UN ANNO FA IL GOVERNO CREO’ UN COMITATO PER LA VERIFICA DEI CONTI DEL TERREMOTO: NON SI E’ MAI RIUNITO
MAI COSTITUITA LA COMMISSIONE, PRESIEDUTA DA UN MAGISTRATO DELLA CORTE DEI CONTI…A BERTOLASO E’ SFUGGITA ANCHE LA NOMINA DEI CONTROLLORI? COSTI PER UN MILIARDO E MEZZO DI EURO MAI VERIFICATI….6.000 AQUILANI ANCORA IN ALBERGO, 1.100 IN CASERMA, 2.400 IN APPARTAMENTI SUL MARE, 31.000 IN CASE IN AFFITTO…PROGETTO CASE PER SOLI 5.565 TERREMOTATI A 2.700 EURO AL METRO QUADRO
Era il 9 aprile 2009 quando Berlusconi rese pubblica un’ordinanza in cui il governo istituiva un super comitato per la verifica dei conti, ovvero un’attività di controllo dei contratti che la Protezione civile avrebbe sottoscritto in tutta fretta per far fronte all’emergenza terremoto all’Aquila.
In modo che venisse monitorata la congruità delle spese e dei costi da un organismo super partes, una commissione di garanzia snella (tre membri), presieduta da un qualificato magistrato della Corte dei Conti.
A tal fine venne chiamato il giudice Salvatore Nottola, presidente della sezione Lazio della Corte, magistrato di lungo corso e vasta esperienza.
Passavano le settimane e il Nottola non veniva mai interpellato, alla fine si informò presso la Protezione civile per sapere come organizzarsi: si sentì rispondere che non era urgente il controllo.
E’ trascorso un anno e Nottola attende sempre di presiedere la prima riunione di una commissione che in realtà non si è mai costituita.
Ora Bertolaso sostiene che “sono mancati i controlli, qualcosa può essermi sfuggito durante l’emergenza”.
Sicuramente per un anno gli è sfuggito (e non solo a lui) la nomina dei revisori dei conti per esaminare il flusso di denaro speso ed elargito, controlli previsti e necessari per monitorare entrate e uscite, come prevede la legge ordinaria.
Ad oggi si sa solo che in dieci mesi di appalti e lavori si sono spesi un miliardo e mezzo di euro.
A fronte dei quali i dati reali dicono che 6.000 aquilani continuano a vivere in albergo, al costo di 40 euro al giorno a testa, 1.100 sono alloggiati in caserma, 2.400 in appartamenti lungo la costa, 31.000 in case in affitto.
Il progetto C.a.s.e. e gli edifici antisismici erano stati pianificati per dare alloggio a 7.181 persone, alla fine è stato ridotto a soli 5.565 terremotati, lasciandone fuori 1.616 (abitanti di case distrutte, per capirci).
Queste C.a.s.e. sono costate al metro quadro 2.700 euro, una cifra enorme, considerando anche che sono stazioni di transito, in attesa della ricostruzione della abitazione definitiva.
A parte poi il costo dei m.a.p. (moduli abitativi provvisori) , le casette in legno, per capirci.
Questo il quadro generale che avrebbe dovuto esaminare il super comitato di controllo che non ha potuto invece vedere una mazza, non essendo mai stato costituito e non essendosi mai riunito.
Forse a qualcuno ha fatto comodo così, visto che al governo tutti sapevano della sua esistenza teorica e nessuno ha sollevato critiche al fatto che fosse stato annunciato, ma mai realizzato?
Si tratta di un fatto grave, tutt’altro che secondario nel contesto dei costi del terremoto.
Siamo certi che il Tg1 di Minzolin al fatto dedicherà una approfondita inchiesta…
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