TUTTI A CASA: DALL’AFGHANISTAN? NO DA MONTECITORIO
IL MATTINO MORIVANO I SEI RAGAZZI ITALIANI, IL POMERIGGIO AD ASCOLTARE ALLA CAMERA LA RELAZIONE DEL MINISTRO ALLA DIFESA SUI TRAGICI FATTI SOLO 100 DEPUTATI SU 630… SONO PAGATI PER ESSERCI, MA HANNO PREFERITO IL WEEKEND… SONO LORO I DISERTORI
Giovedì mattina 150 kg di tritolo dei talebani toglie la vita a sei nostri giovani militari in Afghanistan: la notizia crea non solo disperazione nelle famiglie delle vittime, ma anche dolore e sconcerto nel Paese.
Il pensiero di tanti italiani accarezza il volto di quei nostri ragazzi troppo giovani per andare incontro alla morte.
Nei palazzi della politica si mettono a punto le prime dichiarazioni: “siamo costernati”, “un dolore per tutti noi”, “l’Italia s’inchina ai suoi eroi”, “il Paese si stringe intorno alle vittime”.
E’ un diluvio di cuori spezzati dei nostri onorevoli che accavallano partecipazione, sdegno, solidarietà , commozione.
Nel pomeriggio la Camera lavora ed è prevista la relazione sui fatti da parte del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, la cosiddetta “informativa” ai deputati. Già i deputati… quelli che avevano dettato poche ore prime alle agenzie di stampa espressioni tipo “non vi lasceremo mai soli”, dover erano finiti?
Erano quasi tutti scappati via, li trovavate al gate d’imbarco di Fiumicino, pronti a raggiungere non Kabul, ma loro comoda casa e il proprio collegio elettorale, valigetta d’ordinanza alla mano.
“I nostri eroi sono volati in cielo”, aveva commentato commosso qualche politico, i nostri parlamentari pure, ma su un volo Alitalia.
Meglio della missione in Afghanistan risulta quella nel proprio salotto di casa.
Quando La Russa prende la parola l’immagine è desolante: in nessun Paese civile, di fronte a una tragedia di questa entità , si sarebbero visti tanti banchi vuoti.
Su 630 deputati, infatti, ne sono presenti circa 100: 40 del Pd, 30 del Pdl, una pattuglia dell’Udc e dell’Idv, 2 della Lega.
Molti erano spariti già il giorno prima, altri il giorno della tragedia, ma tutti sono pagati in teoria per essere sempre presenti ai lavori. In pratica c’erano solo i romani o chi risiede a Roma.
Davanti agli italiani e alle famiglie delle vittime non è certo stato un bello spettacolo, poi qualcuno sostiene che il Paese deve riacquistare fiducia nelle istituzioni.
Forse se si fosse parlato di scaldaletti, magari sarebbero stati tutti presenti, ma in fondo si parlava di ragazzi che credevano nel sacrificio, nella bandiera, nell’onore, tutti concetti estranei all’aula di Montecitorio.
Prababilmente è giusto così: finita la recita, tutti a casa.
Le parole del ministro della Difesa vagano nell’atmosfera surreale dell’Aula vuota, mentre per tanti italiani il dolore è sincera partecipazione.
Cosa possono aver pensato quei telespettatori che hanno visto sui notiziari un’Aula deserta? Che il vuoto ideale della nostra classe politica è ormai incolmabile, la distanza dal cittadino che fa sacrifici e magari turni di notte per una manciata di euro in più, è davvero troppo grande.
C’è un’Italia “presente” che combatte per vivere e garantire un futuro migliore ai propri figli e c’è la Casta dei “disertori”, degli imboscati, dei privilegiati.
La politica è ridotta a spot, gli ideali un optional fastidioso, il confronto di idee una perdita di tempo.
Il volo Alitalia attende gli onorevoli in fuga… ma c’è anche chi a casa tornerà in una cassa di legno, avvolta nel tricolore.
Nel ricordo degli Italiani resteranno i tanti piccoli eroi che hanno dato un senso alla loro vita, non i pochi disertori che disonorano il nostro Paese.
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