“SPERIAMO CHE IL 2013 SIA UN ANNO PIENO DI MONNEZZA, PROFUGHI E BUFERE”: L’SMS DELLA VERGOGNA DI BUZZI
COME PER IL TERREMOTO DELL’AQUILA, C’E’ CHI GIOIVA PER LE TRAGEDIE ALTRUI
Roma come L’Aquila. Imprenditori e uomini d’affari che si augurano o sorridono delle tragedie perchè è da quelle che arrivano i loro lauti guadagni.
Come il costruttore Francesco De Vivo Piscicelli che la notte del terremoto nel capoluogo abruzzese confidò al cognato: “Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto”.
Racconta il Corriere della Sera che, come Piscicelli, anche Salvatore Buzzi sorrideva all’idea che potessero esserci tragedie o emergenze sociali.
Così, era da poco iniziato il 2013, e dal suo telefono, già sotto controllo del Ros dei carabinieri, parte un messaggio all’indirizzo di “Scozzi”, in confidenza Angelo Scozzafava, ex direttore del dipartimento Promozione dei servizi sociali e della salute del Campidoglio.
Il testo dell’sms d’auguri per l’inizio del nuovo anno dice tutto: “Speriamo che il 2013 sia un anno pieno di monnezza, profoghi, immigrati, sfollati, minori, piovoso così cresce l’erba da tagliare e magari con qualche bufera di neve: evviva la cooperazione sociale”.
Un messaggio scherzoso, forse, ma che ben rappresenta gli interessi che sono dietro le imprese e cooperative impegnate nelle emergenze.
La Coop di Salvatore Buzzi 29 giugno si occupava proprio di “profughi e sfollati”.
Ma il re delle Coop, braccio destro dell’ex Nar Massimo Carminati nella Mafia Capitale, si occupava anche d’altro.
Come dell’emergenza neve del 2012 a Roma, dove, scrive Giovanni Bianconi sul Corsera, “Buzzi aveva spiegato in un altro colloquio che per partecipare alla gestione di quell’emergenza aveva concordato una tangente di 40mila euro per Claudio Turella, il funzionario del Comune al quale gli investigatori hanno trovato 500mila euro in contanti”, nelle buste del Comune di Roma.
Buzzi, nelle sue conversazioni private intercettate dai carabinieri, non è un tipo che nasconde la mole d’affari nel giro delle emergenze.
E’ lui che nel 2013 spiegava: “Noi quest’anno abbiamo chiuso con quaranta milioni di fatturato ma tutti i soldi, gli utili li abbiamo fatti sui szingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati. Tutti gli altri settori finiscono a zero”.
Ed è lui che al telefono diceva: “Tu c’hai idea di quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende di meno”.
(da “Huffingtonpost”)
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