SMACCO PER LA LEGA: NON PASSA IL FEDERALISMO, ALLA BICAMERALE FINISCE 15 A 15, DETERMINANTE IL FINIANO BALDASSARRI
FINI BLOCCA IL DECRETO “PIU’ TASSE PER TUTTI”…PER IL PDL “SI VA AVANTI LO STESSO”…BOSSI CHE AVEVA MINACCIATO ELEZIONI IN CASO DI PARITA’, ORA SE LA FA SOTTO ANCHE LUI
E’ finita 15 pari la votazione nella cosiddetta “bicameralina” sul federalismo municipale.
Nonostante i tentativi del governo, che ha cercato di scongiurare fino all’ultimo momento questo risultato modificando il testo più volte, il risultato finale è che il parere formulato dal relatore è sostanzialmente respinto.
Un ultimo tentativo di salvare il decreto lo aveva fatto a pochi minuti dal voto la Lega, chiedendo di procedere per parti separate, ma il tentativo è stato bocciato dalle opposizioni.
Per evitare il blitz, infatti, Massimo Barbolini e Felice Belisario (Idv) hanno ritirato le loro relazioni e quindi la Lega ha ritirato la propria proposta.
Il senatore di Fli Mario Baldassarri ha votato contro ed è risultato decisivo per il pareggio .
Le interpretazioni sul valore del pronunciamento della commissione sono però divergenti.
“E’ solo un parere consultivo, il governo può tranquillamente andare avanti con il decreto sul federalismo”, sostiene il vicepresidente della Camera Antonio Leone (Pdl).
“Niente elezioni, andiamo avanti con il decreto” ha rincarato il presidente della Bicamerale Enrico La Loggia, sostenendo che il voto in Bicamerale sancisce che “è come se il parere della bicamerale non fosse stato espresso: come prevede la legge si può fare benissimo il decreto, anche nella versione modificata sulla quale c’è il parere favorevole della commissione Bilancio del Senato”.
Ed ancora: “Troppi del Terzo polo, la commissione va rivista”.
Di segno opposto il giudizio del Pd. “Si tratta di una doppia bocciatura, sia di natura politica che nel merito del provvedimento. Il centrodestra e il governo traggano le conseguenze”, ha commentato Davide Zoggia, responsabile Enti locali dei democratici.
“Il governo prenda atto che non ha la maggioranza per approvare il federalismo. Ora apra la crisi”, ha insistito l’altro pd Francesco Boccia. “Vediamo che fa il governo di fronte a questa bocciatura, per noi dovrebbe ritirarsi”, ha aggiunto il capogruppo dell’Idv al Senato, Felice Belisario.
“No comment” dopo il voto invece da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Subito dopo il pronunciamento il responsabile di Via XX Settembre si è recato a un vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli insieme a Silvio Berlusconi e allo stato maggiore della Lega.
Stando ad indiscrezioni, anche il Carroccio sarebbe d’accordo nell’andare avanti in aula malgrado la bocciatura della commissione.
Ancora ieri sera Umberto Bossi giurava però che un pareggio non sarebbe bastato a scongiurare l’interruzione anticipata della legislatura e il ricorso alle urne.
Stamane il ministro delle riforme si era trincerato invece dietro ad un “Vediamo, vediamo”, in attesa di vedere gli effetti pratici del suo incontro di qualche ora prima con Gianfranco Fini.
La vittoria a maggioranza, infatti, era legata all’atteggiamento di un senatore di Fli, Mario Baldassarri. Il quale, iniziata la riunione, ha gelato i presenti, sillabando: “La mia valutazione del provvedimento non può essere positiva”.
Al di là delle schermaglie polemiche, il voto di oggi sembra avere un significato molto chiaro.
Secondo l’articolo 7 del regolamento della Commissione, il decreto si intende respinto, almeno in commissione: “Le deliberazioni della commissioni sono adottate a maggioranza dei presenti, considerando presenti coloro che esprimono voto favorevole o contrario. In caso di parità di voti, la proposta si intende respinta”.
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