TORNATE IN PADANIA A RIEMPIRE AMPOLLE NEL PO
FEDRIGA E GIORGETTI, INCAPACI DI CONTRASTARE SALVINI ED EVITARE LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI, ORA FRIGNANO … SONO I LAMENTOSI DEL GIORNO DOPO, “GOVERNISTI” A CHIACCHIERE: LA LEGA E’ L’ULTIMO PARTITO BOLSCEVICO E IL DISSENSO NON E’ UN LUSSO PER CHI HA PALLE DI STRACCHINO
«Su alcuni temi di interesse generale per il Paese si possono trovare anche convergenze tra destra e sinistra». Massimiliano Fedriga sembra voler portare avanti il metodo di lavoro intrapreso dal governo Draghi. Con o senza di lui. Nel segno del pragmatismo e della ragion di Stato.
Nei giorni scorsi, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha mantenuto la bocca cucita sulla scelta intrapresa dal Carroccio in Aula, non ha però lesinato parole di apprezzamento a Draghi: “ha condotto un ottimo percorso in mezzo a molte difficoltà con una maggioranza estremamente eterogenea”. La stessa che, secondo il governatore, andrebbe rilanciata per far fronte alle emergenze .
All’anelito del governatore, si è sommato, ieri, anche il rammarico di Giancarlo Giorgetti. Che, ancora con l’amaro in bocca, ha risposto senza esitazioni alle domande dei giovani giurati del Giffoni Film Festival: «io sono uno di quelli che ha condiviso la decisione di Draghi di dimettersi». «Non ho capito il perché di un rito in Parlamento che ha dato un’immagine del Parlamento, a mio giudizio, molto negativa».
Poi sono quelli che non hanno le palle per mandare Salvini ai giardinetti.
(da agenzie)
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