SILVANO MOFFA, DA “LINEA FUTURA” A “POLTRONA SICURA”: VOLEVA SFONDARE A SINISTRA ORA HA SCELTO LO STRAPUNTINO DI SILVIO
PER GIUSTIFICARE LA SUA ASTENSIONE DI IERI, OGGI MOFFA SI INVENTA STRATEGA: PERCHE’ NON DICE CHE LO FARANNO MINISTRO ALLE POLITICHE COMUNITARIE? …. PARLA DI SNATURAMENTO DI FLI, MA LUI QUANTE VOLTE SI E’ SNATURATO PER RESTARE A GALLA?… E’ FORSE PER UNA NOBILE DIVERGENZA IDEOLOGICA CHE IERI HA CHIESTO IL POSTO DI BOCCHINO PER VOTARE LA SFIDUCIA?
Il fronte berlusconiano anche oggi non rinuncia a sparare la quotidiana palla: la parola d’ordine è “allargamento della maggioranza”, anche perchè, con tre voti di scarto, il governo durerebbe due giorni.
Dopo averci provato con l’Udc di Casini e aver ricevuto la porta in faccia, chiusa ogni possibilità con Futuro e Libertà dopo l’indegna campagna acquisti, dopo aver fatto un cenno persino ai cattolici del Pd e aver ricevuto una pernacchia, chi rimane per “allargare” la corte dei miracolati?
Ecco la soluzione, “recidiva con diffida”: “cercheremo i singoli deputati sia dell’ Udc che di Fli”.
E poi il premier si lascia scappare: “Abbiamo un sacco di posti liberi sia come ministri che come sottosegretari”.
Speriamo non si dimentichi di stornare quelli già promessi agli “accattoni” di Fli, poveretti, almeno pagargli il prezzo del tradimento di ieri.
Nel dettaglio, il presidente del Consiglio ammette di pensare «anche a deputati di Fli, che non sono più d’accordo con Fini ma al quale hanno già pagato il debito di riconoscenza per averli messi in lista».
Di più: «I voti erano già ieri sera diversi e di più, perchè tanti, avendo visto che l’attacco è andato male, hanno scelto diversamente».
Povero Silvio, niente Bunga Bunga con tutti questi rompicoglioni di transfughi che non lo fanno neanche dormire la notte: tutti a telefonargli per dichiararsi pronti ad abbandonare la nave finiana e a ritornare sulla tolda del “ciarpame senza pudore”.
Peccato che non faccia nomi, non arrivino adesioni, sia il solito miserevole spot per far credere quello che non è.
Ma c’è un uomo che agisce dietro le quinte “in nome e per conto”, si chiama Silvano Moffa, ex sindaco di Colleferro e presidente della provincia di Roma.
Una persona poco nota a molti, colui per cui Fini ha espresso amarezza quando ieri l’ha tradito: “almeno poteva dirmelo prima” ha detto il Gianfri, memore di un’amicizia trentennale.
Oggi Moffa, che passa per grande stratega, ha sostenuto che “il disegno originario che ha dato vita a Futuro e libertà è stato snaturato, perchè Fli doveva restare nel perimetro del centrodestra senza fughe terzopoliste e per questo motivo altri moderati potrebbero dissociarsi nei prossimi giorni”.
Si dà il caso che il buon Silvano sia conosciuto da chi scrive da quando eravamo ragazzi, dai tempi di Linea Futura e Spazio Nuovo, mozione congressuale della destra sociale rautiana, che lo stesso Moffa illustrò al congresso a Roma con grande partecipazione ed enfasi.
Erano i tempi della teorizzazione dello “sfondamento a sinistra”, di un Msi sociale e Silvano era uno di noi, molto considerato e a buona ragione.
Leggere ora da uno come lui che “bisogna restare nel perimetro del centrodestra senza fughe terzopoliste” provoca solo pena.
Badate bene: non una alleanza sulla legge elettorale con il Pd lo scandalizza, anche solo un terzo polo moderato che metta in discussione il suo mandante in Fli.
E proprio lui parla di snaturamento senza vergognarsi?
Proprio lui che quando fu messo in minoranza il progetto rautiano, a differenza di chi come il sottoscritto non aderì neanche ad An per coerenza ai propri ideali, si affrettò a salire sul carro del vincitore fino a diventare un fedelissmo di chi, ovvero Fini, fino al giorno prima aveva osteggiato?
Ma passi, c’è chi ha vive di politica e chi no.
Ora Moffa si accorge del perimetro e dello snaturamento, abbandona Fini di nascosto, proprio lui che qualche mese fa mi scrisse “non avevo dubbi, conoscendoti, che saresti stato vicino a noi e alle posizioni di Fini”.
Forse ero io che non conoscevo più bene lui, avendolo perso di vista per tanto tempo.
Ma ritorniamo a quanto dichiarato oggi: “Fini doveva creare una nuova formazione nel perimetro del centrodestra anche europeo, e invece il progetto, nelle ultime settimane, si è andato sfarinando verso un Terzo polo che non condivido. E non lo condivido perche il Terzo Polo, oltre a non essere adeguato alla struttura bipolare del nostro sistema, non è nella coscienza del paese”.
E infine, quello che per Moffa è stato l’errore tattico: “Se si fosse ascoltato bene il discorso di Berlusconi – dice – si sarebbero colte delle aperture, per esempio sulla legge elettorale, che erano contenute nel documento di mediazione che io avevo messo a punto”.
Povero Silvano che oggi cerca di dare dignità al suo tradimento.
Dimentica che il suo documento di mediazione è stato proprio il suo Silvio a respingerlo: era già una cagata di suo, essendo ispirata dal Pdl, ma tanto aveva rotto le palle che Fini per venirgli incontro lo aveva accettato.
Silvano dimentica l’impegno, qualora fosse stato respinto, che tutti avrebbero votato la sfiducia.
Dimentica che anche lui aveva sottoscritto la mozione e ha tradito la sua firma.
Dimentica che a Bastia Umbra aveva pronunciato un discorso di fedeltà assoluta alla linea futurista che sempre quella è stata.
E se di mero contrasto alla linea politica si fosse trattato, che senso aveva ieri dirsi disponibili a votare la sfiducia in cambio delle dimissioni da capogruppo di Bocchino?
O non stavi semplicemmente eseguendo degli ordini per creare ulteriore scompiglio in Futuro e Libertà per conto di terzi?
A che titolo hai organizzato alla vigilia ulteriori incontri e hai fatto firmare persino da Catone una lettera pro-governo?
A che fine tutto questo attivismo?
Per rafforzare l’area di questo governo?
Sempre in simbiosi con l’uomo di Alemanno, di nome Augello, altra grande quinta colonna del premier?
Ma se vuoi limitarti a parlare di coerenza politica, dimmi una cosa Silvano: che ha in comune con la tua formazione culturale e sociale questo governo forzaleghista composto da inquisiti, corrotti, amichetti dei mafiosi, razzisti, puttanieri e antiitaliani?
Potevi dire onestamente che ti hanno promesso il ministero delle politiche comunitarie e avremmo capito a malincuore.
Per come ti ricordiamo vederti abbracciato da Silvio alla Camera come colui che ha compiuto la propria missione tra le linee nemiche ci ha creatom credici, un senso di vomito.
E leggere che non hai neanche il coraggio di rientrare nel Pdl ma che andrai (per poco) nel gruppo misto, solo per darti una patina di dignità è ancora più penoso.
Addio Silvano, irriconoscibile amico di un tempo dove non c’erano poltrone da spartire, ma solo tanta nobile dignità .
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