TUTTE LE DOMANDE DI “DOMANI” AL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA DURIGON SULL’ACQUISTO DELLA CASA
MOLTE COSE NON TORNANO IN QUESTA STORIA DI AFFARI IMMOBILIARI A PREZZI STRACCIATI
Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, continua a non rispondere a Domani sull’acquisto della casa di lusso nella prestigiosa via Cortina d’Ampezzo a Roma, acquistata con il 30 per cento di sconto dalla fondazione Enpaia, l’ente previdenziale per gli addetti del settore agricolo, sul quale è delegato a vigilare il sottosegretario.
Molte cose però non tornano in questa storia di affari immobiliari a prezzi stracciati, con l’appartamento del politico della Lega, fedelissimo di Matteo Salvini, costato appena 469mila euro. Una cifra irrisoria per 170 metri quadri, otto vani, terrazzo angolare e balcone, con un ampio box auto.
Si tratta di un immobile che sul mercato vale tra gli 800mila e il milione di euro. Allo stesso modo anche Francesco Rocca, come ha sempre rivelato Domani, ha comprato casa grazie alle dismissioni di Enpaia: lui ha pagato mezzo milione per una casa di quasi 190 metri quadri. Entrambi hanno beneficiato dello sconto offerto dall’ente previdenziale destinato agli inquilini da più di 36 mesi, cioè dedicato a chi stava già in affitto da almeno tre anni.
Durigon alle nostre domande non ha voluto rispondere per giorni. Solo dopo l’uscita dell’inchiesta ha emanato un comunicato, che spiega solo in parte i gialli della compravendita. Ecco le sei domande a cui il sottosegretario del ministero del Lavoro dovrebbe rispondere. Perché l’Ugl pagava l’affitto? Sappiamo che Durigon è entrato nella casa a fine 2017, quando era vicesegretario generale del sindacato Ugl. È la confederazione, dunque, a trovare sulla carta l’appartamento di lusso e a pagargli l’affitto.
Domani ha scoperto però che, anche quando pochi mesi dopo, a marzo 2018, viene eletto in parlamento diventando a giugno sottosegretario al Lavoro, Ugl continua a versare la pigione a Enpaia. […] Enpaia ha confermato a Domani che i bonifici fino alla fine sono stati inviati dal sindacato.
Il sottosegretario ha spiegato in un comunicato che ha provveduto lui al pagamento dell’affitto una volta terminata l’esperienza da vicesegretario in Ugl: «Da quando sono diventato parlamentare nel 2018 mi sono fatto carico dell’affitto, 1.750 euro al mese circa». Può mostrarci il sottosegretario i bonifici o altro documenti che provino l’affermazione, visto che finora li abbiamo chiesti senza successo
Durigon era in subaffitto? Prendiamo comunque per vera la spiegazione. Perché dunque non è mai stata fatta una voltura del contratto di affitto con Ugl? E visto che è per Enpaia a disporre i bonifici era l’Ugl anche quando Durigon era diventato sottosegretario, in che modo il parlamentare ha restituito queste somme al sindacato? Esiste una scrittura privata (come ipotizzano all’Enpaia) tra Durigon e Ugl?
I pagamenti che il sottosegretario avrebbe versato a Ugl avvenivano in contatti o tramite bonifici? Secondo il direttore dell’Enpaia un subaffitto da parte dell’Ugl a Durigon non sarebbe stato comunque possibile. Come spiega tutte queste incongruenze?
Solo nel 2017? «È già capitato che il sindacato abbia sostenuto l’onere della locazione a uso abitativo per alcuni dirigenti a livello nazionale non residenti a Roma», spiegano dalla confederazione, «nel caso di specie l’onorevole Durigon proveniva da Latina e rivestiva la carica di vicesegretario nazionale del sindacato»
Questa è stata la risposta di Ugl inviata a Domani. Qualcosa non torna però. Durigon ha rivestito la carica di vicesegretario già a partire dal 2014: per quale motivo solo a partire dal 2017 il futuro sottosegretario si trasferisce nell’appartamento di via Cortina D’Ampezzo a spese del sindacato?
Come fa a comprare? L’Ugl paga l’affitto della casa dove vive Durigon a Enpaia dal novembre 2017 fino a giugno 2022. L’appartamento, che finisce nel piano di dismissioni dell’ente previdenziale, viene a un certo punto messo sul mercato. Durigon decide di comprarlo. Secondo le linee guida di Enpaia, può essere però acquistato solo dal conduttore del contratto. Cioè in teoria dall’Ugl.
Come ha fatto Durigon a comprarlo? Secondo l’atto di compravendita, è bastato che l’Ugl abbia segnalato all’Enpaia che l’inquilino effettivo dell’appartamento fosse il suo ex dirigente Durigon. Allo stesso, entrato da più di 36 mesi seppur non locatario ufficiale, viene così garantito uno sconto del 30 per cento rispetti ai prezzi di mercato. Per il sottosegretario la vicenda è davvero lineare?
E il ruolo della compagna?
Dagli atti risulta che Durigon compra solo un decimo della casa. I 9/10 sono acquistati dalla compagna Alessia Botta, con cui non è sposato. Quando Enpaia decide di dismettere parte del suo patrimonio nel 2015, una serie di delibere chiariscono chi può comprare oltre al legittimo affittuario. Cioè i familiari dello stesso di primo e secondo grado, nonché il coniuge. Abbiamo chiesto al Enpaia come ha fatto allora a comprare la fidanzata del sottosegretario: ci hanno spiegato che, qualche mese prima del rogito della coppia, l’ente ha allargato le maglie anche alle unioni civili e alle «convivenze» di fatto. «Non è una norma ad personam, l’abbiamo fatta per evitare discriminazioni», spiegano.
Esistono conflitti? Un’altra questione concerne il ruolo ricoperto da Durigon, due volte sottosegretario al Lavoro, con delega alla previdenza e alle relazioni industriali. È già inopportuno a parere di chi vi scrive vivere in una casa affittata a nome di un sindacato. Ma non è tutto. Enpaia ha nel consiglio di amministrazione un membro del ministero del Lavoro, che ha il compito di vigilare sull’ente stesso. Durigon è stato segretario in quel dicastero e allo stesso tempo inquilino della casa affittata al sindacato dall’ente di previdenza. Ancora: nel decreto di nomina in quel ruolo a Durigon vengono concesse le deleghe alla vigilanza degli enti di previdenza, tra cui anche Enpaia. Il 23 giugno 2022 Durigon ha firmato il rogito, non era più sottosegretario al Lavoro ma solo parlamentare della Lega.
Qualche mese più tardi dopo aver acquistato casa da Enpaia ritorna negli uffici del ministero con il nuovo governo Meloni: anche in questo caso ha tra le mansioni affidate il controllo degli enti di previdenza. Questo impasto di interessi tra controllore e controllante è a suo parere normale? Non sarebbe il caso di dimettersi all’istante?
(da Domani)
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