UNIVERSITA’ ITALIANE, LE MENO “INTERNAZIONALI”: SOLO IL 3% DI STUDENTI STRANIERI
POCO INVIDIABILE PRIMATO PER I NOSTRI ATENEI, LA MEDIA OCSE E’ DEL 10%, NEL REGNO UNITO I RAGAZZI CHE ARRIVANO PER STUDIARE SONO QUASI IL 18%… IN ITALIA POCHE RESIDENZE E POCHISSIME BORSE DI STUDIO
Nell’epoca della globalizzazione della cultura e dell’istruzione gli atenei italiani detengono un primato poco invidiabile: ospitano il minor numero di studenti stranieri (solo il 3,1% degli iscritti), un dato largamente al di sotto rispetto alla media dei Paesi Ocse (10%) e lontanissimo dalle eccellenze rappresentate da Regno Unito (17,9%), Germania (11,4%) e Francia (11,2%).
Lo denuncia la Fondazione Migrantes, evidenziando anche i motivi alla base di questa scarsa capacità di attrazione di studenti universitari stranieri da parte degli atenei di casa nostra: in primis le politiche di accoglienza, di fatto inadeguate.
La bassa mobilità studentesca “in entrata” dipende in larga parte da ragioni di ordine pratico: in primo luogo le poche residenze universitarie presenti, a disposizione soltanto del 2% degli studenti stranieri, contro il 17% della Svezia, il 10% della Germania e il 7% della Francia; poi le pochissime borse di studio erogate quasi esclusivamente da enti privati.
Da non sottovalutare, infine, la barriera linguistica: i corsi in lingua inglese, fondamentali per l’internazionalizzazione degli studi, sono ancora pochi e presenti a macchia di leopardo solo in alcuni atenei.
Nell’anno accademico 2008/2009 il totale degli iscritti alle università italiane risulta essere di 1.759.039 studenti, di cui soltanto 54.707 stranieri (il 3,1% appunto).
I più numerosi sono gli albanesi (11.380) seguiti da cinesi e greci (oltre 5.000), rumeni (4.000) e camerunensi (3.000).
Il maggior tasso di crescita tra gli iscritti stranieri si registra tra i cinesi, con un aumento del 10,9% rispetto all’anno precedente, grazie anche allo specifico programma di interscambio culturale “Marco Polo”, definito a livello ministeriale. L’ateneo con il maggior numero complessivo di iscritti stranieri è la Sapienza di Roma (6.500 studenti, circa il 5% del totale), non a caso l’istituzione universitaria più grande d’Europa.
Nel corso del 2009 si sono laureati in Italia 6.240 studenti stranieri.
Le facoltà più “gettonate” tra gli studenti stranieri sono quattro: Economia (17,6%), Medicina e Chirurgia (14,7%), Ingegneria (13,2%) e Lettere e Filosofia (10,4%).
La maggior concentrazione di iscritti stranieri si registra negli atenei del Centro Italia – che ospitano il 34% degli studenti – grazie alla presenza di numerose città universitarie come Roma, Perugia, Firenze e Pisa.
Nel Nord Ovest (30,3%) gli atenei più “internazionali” si trovano a Milano e Genova.
Nel Nord Est (26,6%) le città con una significativa presenza di studenti stranieri sono Padova, Trieste e Bologna.
Infine al Sud (7,2%) i due principali poli d’attrazione sono rappresentati da Napoli e Bari.
La più alta percentuale di iscritti stranieri sul totale degli studenti a livello nazionale si registra alla Bocconi di Milano (1.000 studenti, pari al 15,9%).
In questo panorama non esaltante, in cui l’Italia rappresenta il “fanalino di coda” della mobilità studentesca internazionale, il nostro Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca ha un apposito portale dedicato agli studenti stranieri che vogliono venire a studiare qui (www. studiare-in-italia. it).
Il sito – realizzato in collaborazione con il Cimea e potenziato dal Cineca – è naturalmente multilingue (inglese, tedesco, spagnolo e francese) ma manca il cinese.
I contenuti specifici rivolti agli studenti stranieri “incoming” sono piuttosto scarni e poco interattivi, anche per questo stupisce l’ampiezza della sottosezione “Vivere in Italia” infarcita di luoghi comuni che riporta la ricetta della pizza napoletana e suggerisce la migliore strategia per difendersi dai borseggiatori sui mezzi pubblici.
Peraltro il dato sulla presenza dei (già ) pochissimi corsi in lingua inglese nei nostri atenei è fermo al 2007.
Insomma: un pessimo biglietto da visita.
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