CHE AMAVA”
COSI E’ MORTO IL MEDICO USA COLPITO DA UN MISSILE RUSSO A BACKMUT
«Stava evacuando i civili e curando i feriti quando la sua ambulanza è stata colpita dal fuoco russo a Bakhmut. È morto facendo ciò che amava e salvando un membro del suo team con il proprio corpo».
È la moglie di Pete Reed, il medico statunitense ucciso ieri da un missile russo in Ucraina, a raccontare la dinamica esatta in cui ha perso la vita il marito.
Secondo il Kyiv Independent, nel bombardamento in cui è rimasto ucciso il volontario americano sarebbero state ferite anche altre cinque persone. Reed, 34 anni, si era recato in Ucraina da volontario soltanto qualche settimana fa per prestare soccorso e mettere a disposizione dell’esercito di Kiev la sua esperienza da medico di guerra.
Reed, infatti, aveva già guidato un team di medici a Mosul, in Iraq, curando oltre 10mila pazienti. Quando ha deciso di partire per l’Ucraina, il volontario americano ha scelto proprio Bakhmut, la città nel sud-est del Paese che da settimane è teatro di violenti scontri con l’esercito russo.
Chi era Pete Reed
Originario di Bordentown, nel New Jersey, Reed ha prestato servizio in Afghanistan come fuciliere nel corpo dei Marines. Dopo aver lasciato l’esercito nel 2015, aveva intrapreso un percorso di formazione medica nel nord dell’Iraq, a sostegno delle forze curde.
Negli anni successivi, Reed ha anche fondato una Ong medica internazionale, la Global Response Medicine, che fornisce cure di emergenza in zone di guerra ed è gestita quasi interamente da veterani dell’esercito Usa.
Con la Grm, Reed ha partecipato a operazioni di primo soccorso in Iraq, Yemen, Siria e Polonia. Suo fratello, Chandler Reed, lo ha ricordato così: «Era un pazzo buono. Si metteva sempre altruisticamente in pericolo per aiutare gli altri».
Secondo il Kyiv Independent, il bombardamento in cui ha perso la vita il medico americano avrebbe ferito anche altre cinque persone.
(da Open)
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