STUPRI RIMINI, SI CONSEGNANO DUE MINORI: “SIAMO STATI NOI”
I DUE GIOVANI MAROCCHINI HANNO 15 E 16 ANNI, FERMATO ANCHE IL TERZO MINORENNE
“Siamo stati noi”. Due fratelli marocchini di 15 e 16 anni si sono presentati ai carabinieri di Montecchio, nel Pesarese, per la vicenda del duplice stupro di una settimana fa a Rimini.
Hanno detto di far parte dei quattro che hanno aggredito a Miramare una turista polacca, hanno picchiato l’amico e violentato una prostituta transessuale.
I due sono stati trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenza del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna.
Anche il terzo componente, congolese di 17 anni, è stato fermato. Si cerca la quarta persona, l’unica maggiorenne, forse nigeriana.
La svolta è arrivata dopo la diffusione delle immagini di una telecamera di sorveglianza e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini.
Secondo le testimonianze, il gruppo era composto da due ragazzi magrebini, uno congolese e da un altro, presumibilmente il capo della banda, di origine forse nigeriana.
I fratelli marocchini sono stati sentiti per formalizzare il loro primo racconto, ma anche per approfondire tutti i dettagli della storia e presumibilmente anche per ricostruire il ruolo delle persone coinvolte.
Dichiarazioni che dovranno essere vagliate: avrebbero ammesso il loro coinvolgimento, ma non si sa se si siano addossati la responsabilità oppure se abbiano cercato di scaricarne soprattutto sui due presunti complici, il nigeriano e il congolese, anche loro residenti a Vallefoglia o comunque gravitanti in zona.
Proprio la presenza di due giovani centrafricani getta nuova luce su un’aggressione in spiaggia a Pesaro, avvenuta il giorno dopo quella di Rimini.
Anche in quel caso una coppietta che si era appartata nella spiaggia del Sacro Cuore, su un lettino, era stata circondata da tre uomini, che i ragazzi hanno descritto di colore. In pochi attimi i tre hanno rapinato i cellulari della coppietta.
Il sindaco del paese dove risiedono i ragazzi parla di “fulmine a ciel sereno”.
Di una comunità “tranquilla e laboriosa”, con poco più di 15 mila abitanti, ma il 40% non “autoctono”.
“Gli stranieri – dice – vengono da tutte le province del mondo e sono circa il 12%-13%, ma non abbiamo mai avuto problemi di integrazione”.
I due ragazzi sarebbero incensurati.
(da agenzie)
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