SILVIO NE SPARA UN’ALTRA: COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA CONGIURA PER FAR CADERE IL SUO GOVERNO
CI MANCAVA LA TRAMA INTERNAZIONALE, A BREVE TIRERA’ IN BALLO LA CIA E IL MOSSAD…FINISCE CHE UNA OLGETTINA LA FARA’ VESTIRE DA MATA HARI E SI SCOPRIRANNO LE CIMICI SOTTO IL LETTONE DI PUTIN
Oggi il Cavaliere viaggia in treno: d’altronde aveva annunciato la sua intenzione di riprendere contatto con le piazze, può ben iniziare anche dai binari della stazione Centrale di Milano.
Anche fuori dalla stazione peraltro è pieno di accattoni con cui scambiare suggerimenti.
Quello che non cambia è il ritornello quotidiano: anche oggi ne ha per tutti, da Monti a Fini a Maroni.
Ecco qualche perla di saggezza quotidiana.
“In quel momento c’è stata una vera e propria congiura e noi, vincendo, instaureremo subito una commissione per esaminare quei fatti”. E’ quanto ha risposto ai giornalisti che alla stazione centrale di Milano gli hanno chiesto se si sia pentito di aver appoggiato il presidente del Consiglio Mario Monti.
L’attacco del Cavaliere nei confronti del capo del governo, fresco di candidatura a capo di una coalizione composta da Udc, Fli, montezemoliani e fuoriusciti di Pd e Pdl, è frontale: “E’ stato creato un grandissimo scandalo. Ho sentito dire da Monti stesso e da altri ministri che eravamo sull’orlo del burrone, della catastrofe. Queste cose qua sono mascalzonate”.
E chi ha obbligato Silvio a dimettersi? Non glielo aveva certo ordinato il medico curante, poteva continuare se il baratro era una mera invenzione…
E la stessa “salita in politica” del Professore “è qualcosa — ha aggiunto — che francamente non mi aspettavo, dopo le reiterate dichiarazioni di Monti fatte anche come promessa al capo dello stato, a me, a tutti gli italiani, che non avrebbe utilizzato l’esposizione mediatica che gli dava l’essere presidente di un governo tecnico, per una sua ulteriore presenza nella politica come, questa volta, parte della politica”.
Berlusconi ha parlato di un “vulnus grave della democrazia”.
Parla lui che della esposizione mediatica e del controllo del 50% delle Tv ha fatto la base della sua affermazione in politica.
Secondo l’ex premier “c’è stata una manovra finanziaria, politica”.
“Fini — ha aggiunto — per quali motivi ha lasciato un partito di cui era cofondatore, numero due, mio successore per dare vita a un piccolo gruppo parlamentare” che ora “raccoglie l’1%?”.
Perchè si era rotto le palle del dittatore dellea Repubblica delle banane, se pur tardivamente?
No, non è ammissibile per il Cavaliere, ci deve essere stata una congiura.
“Si deve scavare — ha spiegato Berlusconi — per sapere quali sono state le motivazioni. E la stessa cosa vale per quello che è successo nei giornali, sulla stampa; il governo tecnico che era già pronto”.
La conclusione è che “c’è stato veramente un vulnus grave della democrazia”
Ma Monti quanti voti prenderà ? “Pochi, secondo i sondaggi”.
E allora di che ti preoccupi, direbbe un osservatore neutrale.
Berlusconi dice di vedere intorno a sè “un consenso forte” e di non essere preoccupato dalla costituzione del nuovo centro.
“Il contatto con la gente è qualcosa che mi fa tornare indietro a quel momento magico del 2009 quando ebbi a raggiungere il 75% di consenso” ( ma non aveva raggiunto il 101%?)
Berlusconi, tuttavia, ha ancora il problema di un accordo con gli unici che potrebbero fare da alleati, cioè la Lega Nord, malpresi come lui.
E’ arrivato poco fa nella sua residenza milanese in via Rovani, in compagnia della sua fidanzata, vera o taroccata che sia, Francesca Pascale.
A Milano si trovano già anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il coordinatore del Pdl Denis Verdini.
In Via Rovani si terrà un vertice del Pdl a cui dovrebbe partecipare anche il segretario del Carroccio Roberto Maroni.
Il presidente del Pdl confida di potere trovare un accordo con la Lega Nord che altrimenti resterebbe “un partito piccolo” (come se già non lo fosse…)
“Se diventassimo in competizione — ha aggiunto — cadrebbero in un tempo, e in un tempo non lungo, sia Piemonte che Veneto e quasi circa cento amministrazioni comunali. Quindi la Lega si troverebbe fuori da tutti i giochi, diventerebbe un partito ininfluente. Non credo che arriveremo a questo”.
Tipico avvertimento…
Infine l’ultima stoccata a Gabriele Albertini, europarlamentare del Pdl che ha confermato che si candiderà alla presidenza della Regione Lombardia, ma che sarà appoggiato dall’area dei “montiani”: “Gabriele Albertini si è buttato in questa avventura, ma andrà incontro a una sconfitta sonora: avrà pochissimi voti e saranno voti ininfluenti”.
Se invece sarà l’alleanza Pdl-Lega a perdere, Maroni la scopa potrà usarla giusto per fare le pulizie a casa Votino e a Silvio ridurranno i permessi di uscita.
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