TAIWAN SI PIEGA MA NON SI SPEZZA: NONOSTANTE IL TREMENDO TERREMOTO CHE HA COLPITO L’ISOLA, 30 VOLTE PIU’ INTENSO DI QUELLO DELL’AQUILA NEL 2009, LA MAGGIOR PARTE DEI PALAZZI HA RETTO BENE AL SISMA E IL BILANCIO DELLE VITTIME (AL MOMENTO 9, MA POTREBBE AUMENTARE) E DEI PALAZZI DANNEGGIATI (UN CENTINAIO) È RELATIVAMENTE BASSO
TAIWAN, DOPO IL SISMA DEL 1999, VALUTATO IN 7,6 GRADI RICHTER, HA RAFFORZATO I SUOI SISTEMI DI PREVENZIONE, ALLERTA E SOCCORSO
Kang Nu aveva 33 anni, era un’insegnante e abitava nell’Uranus Bulding, il palazzo di nove piani che si è piegato verso la strada e che è diventata l’immagine simbolo del terremoto di ieri mattina a Taiwan, il più intenso nell’isola dal 1999. Magnitudo 7.4. Kang Nu abitava al settimo piano dell’edificio che si trova nel capoluogo della contea di Hualien, a Est, la più colpit
L’insegnante è una delle nove vittime di un terremoto che secondo quanto ha spiegato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato «trenta volte più energetico di quello registrato a L’Aquila nel 2009». Eppure, gran parte degli edifici, nonostante la violenza della scossa, ha resistito e il bilancio delle vittime è relativamente basso.
Inoltre, gran parte delle morti non sono state causate da crolli di palazzi, ma da altre cause: ad esempio in quattro (tre escursionisti e la moglie di un uomo impegnato in un cantiere stradale) sono stati uccisi dalla caduta dei massi nel Parco nazionale Taroko, un camionista ha perso la vita perché in autostrada l’automezzo è stato travolto da un’enorme pezzo di roccia che si è staccato a causa del sisma. Oltre a 900 feriti, ieri sera c’erano ancora 127 persone intrappolate nelle gallerie stradali e in due miniere.
Ci sono ponti, strade ed edifici danneggiati, ma sostanzialmente il bilancio di palazzi distrutti o danneggiati (in totale un centinaio) e delle vittime è molto basso (per fortuna). Come è possibile? Ricorda il presidente di Ingv: «C’è una tradizione di prevenzione dei danni dei terremoti a Taiwan, così come in Giappone e in tutta l’area. I regolamenti edili e il modo di costruire rendono i palazzi molto meno vulnerabili. Se vede le immagini, gli edifici sì oscillano, s’inclinano, ma non si spezzano. Pensi ad Haiti, al contrario, dove con un sisma con magnitudo più bassa ci sono state 230mila vittime». Anche i sistemi di allerta e di addestramento delle popolazione sono rodati, con i messaggi che arrivano tempestivamente sugli smartphone.
Nei prossimi quattro giorni si prevedono scosse di assestamento, anche violente, tenendo conto, ricorda ancora Duglioni, che l’isola è stretta in una morsa, che causa periodici terremoti «poiché è compressa tra la placca delle Filippine e quella Euroasiatica di oltre sette centimetri all’anno e questo attiva lo scorrimento delle faglie». A Taipei, nella capitale, tutto prosegue come sempre, anche se la scossa si è sentita.
Ma ciò che succede a Taiwan ha risvolti anche di tipo geopolitico: la Cina considera l’isola come parte del suo territorio, il leader cinese Xi Jinping ha messo in chiaro da tempo che punta a riprendere Taiwan. Ieri da Pechino hanno fatto sapere: «Monitoriamo la situazione, siamo pronti a fornire aiuti». Anche gli Stati Uniti però hanno avanzato la stessa proposta di inviare soccorsi. L’attenzione dell’economia mondiale è inoltre focalizzata sul colosso dei chip (da cui dipendono i nostri smartphone, tablet, computer, automobili, ma l’elenco è molto più lungo), Tsmc, la cui produzione è stata brevemente sospesa. Da Taiwan hanno assicurato che non ci saranno contraccolpi a lungo termine
Taiwan è abituata a fronteggiare i terremoti, ha un sistema di prevenzione dei danni e di soccorso tra i migliori al mondo, ma il sisma che l’ha colpita ieri è stato il più forte da un quarto di secolo: 7,4 gradi sulla scala Richter, livello «disastroso».
In serata la protezione civile taiwanese aveva contato 9 morti e 1.011 feriti, ma è probabile che le vittime siano di più, perché decine di valanghe si sono abbattute su strade e ponti tra le montagne della contea di Hualien; 50 turisti che viaggiavano su quattro pullmini verso il parco nazionale Taroko nella notte erano ancora dati per dispersi. I soccorritori hanno liberato con i bulldozer 77 persone intrappolate in due tunnel dell’autostrada bloccati dai massi; notizie incerte sulla sorte di 70 minatori che erano al lavoro in cave isolate.
Nel 1999 Taiwan fu colpita da un altro grande terremoto, valutato in 7,6 gradi Richter: i morti erano stati 2.400 e gli edifici devastati 50.000. Da allora il governo ha rafforzato la preparazione agli eventi sismici, ricorrenti nell’isola che si trova sull’Anello di Fuoco del Pacifico, dove la placca delle Filippine e quella Eurasiatica si avvicinano di oltre 7 centimetri all’anno: lo sfregamento «carica» il sisma.
(da agenzie)
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