FONDI INUTILIZZATI PER 23 MILIARDI NEI VARI MINISTERI
DENUNCIA DELLA CORTE DEI CONTI: PER COLPA DELLA BUROCRAZIA, NEL BILANCIO STATALE SPUNTANO FONDI ENORMI NON UTILIZZATI… MENTRE NON CI SONO MAI SOLDI PER NULLA E TANTI PROGETTI SONO BLOCCATI C’E’ UNA MASSA DI DENARO SPENDIBILE CHE VIENE SOTRATTA AI PROGRAMMI FISSATI
Si tratta di decine di miliardi che, come un’auto di lusso, sono parcheggiati nei ministeri in attesa di essere spesi. E’ il solito paradosso della burocrazia italiana con soldi stanziati, assegnati in teoria, che poi si spostano, si trasferiscono e alla fine si bruciano nel nulla.
Salvo farli mai arrivare a destinazione. E questo in un periodo di crisi economica acuta, dove avere la possibilità di intervenire spesso sarebbe essenziale.
A denunciare il grottesco fenomeno è ancora una volta la Corte dei Conti che ha diffuso la relazione sulla gestione delle risorse dello Stato.
Con particolare riguardo alle somme già destinate da tempo, con relative partite di spesa del bilancio pubblico.
Parliamo quindi di risorse che tutti sanno dove devono andare e cosa devono finanziare.
Ne sono a conoscenza i ministeri e i destinatari, eppure i soldi, tanti soldi, circa 23 miliardi di euro, rimangono per anni solo nei libri contabili.
La spesa verificata dalla Corte nel 2008 riguarda la bellezza di 19 miliardi in conti residui e 15 in conto competenza.
Di quei soldi, già stanziati da specifiche leggi dello Stato, votate in Parlamento e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, ne sono stati effettivamente erogati solo 5 miliardi per i conti residui e 5 miliardi per quelli di competenza con percentuali quindi del 28% e del 40%.
Restano bloccati invece ancora 23 miliardi.
In pratica sono proprio quei soldi che mancano in settori chiavi, come l’edilizia, la sanità , l’università , le imprese, la sicurezza.
Qualche esempio? Nel fondo per la competitività e sviluppo è stato stanziato solo il 7% dei 4 miliardi disponibili.
Nel Fondo aree sottoutilizzate su quasi 3 miliardi ne sono stati stanziati zero, sì… dicasi zero.
E così avanti per le somme da erogare in materia di edilizia sanitaria pubblica, per la riqualificazione dei porti marittimi, per le infrastrutture, fino al sostegno all’impresa.
Congelati, parcheggiati, non utilizzati.
Di fatto, secondo la Corte dei Conti, ” la massa spendibile viene sottratta alla destinazione prevista dalle leggi e dai programmi di spesa”.
Quali sono i motivi? Secondo la Corte talvolta si tratta di “un’insufficiente azione di governo” o “di problemi di organizzazione amministrativa e contabile”, o di “disfunzioni riconducibili ai destinatari di finanziamenti”, o “delle stesse leggi di bilancio complicate e contraddittorie”.
Talvolta fa comodo alle finanze pubbliche, che si ritrovano così in cassa soldi più del dovuto, attraverso “un consapevole utilizzo di questi ritardi per fini di contenimento della spesa pubblica”. In pratica si fa in modo di non farli giungere a destinazione, per poi utilizzarli a tappullare qualche buco di bilancio.
Al cittadino comune resta l’amarezza di sentirsi ripetere che non ci sono soldi per i terremotati, per le forze dell’ordine, per dare una casa alle giovani coppie, per i disoccupati, per la scuola, per l’Università e poi venire a conoscenza che ci sono invece 23 miliardi di euro spendibili lasciati da anni parcheggiati nei vari ministeri.
Esattamente 5,2 all’Economia, 2,5 ai Trasporti, 0,7 all’Ambiente, 0,4 alla Giustizia, 9,7 allo Sviluppo Economico, 1 agli Interni, 1,3 alla Difesa, 1,9 al Welfare, per un totale preciso di eurini 22.869.198.441.
E gli italiani giustamente si incazzano
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