SI CHIAMA KAMALA HARRIS, NON “LA VICE MULATTA DI BIDEN”: IL SOLITO TITOLO RAZZISTA DI LIBERO
OLTRE CHE ODIOSO E’ PURE SBAGLIATO, LA SOLITA CARTA IGIENICA SOVRANISTA
A Libero hanno deciso che non la mandano proprio giù la vittoria di Biden e della sua vice, la prima donna, Kamala Harris. E così, non avendo migliori argomentazioni utilizzano un termine tanto desueto quanto razzista per definire la prima afroamericana arrivata alla vicepresidenza degli Stati Uniti: “mulatta”:
Cambiano gli argomenti, ma quell’ammiccamento è sempre presente.
Questa mattina in edicola, infatti, troviamo nel taglio basso del giornale diretto da Pietro Senaldi un titolo civetta (si chiama così in gergo giornalistico) che annuncia un doppio approfondimento a firma Giovanni Sallusti e Antonio Socci. Il tema? La nuova vice-Presidente degli Stati Uniti.
«La vice mulatta ha già rubato la scena a Biden». Questo il titolo Libero Kamala Harris. Ovviamente l’accento va diretto sul colore della pelle della nuova Vice-Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta, dunque, si strizza l’occhio verso una determinata direzione.
Evidente a molti, visti anche i precedenti che hanno già visto molte denunce a carico della testata diretta da Pietro Senaldi e verso l’editorialista di spicco del quotidiano, Vittorio Feltri.
Ci risiamo, dunque. La scelta è sempre (o molto spesso), la stessa. Senza alcun motivo logico, se non andare a toccare determinate corde che poi, inevitabilmente, portano a polemiche. Polemiche che, ancora una volta, è lo stesso Libero quotidiano a far nascere ed alimentare.
Accadde già in passato con alcune scelte titolistiche ‘avventate’ (per usare un eufemismo) e sanzionate da chi di dovere. Da quel titolo su Virginia Raggi, passando per alcune trovate illogiche sull’omosessualità , fino a quelle sui meridionali. E oggi, 9 novembre 2020, alla collezione degli orrori si aggiunge il titolo in prima pagina per annunciare i pezzi a firma Socci e Sallusti.
Oltretutto il termine non è solo odioso ma anche sbagliato. A voler fare i pignoli Kamala Harris ha la mamma indiana e il papà giamaicano. Non rientra quindi nella definizione data da Libero.
(da agenzie)
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