UNA FIAMMA OLIMPICA PER DUE: E’ GIA’ PARTITO IL DUELLO TRA MACRON E HIDALGO
OBIETTIVO CAPITALIZZARE PARIS 2024 IN VITA DELLE PRESIDENZIALI
Una volta calato il sipario sui Giochi di Tokyo, comincia il conto alla rovescia per l’accensione del braciere olimpico di Parigi, prevista nel 2024.
Nell’attesa, in Francia è già cominciata il duello tra il presidente Emmanuel Macron e la sindaca della città, la socialista Anne Hidalgo, su chi riuscirà a capitalizzare al meglio un simile evento sportivo in vista delle presidenziali.
Nessuno dei due ha ancora ufficializzato la candidatura per la corsa all’Eliseo del prossimo anno, ma ormai gli annunci ufficiali sembrano essere solo una questione di tempo.
Macron e Hidalgo vogliono sfruttare al massimo le Olimpiadi del 2024 per migliorare la loro immagine. Al via, quindi, la competizione per accaparrarsi il posto più visibile nella vetrina internazionale dei Giochi.
Il presidente si è recato in Giappone in occasione dell’apertura dell’evento, mentre la sindaca ha partecipato oggi alla cerimonia di chiusura, durante la quale ha ricevuto la bandiera olimpica, mentre a place du Trocadéro si teneva una cerimonia con gli atleti francesi che hanno partecipato a quest’ultima edizione e la pattuglia acrobatica dell’aeronautica che sfrecciava in cielo sullo sfondo della Torre Eiffel.
Un passaggio di testimone in pompa magna, che dà ufficialmente il via alla corsa verso la prossima Olimpiade. Intanto, Macron e Hidalgo continuano a sgomitare per rimanere in prima linea.
Un duello fatto di strette di mano, selfie e incontri ufficiali, ma anche di annunci, come quello di Macron sulla cerimonia di apertura del 2024, che si terrà sulle “sponde della Senna”. In questa battaglia si ritrovano in nuce gli orientamenti politici dei due rivali. Macron e Hidalgo promettono un’iniziativa destinata a lasciare una “eredità” a Parigi e a tutta la Francia, in un’ottica economica e sociale.
Il presidente conferma la sua impostazione liberale ponendo l’accento sulla creazione di nuovi posti di lavoro grazie alle infrastrutture in cantiere, soprattutto nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, a nord di Parigi, considerato come il più povero di Francia.
Nel territorio, dove già è stata installata la sede del Comitato organizzativo, si terranno più di un quarto delle competizioni (80 su 329). Le promesse, però, vanno di pari passo con le prime difficoltà riscontrate dall’organizzazione francese.
Le future linee 16 e 17 della metropolitana, destinata a collegare alcuni siti olimpici, non saranno pronte per il 2024. Ad annunciarlo nei giorni scorsi la società del Grand Paris, che gestisce un progetto destinato a trasformare la rete dei trasporti pubblici nella regione parigina entro il 2030 nell’ambito di un ampio piano di sviluppo economico e sociale del territorio.
Le Olimpiadi erano state presentate proprio come l’occasione perfetta per dare un colpo di acceleratore al cantiere, che a questo punto non riuscirà a soddisfare tutte le aspettative.
Un ritardo “inaccettabile” per la sindaca, che dal canto suo ha promesso dei Giochi “sobri” ed “ecoreponsabili”, in perfetta linea con la sua politica verde. Ma anche su questo piano non sono mancati i problemi. Associazioni e collettivi locali della Seine-Saint-Denis hanno contestato alcuni progetti infrastrutturali, definendoli dannosi a causa del loro impatto sulla biodiversità locale.
Ma le ambizioni ambientaliste della sindaca socialista si sono dovute scontrare anche con il ritiro del gruppo petrolifero TotalEnergies dal gruppo dei partner dell’evento. Troppi i dubbi della prima cittadina, che non voleva sporcare l’immagine di un evento annunciato come “esemplare” per la difesa del clima affiancandosi ad un’azienda che ancora fa un ampio uso di energie fossili.
Così, nel 2019, il marchio del colosso petrolifero è stato cancellato dalla lista dei sostenitori delle prossime Olimpiadi dal presidente Patrick Pouyanné, stanco di dover convincere la Hidalgo della buona fede del suo gruppo.
Una decisione che ha tolto al bilancio dell’evento 120 milioni di euro, in un budget complessivo di 3,9 miliardi, e che ha mandato su tutte le furie Macron, secondo il quale tutti i finanziatori sono i “benvenuti”. Il capo dello Stato ha attaccato la sindaca senza fare il suo nome, ricordando però che “è più facile scartare dei finanziamenti privati dando lezioni di morale che trovarli”.
Visioni contrapposte che emergeranno prepotentemente durante la prossima campagna elettorale, una volta che le rispettive candidature saranno ufficializzate.
(da Huffingtonpost)
Leave a Reply