TRAVAGLIO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: “A MELONI NON INTERESSA, MA DEVE DARE CONTENTINI A NORDIO”
“LE PAROLE DI LA RUSSA SONO UN ABUSO DI POTERE, LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON PUO’ CERCARE DI CONDIZIONARE I GIUDICI”
“La riforma della Giustizia non interessa tanto Giorgia Meloni, però doveva dare contentini a destra e sinistra e sopratutto a Nordio che, inspiegabilmente, ha scelto come parlamentare di Fratelli d’Italia e come ministro pur essendo lui totalmente estraneo al modo di pensare che ha sempre avuto la destra. Nordio è perfetto per Forza Italia“.
E’ quanto afferma il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso della diretta con Peter Gomez e Antonio Padellaro sul caso Santanché e sulle ultime vicende che hanno interessato la politica italiana.
Non so se qualcuno abbia convinto Meloni che questa riforma spaventerà i giudici e quindi saranno più clementi nei confronti di tutti i furbastri. Suggerirei però a Meloni di non crederci, perché ai magistrati non gliene viene assolutamente niente in tasca: se aboliscono l’abuso d’ufficio eviteranno di aprire più fascicoli, se gli aboliscono pure altri reati lavoreranno di meno”, ha aggiunto Travaglio.
“Questi sono convinti – ha sottolineato il direttore del Fatto Quotidiano – che i magistrati vogliono lavorare 24 ore su 24 per incastrare non si sa bene chi. I magistrati sono esseri umani semplicemente dicono ‘guardate che poi se ci portano via i soldi del Pnrr perché non riusciamo più a beccare le tangenti, le ruberie e i favoritismi, non venite a prendervela con noi’”.
“Se pensano così di farla franca o farla far franca a qualcuno dei loro ladruncoli – conclude Travaglio – si sbagliano di grosso. Così come si sbaglierebbero di grosso se pensassero che c’è una centrale occulta dove i magistrati decidono chi colpire o chi non colpire”.
Travaglio: “La Russa difendendo il figlio con quelle dichiarazioni assurde si mette in una situazione difficile. E’ abuso di potere”
“Le situazioni dei figli non devono ricadere sui padri, dipende poi la gestione che farà di questo processo La Russa. Se pensa di farlo come ha fatto oggi credo che a un certo punto dovrà dimettersi”. E’ il commento del direttore del Fatto Quotidiano nel corso della diretta con Peter Gomez e Antonio Padellaro sul caso Santanché. “Non puoi dire l’ho interrogato e ho già assolto mio figlio, gli interrogatori non li fa il padre nemmeno se fa l’avvocato”, aggiunge Marco Travaglio: “Lui fa benissimo – prosegue – a parlare con il figlio per farsi l’idea della sua versione ma poi spetterà al magistrato verificare se è vera quella del figlio o quella della ragazza”.
Per Travaglio le frasi di Ignazio La Russa sono “un abuso di potere clamoroso perché lui è il politico più importante dopo Mattarella”. “Ha iniziato dal primo giorno a cercare di condizionare i giudici e il condizionamento che viene dalla seconda carica dello Stato non è minimamente paragonabile a quello che può fare chiunque altro. E’ lui che prendendo le difese di suo figlio, con quelle dichiarazioni assurde, si mette in una situazione difficile. Se dovesse emergere il contrario lui ha già messo la sua faccia di presidente del Senato sulla versione del figlio”, conclude.
(da I Fatto Quotidiano)
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