SOVRANISTI POSSONO CONQUISTARE IL 90% DEI COLLEGI UNINOMINALI
MA SECONDO L’ISTITUTO CATTANEO DIFFICILE CHE RIESCANO A OTTENERE LA MAGGIORANZA DEI DUE TERZI IN PARLAMENTO PER CAMBIARE LA COSTITUZIONE
Alle elezioni del 25 settembre il centrodestra è favoritissimo nei collegi uninominali del Rosatellum. Anche se il traguardo dei due terzi dei seggi, con i quali si può riformare la Costituzione senza passare per il referendum abrogativo, è ancora molto lontano.
Con il 45% dei voti e il centrosinistra sotto il 30% dopo la rottura con Calenda il vantaggio appare incolmabile. E il Partito Democratico potrebbe arrivare a conquistare soltanto 15 collegi sicuri nelle sue roccaforti.
Rado Fonda, head of research di Swg, spiega oggi al Corriere della Sera che il centrodestra può conquistare il 90% dei collegi uninominali. Ovvero 132 alla Camera e 66 al Senato.
Non solo. Per il centrosinistra potrebbe esserci anche il problema dell’astensione: «Gli elettori di centrodestra sono più motivati di quelli di centrosinistra».
Mentre il fenomeno dell’erosione di voti dagli altri partiti della coalizione verso Fratelli d’Italia appare in esaurimento: «Sarebbe eclatante vedere la Lega sotto il 12%, mentre Forza Italia non sembra aver subito contraccolpi dalla caduta del governo Draghi e dagli addii, tanto da consolidarsi all’8%».
Salvatore Vassallo dell’Istituto Cattaneo esclude a priori che il centrodestra possa conquistare i due terzi dei seggi.
«È molto semplice», ragiona. «Il centrodestra vale circa il 46% dei consensi, che nel sistema proporzionale del Rosatellum si traduce in circa 120-121 seggi alla Camera. Per avere i due terzi dei 400 seggi il centrodestra deve conquistarne 268; e quindi vincere in tutti i 147 collegi, cosa che difficilmente può accadere: il centrosinistra dovrebbe perdere in tutte le sue roccaforti. È uno scenario surreale», conclude.
(da agenzie)
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