ULTIMATUM DEL MONDO DELL’EDILIZIA: “LO STATO CI DEVE 9 MILIARDI, ORA PAGHI”
IL PRESIDENTE DELL’ANCE: “NON VOGLIAMO PAGAMENTI CON BARATTI, BOT, CCT”….TANTE IMPRESE SONO SULL’ORLO DEL FALLIMENTO
L’immediato pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione o il via ai decreti ingiuntivi. E’ quanto ha annunciato il presidente dell’Associazione costruttori edili, Paolo Buzzetti in occasione del D-Day dell’edilizia.
Una mossa estrema per recuperare i crediti verso la Pa che si accompagna alla bocciatura delle proposte attualmente in discussione per sanare il problema.
Ovvero: “Non ci vanno bene pagamenti che avvengano con baratti, Bot, Cct o garanzie varie: se li tenessero. I contratti parlano di contante e vogliamo contante. Abbiamo deciso di passare alle vie di fatto, stabilire i mancati pagamenti dovuti dallo stato e poi procedere legalmente con i decreti ingiuntivi”.
Le cifre? Per l’edilizia, “parliamo di 19 miliardi se si considera tutta la filiera delle costruzioni (9 miliardi per le solo imprese delle costruzioni, ndr).
Poi, dopo lo studio che ha già raccolto crediti per circa un miliardo di euro, proseguiremo con le azioni legali, con i decreti ingiuntivi”.
Ed ancora: le imprese di costruzioni aspettano in media 8 mesi per ricevere i rimborsi, con punte di oltre due anni.
“Lo Stato che non paga è uno dei motivi fondamentali dei fallimenti e delle perdite di posti di lavoro nel settore” attacca Buzzetti.
E che la situazione sia grave lo si capisce anche da altre cifre. In tre anni, continua l’Ance, i fallimenti nel settore delle costruzioni sono stati 7.552 su un totale di circa 33.000 in tutti i settori economici, spiegano dall’associazione. Ovvero: quasi un fallimento su quattro in Italia riguarda imprese di costruzioni.
La tendenza si conferma anche nel primo trimestre del 2012 con un ulteriore aumento delle procedure fallimentari nel settore.
Sono aumentate, infatti, dell’8,4% rispetto al primo trimestre del 2011.
Per l’Ance, il patto di stabilità è la principale causa dei ritardi.
Agli enti locali è vietato spendere le risorse che hanno in casso e nel triennio 2012-2014 questo meccanismo provocherà un blocco di investimenti pari a 32 miliardi di euro.
Leave a Reply