SOTTOSEGRETARI: RENZI CONSEGNA LA GIUSTIZIA A BERLUSCONI, SCELTI COSTA E FERRI
UNO RELATORE DELLA LEGGE BAVAGLIO, L’ALTRO GIA’ NEL GOVERNO LETTA IN QUOTA FORZA ITALIA
Ritardi, discussioni e vertici notturni.
L’esecutivo di Matteo Renzi ha finalmente la sua squadra completa.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina di 44 tra sottosegretari e viceministri. La spartizione manuale Cencelli alla mano ha avuto luogo e tra i nomi ci sono anche alcune nomine che certo non faranno dispiacere a Silvio Berlusconi.
C’è Cosimo Ferri (confermato), magistrato prodigio più volte ritrovato in diverse intercettazioni telefoniche da P3 a Agcom-Annozero (senza mai essere indagato) e commissario della Figc che scelse le dimissioni dopo Calciopoli.
Ma anche Enrico Costa, pasdaran di Berlusconi (ora fedelissimo di Alfano) già primo firmatario nel 2012 di un emendamento che prevedeva la drastica limitazione della divulgazione delle intercettazioni.
E’ colui che propose la rivisitazione al ribasso dei termini di prescrizione e fu relatore del lodo Alfano. Di lui si ricorda anche il volta faccia sulla legge Severino, prima entusiasta e poi sbottò: “E’ una legge contro Berlusconi”.
Alle Telecomunicazioni, l’altro settore da sempre nel cuore del Cavaliere, va come viceministro Antonello Giacomelli (areadem). Cosa che dovrebbe risolvere il possibile conflitto del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, in buoni rapporti con Berlusconi.
Nelle altre posizioni chiave, da segnalare il liberal Pd Morando come viceministro dell’Economia, mentre la new entry Ivan Scalfarotto è sottosegretario alle riforme. Sottosegretari alla presidenza del Consiglio il renziano Luca Lotti e Marco Minniti, anche lui Pd, a cui è stata confermata la delega ai servizi segreti. Nessun incarico per il sindaco di Bari Michele Emiliano, che però scrive su Twitter: “Bella chiacchierata telefonica con Matteo che mi ha chiesto di fare capolista a Sud per le elezioni europee. Ho risposto: obbedisco. Con gioia!”.
L’incontro è cominciato con un’ora di ritardo forse a causa di un vertice tra il Presidente del Consiglio e Angelino Alfano, anche se gli interessati hanno smentito sia mai avvenuto.
All’ordine del giorno dell’incontro, c’erano anche un decreto e un ddl che recepiscono le norme del Salva Roma bis (approvato) e 16 decreti legislativi che attuano alcune direttive Ue.
Il Governo Renzi avrà in tutto 62 membri: oltre ai 16 ministri ci saranno 35 sottosegretari (invece dei 47 del vecchio governo) e 9 viceministri (invece di 10).
A comunicarlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Dopo la fiducia all’esecutivo del nuovo premier a inizio settimana, si aspettava da alcuni giorni l’approvazione della lista che, manuale Cencelli alla mano, avrebbe dovuto accontentare tutte le parti del governo delle larghe intese.
Per tre volte il consiglio dei ministri è stato rinviato. Prima da martedì a mercoledì (dopo la visita di Renzi a Treviso) e poi a giovedì, e infine a venerdì mattina.
Chi ha deciso subito di tirarsi fuori dalle dispute di spartizione posti è il deputato della minoranza Pd Giuseppe Civati che su Facebook ha scritto: “Prima che escano le liste con le nomine dei sottosegretari, ci teniamo a precisare che abbiamo scelto di non partecipare al solito walzer delle correnti e non abbiamo avuto alcun contatto con il Governo”.
Lascia il ministero delle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis, dove era stato nominato sottosegretario da Enrico Letta. A quanto si apprende da fonti ministeriali, a D’Angelis è stato affidato il ruolo di capo segreteria di Matteo Renzi a palazzo Chigi.
La lista (in aggiornamento):
Sottosegretari:- Presidenza del Consiglio: Luca Lotti (Pd); Marco Minniti (Pd)
– Interno: Giampiero Bocci (Pd), Domenico Manzione (tecnico)
-Istruzione: Angela D’Onghia (Popolari per l’Italia); Gabriele Toccafondi: Roberto Reggi (Pd).
– Lavoro: Teresa Bellanova (Pd), Franca Biondelli (Pd), Luigi Bobba (Pd) e Massimo Cassano (Ncd).
-Esteri: Mario Giro (Popolari per l’Italia) e Della Vedova (Ncd);
-Difesa: il generale Domenico Rossi (Popolari per l’Italia); Gioacchino Alfano (Ncd)
-Economia: conferma per Pier Paolo Baretta, al quale si aggiungono Giovanni Legnini (Pd) e Enrico Zanetti (Sc).
-Giustizia: Cosimo Ferri (tecnico);
– Affari regionali: Gianclaudio Bressa (Pd).
– Riforme e rapporti con il Parlamento: Ivan Scalfarotto (Pd).
– Ambiente: Silvia Velo (Pd), Barbara Degani (Ncd)
– Funzione pubblica: Angelo Rughetti (Pd)
– Politiche agricole: Giuseppe Castiglione (Ncd)
Viceministri:
– Difesa: Lapo Pistelli (Pd);
– Economia: Enrico Morando (Pd) e Luigi Casero(Ncd);
– Telecomunicazioni e frequenze: Antonello Giacomelli, areadem.
– Infrastrutture: Riccardo Nencini (Psi)
– Interno: Filippo Bubbico (Pd);
– Giustizia: Enrico Costa (Ncd);
– Infrastrutture: Riccardo Nencini;
– Politiche agricole: Andrea Olivero;
– Sviluppo economico: Carlo Calenda e Claudio De Vincenti.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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