UN POTERE IN AFFANNO, CHIUSO NEL BUNKER
A GUARDARE GLI SCHERANI DI BERLUSCONI, LI VEDI TERRORIZZATI DALLE VOCI ALTERNATIVE…UN POTERE IMBOLSITO, INCATTIVITO, RABBIOSO…CHI NON OSANNA IL PALAZZO E VUOLE ESERCITARE IL DIRITTO DI PAROLA DIVENTA UN NEMICO DA ELIMINARE, UN UNTORE PORTATORE DELL’ATROCE MALATTIA DEL LIBERO PENSIERO
Un sistema di potere chiuso dentro un bunker: imbolsito, incattivito, rabbioso. Ecco, così sono diventati, forse senza rendersene conto, gli uomini più vicini al premier, i suoi avvocati, i suoi portavoce, i suoi caporali di giornata.
Una corte dei miracoli che cerca disperatamente di salvaguardare privilegi conquistati con anni e anni di assoluta fedeltà al sovrano, di reiterati signorsì al capo supremo.
Un potere in affanno che continua a raccontarsi (e raccontare) la favola del consenso senza guardare in faccia la realtà di un paese che gli sta voltando le spalle: stufo, inorridito, stupito.
Un potere impaurito dal mondo, dalla vita, dai colori, dalla verità , che azzanna chiunque possa disturbare la sua triste decadenza.
Che vede chiunque non osanni il palazzo, chiunque voglia esercitare il diritto di parola come un nemico assoluto, come un nemico da eliminare, come un untore che porta l’atroce malattia del libero pensiero, dello spirito critico.
E così può succedere di vedere attacchi preventivi a inchieste giornalistiche, in nome di un’insindacabilità considerata ormai come scudo assoluto, come salvacondotto per ogni comportamento, ogni errore, ogni distorsione.
Perchè il rapporto con l’informazione è la punta di un’iceberg, è la cartina di tornasole di come un potere vive se stesso e il suo rapporto col mondo esterno.
Ecco, a guardare in faccia gli scherani di Silvio Berlusconi li vedi terrorizzati da qualsiasi voce alternativa, da qualsiasi possibile crepa di un bunker sempre più buio, sempre più scomodo. Sempre più debole.
E allora hanno attaccato qualsiasi nemico potesse dar fastidio al manovratore.
Hanno attaccato il direttore dell’Avvenire Boffo.
Hanno cercato di massacrare mediaticamente Gianfranco Fini.
Hanno cercato di chiudere Annozero di Michele Santoro.
Adesso stanno cercando di togliere l’ossigeno alla trasmissione di Roberto Saviano.
Non sopportano chi spariglia le carte, non sopportano chi vuole ragionare senza obbedire.
Non sopportano che vuole raccontare il paese che è e non per quello che vorrebbero loro.
Non sopportano la complessità .
Una strategia suicida che li rinchiude sempre più dentro il loro bunker del pensiero.
Perchè il terrore porta all’estremismo, porta alla propaganda senza contenuti, porta ad appaltare il governo del paese a forze che in qualsiasi paese democratico occidentale non potrebbero entrare nella stanza dei bottoni. Perchè la paura porta ad affidarsi alle guardie del corpo, ai picchiatori e ai manganellatori.
Agli uomini di poco cervello e molta azione, a chi sa urlare, a chi non guarda in faccia a nessuno.
Perchè è il loro lavoro, perchè li pagano per questo.
Per restringere ogni spazio di libertà e trasformare tutta l’Italia in un bunker.
Il loro amatissimo bunker.
L’unico che può ancora garantire un sistema di potere che riesca a nascondere la meravigliosa verità di questi mesi: qua, fuori dal bunker, c’è un altro modo di pensare il nostro paese.
Filippo Rossi
Farefuturoweb
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