SILVIO NON HA FRETTA: VOTO A NOVEMBRE E PROPORZIONALE PER SGANCIARSI DA SALVINI E MELONI
LA ROAD MAP DI BERLUSCONI: MEGLIO ALLUNGARE I TEMPI DELLA LEGISLATURA
C’è un orizzonte temporale nella testa di Silvio Berlusconi: novembre. La voglia di elezioni anticipate che sta contagiando i partiti, a cominciare dai suoi alleati di centrodestra, continua a non attecchire sull’ex premier.
Che, al contrario di Matteo Salvini, ha invece una gran voglia di allungare il brodo della legislatura e andare ben oltre non solo il febbraio evocato da Angelino Alfano, ma anche scavallare l’estate. “E’ importante che non si voti almeno fino a novembre”, avrebbe confidato ad alcuni dei suoi.
Il problema è che un coinvolgimento in prima linea di Forza Italia, che pur lo alletta, spaccherebbe il partito.
Per questo dall’inner circle frenano sulla partecipazione azzurra ad un governo istituzionale. Il massimo che si possa fare — spiegano — è garantire la propria disponibilità a discutere di legge elettorale
Ed è esattamente per questa ragione che nelle ultime ore l’ex premier avrebbe riaperto i canali diplomatici con Ncd, facendo pressing perchè tengano in vita un qualsiasi esecutivo.
Il perchè è sempre legato a quella convinzione (o illusione) che entro l’estate la Corte di Strasburgo si pronunci rendendolo nuovamente candidabile.
Una data, quella di novembre, non esplicitata durante il vertice convocato ad Arcore con lo stato maggiore di Forza Italia.
D’altra parte, la linea era già stata tracciata con il comunicato post-referendario.
E, a scanso di equivoci, ribadito in una dichiarazione del fedelissimo Sestino Giacomoni, uno che alle esternazioni pubbliche è di solito allergico.
“Sedersi ad un tavolo e riscrivere tutti insieme alle forze politiche le regole del gioco, cioè la legge elettorale. Questo è il primo obiettivo”, ha detto alle telecamere che stazionavano davanti a villa San Martino.
La road map di Berlusconi, dunque prevede che prima di ogni altra cosa si proceda alle modifiche dell’Italicum e si vada verso una legge che “garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare”. Insomma, una legge proporzionale.
L’unica che, non soltanto gli consentirebbe di giocare in proprio senza essere costretto ad aggregarsi con Salvini e Meloni, ma che in più gli garantirebbe maggiori chance di sedersi al tavolo della grosse coalition dopo.
In questo senso, la decisione della Corte costituzionale di fissare al 24 gennaio la sentenza sull’Italicum, è stata considerata come acqua provvidenziale al suo mulino.
E le ambasciate che dal Colle gli ha riferito il solito Gianni Letta lo hanno rincuorato. Non a caso va ripetendo che “il presidente della Repubblica sarà garante di questa complessa fase, con la sua saggezza e il suo scrupolo istituzionale”.
Non tutti, però, in Forza Italia condividono gli auspici del Cavaliere. Giovanni Toti, sempre più allineato ai leader di Lega e Fdi, avrebbe infatti ribadito che a suo giudizio sarebbe meglio andare a votare subito. Il governatore della Liguria avrebbe accennato anche alla necessità di primarie, ma la faccenda sarebbe stata liquidata con un tranchant “inutile parlarne prima che sia nota la legge elettorale”.
Cosa sia disposto a fare l’ex premier per tenere in vita ancora questa legislatura però non è ancora del tutto chiaro: d’altra parte, non sarebbe la prima volta che cede alle lusinghe del ritornello “tornare a essere centrale sulla scena”.
Berlusconi attende le mosse di Renzi ma allo stesso tempo vuole evitare strappi sia all’interno del suo partito che con gli alleati.
E questo spiega perchè continui a ribadire la necessità che gli italiani scelgano al più presto un governo, pur non schierandosi tra i fautori del voto anticipato. E perchè inviti la maggioranza a dare vita a un governo pur sostenendo di non volerne fare parte. Il solito gioco su più tavoli.
Ed ecco che la strada intrapresa in queste ore è quella di una sorta di pressing nei confronti del partito di Angelino Alfano.
“Dovete rimanere al governo – avrebbe detto ad alcuni esponenti di Ncd – e tenere in vita questo governo almeno fino a novembre. E dopo vi garantisco che torneremo insieme per presentarci alle elezioni”.
D’altra parte, il Cavaliere sa che il partito centrista è spaccato, che ci sono filo-renziani che sperano in un’aggregazione con il Pd e altri che invece anelano il ritorno alla casa madre.
I filoberlusconiani di Ncd avrebbero però chiesto all’ex premier di fare anche lui un passo. “Devi mandare un segnale pubblicamente. Devi sostenere esplicitamente la nascita di un governo”, è il messaggio che gli hanno inviato.
E questo spiega anche la frase pronunciata da Angelino Alfano prima di riunire i gruppi di Ncd. “Chi va cercando pretesti per proseguire la legislatura, e mi riferisco in particolare a Forza Italia, sappia che non lo avrà gratis”.
(da “Huffingtonpost”)
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