TRUFFA ALLO STATO E APPALTI TRUCCATI, DUE SINDACI DEL CUNEENSE AGLI ARRESTI DOMICILIARI
SEQUESTRATI BENI PER UN MILIONE E MEZZO
Due sindaci ai domiciliari, quattordici misure cautelari. È il risultato di un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria di Cuneo, coordinata dalla procura di Asti. Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d’asta, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Questa mattina quaranta uomini delle fiamme gialle hanno eseguito le misure cautelari disposte dai gip del tribunale di Asti e perquisito gli uffici comunali di Vezza d’Alba e Montaldo Roero, i cui sindaci sono stati messi ai domiciliari, e la sede legale dell’Unione dei Comuni del Roero, Tartufo e Arneis. Tra destinatari delle misure cautelari ci sono funzionari comunali, professionisti e imprenditori. Nei confronti della maggior parte di loro sono stati sequestrati beni e valori per oltre un milione e mezzo di euro.
Le indagini avrebbero ricostruito un articolato e ben consolidato sistema fraudolento di gestione della cosa pubblica. I finanzieri hanno scoperto appalti, affidati i modo fraudolento, sempre agli stessi professionisti e imprenditori, i quali, grazie a molteplici artifizi, facevano ottenere ai Comuni ingenti finanziamenti anche quando non sussistevano i presupposti per la loro concessione. Questo consentiva ai sindaci di aumentare il consenso elettorale e favoriva i professionisti che ottenevano incarichi di progettazione, direzione lavori e assistenza all stazioni appaltanti.
I professionisti su cui pende l’accusa di corruzione grazie al loro ruolo di progettisti e direttori dei lavori e, contemporaneamente, di assistenti alle stazioni appaltanti, sono riusciti a manovrare le gare in favore di imprese compiacenti che, in cambio, hanno acquistato i materiali da impiegare per i lavori oggetto degli appalti affidati, da aziende riconducibili a quegli stessi professionisti che li avevano agevolati.
Le fiamme gialle hanno accertato che tale meccanismo fraudolento ha provocato, nel corso degli anni, effetti disastrosi per le casse degli Enti locali, perché il sistematico conferimento di incarichi ai professionisti veniva in più occasioni effettuato senza copertura finanziaria, falsificando visti di regolarità contabile e creando buchi di bilancio che poi venivano nascosti. Ricostruendo i bilanci del comune di Vezza d’Alba hanno scoperto che nei libri contabili comunali erano stati annotati crediti del tutto falsi.
(da agenzie)
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