“SILVIO FALLI FUORI”: IL CERCHIO MAGICO CONTRO VERDINI E LETTA, “IL DUO TRAGICO”
RESA DEI CONTI IN FORZA ITALIA, BERLUSCONI FURIOSO CON VERDINI CHE POTREBBE CREARE UN GRUPPO AUTONOMO DI APPOGGIO A RENZI
Deve aver fiutato l’odore della rivolta dei suoi gruppi Silvio Berlusconi, quando all’alba ha chiamato il futuro presidente Sergio Mattarella.
Da gran volpone, sapendo che da Forza Italia sarebbero usciti diverse schede con scritto “Mattarella”, ha venduto come un favore pensato la sconfitta interna che avrebbe subito dopo poche ore.
Assicurando che “qualche voto” di Forza Italia, sotto sotto, gli sarebbe arrivato.
Racconta chi c’era che poi si è sciolto in una serie di complimenti: “Presidente, lei sa quanto io la stimi, la mia posizione di oggi riguarda il metodo di Renzi, non la sua persona”.
Se Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano si fossero parlati, l’ex presidente gli avrebbe certamente ricordato che è la stessa telefonata che ha ricevuto lui, nel 2006 quando Forza Italia si astenne.
Anche allora Berlusconi provò a mettere a frutto qualche voto che sarebbe sfuggito nella speranza di ottenere qualche benevolenza in futuro.
Difficile che possa essere letto come un favore pensato quello che è accaduto. Perchè è successo che Silvio Berlusconi, una settimana fa azionista di maggioranza del Partito del Nazareno, è diventato azionista di minoranza di Forza Italia: “Ha perso la faccia, ed è furioso” dice chi ha raccolto i suoi sfoghi.
Furioso con tutti. Con Renzi, con Alfano che non lo ha seguito sulla strada dura, Aventino e governo.
E adesso è intrappolato nello scontro, durissimo dentro Ncd, dove si sono dimessi il capogruppo al Senato Sacconi, la portavoce Saltamartini e si sussurra che parecchi parlamentari sono in libera uscita.
Al punto che la capogruppo De Girolamo ha ricevuto avance dai leghisti di fronte ai cronisti: “Nunzia, vieni con noi”.
E Berlusconi è furioso con Verdini, che gli ha imposto una trattativa a perdere. E, non solo ha perso, ma si trova anche di fronte alla rivolta interna.
Ecco perchè Mariarosaria Rossi ci va già dura, accusando il “duo tragico” di Letta e Verdini. Parole pesanti che fanno capire come sia iniziata la più feroce delle rese dei conti.
Con Berlusconi che, racconta chi ci ha parlato, vuole far fuori il potente Denis.
Minaccia rifondazioni, una Forza Italia nuova di zecca con una pattuglia di fedelissimi.
Pare uno che ha sbagliato tutto e cerca capri espiatori. Ed è solo l’inizio, perchè la radiografia del voto dice che Forza Italia è davvero sul punto dell’esplosione.
Perchè i fittiani, quelli della rivolta contro il cerchio magico e la linea suicida, si sono comportati bene. Ad organizzare le truppe, raccontano fonti autorevoli, è stato Denis Verdini, i cui rapporti col Cavaliere segnano il minimo storico.
I “franchi soccorritori” su Mattarella, organizzati da Verdini, sono un segnale.
Un segnale da cui potrebbe derivare qualcosa di enorme: “Denis — dice una fonte molto informata — oggi ha fatto vedere chi comanda nel gruppo. Se Berlusconi lo capisce bene, altrimenti può succedere di tutto. Lui gioca in proprio, non con Fitto, al limite gioca con Renzi”. Quel “di tutto” che può succedere consiste in una clamorosa rottura.
In un capannello alla Camera due verdiniani di ferro sussurrano: “Se va avanti così, Denis fa i gruppi e li manda tutti a…”.
Gruppi parlamentari autonomi, con una pattuglia di fedelissimi, che faccia da “polizza a vita di Renzi”. Una sorta di “neo-responsabili”.
È una vecchia idea su cui Verdini lavorò per Berlusconi. Ora potrebbe lavorarci in proprio. Fonti ufficiali non confermano, anzi ti dicono che è una “fantasia”.
Ma tra i parlamentari di Forza Italia aleggiava la suggestione e se ne parlava durante le votazioni su Mattarella, forse pure per alimentare una pressione psicologica sul vertice del partito.
Ed è davvero al punto di non ritorno la tenzone interna se per la prima volta la Rossi ha attaccato “Gianni Letta”, da sempre innominabile e incriticabile.
Gianni Letta ha guidato queste consultazioni con Confalonieri. Mentre Marina ha indossato i panni del falco, invitando il padre a non mollare su Mattarella. Chissà .
Il Quirinale pare aver segnato un solco profondo nel cuore dell’Impero.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply