TOTI SI VENDE LA LIGURIA ALLA LEGA: PUR DI STARE IN SELLA SCARICA I SUOI E REGALA 5 ASSESSORATI SU 7 AL PARTITO DEGLI INDAGATI
MALUMORI IN FORZA ITALIA: GLI ACCORDI ERANO TRE POLTRONE A TESTA, MA C’E’ CHI E’ IN CRISI DI ASTINENZA
Il Gabibbo bianco ci ha preso gusto: scendere da Novi Ligure e vedere il mare non solo nei fine settimana, per chi era abituato a fare due passi in via Girardengo è una occasione da non perdere.
Se Parigi val bene una messa, ammirare piazza De Ferrari dal palazzo della Regione val bene indossare la canottiera padana a prova ascellare di Dove.
E Toti sa che deve accontentare truppe fameliche, soprattutto chi è da anni in crisi di astinenza dalla greppia del potere e che, anche negli anni del governo Berlusconi, masticava amaro nel vedere Belsito maramaldeggiare nel partito, parcheggiare la Porsche Cayenne negli spazi riservati della Questura e far pedinare giornalisti scomodi.
Hanno provato a lenire il dolore pasteggiando a ostriche e champagne al cafè de Turin di Nizza, a chiedere rimborsi Viacard quando erano in tutt’altro luogo, si sono fatti rimborsare decine di pranzi, cene e viaggi in locali turistiche, ma non è la stessa cosa che essere assessori.
Ora qualcuno finirà sotto processo per peculato ma prima della sentenza di primo grado, volete mettere due anni da leoni ?
Ed ecco l’assalto al miracolato Toti che in realtà non ha vinto, se non perchè hanno perso gli altri.
Il Gabibbo bianco di Mediaset ha prima tentato di far aumentare di tre unità i consiglieri per accontentare chi preme alla porta.
Gli è andata giustamente male e ora ha soli sette assessorati a disposizione.
L’accordo era tre alla Lega, tre a Forza Italia e uno ad Area Popolare, ma dato che contano gli ideali gli alleati non si accontentano.
Ora la Lega ne vuole 5 su 7, Fdi 1 e Area Popolare 1.
E in Forza Italia rischiano di trovarsi con un pugno di mosche e iniziano i nervosismi.
Le ultime sono un indagato leghista per peculato alle Infrastutture (è il massimo della garanzia), un altro indagato leghista per peculato alla presidenza del Consiglio regionale, un sindaco leghista di un paesino sperduto di 319 abitanti all’Urbanistica, due tecnici di area leghista alla sanità e al bilancio (così si procede a passo spedito a favore dei privati), una collaboratrice di Maroni alla vicepresidenza.
Gli altri posti liberi sarebbero così assegnati: il welfare a Forza Italia, mentre per il turismo chi meglio di un milanese di Fratelli d’Italia che la Liguria la visita da turista?
Dimenticavamo: Ilario Cavo resterebbe a terra, ma Toti le ha garantito un posto nel suo staff.
Magari si fa fare una felpa dal fornitore di Salvini con la scritta “staff”, basta accontentarsi nella vita.
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