TOSSICODIPENDENZA: SONO 385.000 I CONSUMATORI IN ITALIA, 1 OGNI 156 ABITANTI
DALLA RELAZIONE ANNUALE SULLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA, EMERGE CHE SOLO 175.000 SU 385.000 SONO IN CURA… I MORTI PER OVERDOSE IN CALO DEL 14,7%… LA REGIONE CON I MAGGIORI CASI E’ L’UMBRIA
Sono almeno 385.000 i consumatori problematici, circa 1 ogni 156 italiani. Attualmente sono in cura però solo 175.000 persone.
Sono questi alcuni dei numeri più significativi emersi dalla “Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008”.
Vi sono poi altri elementi meritevoli di approfondimento, come la diminuzione dei morti per overdose (- 14,7%) e il progetto di destinare l’1% della spesa sanitaria regionale alla lotta alle tossicodipendenze.
Il primo dato che emerge comunque dal rapporto è il confronto tra i 385.000 consumatori problematici, cioè che consumano abitualmente droga e avrebbero bisogno di trattamento, a fronte delle 175.000 persone attualmente in cura.
La relazione presta particolare attenzione alla cannabis, spesso il primo contatto dei giovanissimi con le droghe.
I consumatori di cannabis nel 12,7% dei casi usano anche cocaina e nel 3,1% l’associano all’eroina. I consumatori di eroina nel 76,8% dei casi assumono anche cannabis e nel 51% consumano contemporaneamente cocaina.
Atro dato importante sono i morti per overdose.
Nell’anno appena trascorso va registrato un buon risultato: dalle 589 del 2007, in aumento del 6% rispetto ai dodici mesi precedenti, si è passati alle 502 del 2008, con una diminuzione del 14,7%. L’eroina rimane la prima responsabile delle morti per overdose davanti alla cocaina.
Sono però in aumento le morti per overdose da cocaina, rispetto a quelle per eroina.
La regione che a sorpresa presenta la situazione più problematica è l’Umbria, con un tasso medio di mortalità tre volte superiore a quello nazionale e la percentuale maggiore di eroinomani in trattamento.
Da segnalare infine la proposta di vincolare almeno l’1% della spesa sanitaria regionale alla lotta contro le tossicodipendenze, soprattutto per permettere la sopravvivenza delle comunità terapeutiche che svolgono un ruolo insostituibile nel percorso del recupero del tossicodipendente alla vita sociale.
Bisognerà vedere se le varie regioni la accetteranno, visto che ciascuna è autonoma in tal senso. Non a caso ci sono regioni che potenziano i Sert e altre che non fanno assolutamente nulla.
Se si considera che a questa analisi sfuggano decine di migliaia di consumatori occasionali di cocaina e pastiglie varie, ben si comprende come lo Stato debba concentrare le forze per contenere un fenomeno la cui diffusione non accenna certo a diminuire, favorita tra l’altro dalla possibilità di procurarsene a prezzi stracciati.
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