USA, ANTICIPANDO IL LOCKDOWN DI 7 GIORNI SI SAREBBERO POTUTE SALVARE 36.000 VITE UMANE
IL CALCOLO DELLA COLUMBIA UNIVERSITY: SE TRUMP SI FOSSE MOSSO IN TEMPO LE VITTIME SAREBBERO STATE LA META’
Sarebbe bastato anticipare il lockdown di una settimana per evitare la morte di almeno 36 mila persone negli Stati Uniti. Lo dice un nuovo modello realizzato dagli studiosi della Columbia University. Due settimane avrebbero invece evitato la catastrofe.
Se si fosse iniziato a chiudere le città , imponendo il distanziamento sociale, a partire dal 1° marzo invece che dal 15, si sarebbero salvate almeno 54 mila persone in un Paese dove oggi il numero dei contagiati ha superato il milione e mezzo, e i morti sfiorano i 100 mila, in pratica due volte quelli della guerra del Vietnam. E invece, ancora il 9 marzo, il presidente Donald Trump su Twitter scriveva: “Non chiudiamo niente, la vita economica va avanti. Al momento abbiamo solo 22 morti, non serve chiudere”.
Le curve dell’epidemia, invece, sono tragicamente spietate: e mostrano come mettere in moto anche solo piccole varianti in tempi molto stretti, può cambiare la virulenza del morbo.
E sicuramente avrebbe fatto la differenza in città come New York, Detroit, New Orleans: le più colpite.
Lo conferma al New York Times pure Jeffrey Shaman, epidemiologo di Columbia a capo del gruppo di ricerca impegnato a valutare l’impatto delle misure di distanziamento sociale. I suoi risultati, fra l’altro, mostrano quanto la riapertura precoce di molti stati sia inopportuna: a meno che le autorità non siano capaci di seguire molto da vicino il propagarsi delle infezioni, sopprimendo immediatamente nuovi focolai.
I timori sono più che fondati, dice oggi il Washington Post: mostrando come, analizzando i dati dei cellulari, gli analisti del PolicyLab al Children’s Hospital di Filadelfia, già temono una nuova ondata di malati nel sud del Paese. Sì, mentre tutti e 50 gli Stati stanno riaprendo almeno in maniera parziale, visto che la curva dei contagi sembra essersi abbassata in tutta l’America, Florida, Texas e Alabama, sono già in contro tendenza. Qui i numeri sono in crescita: segnale preoccupante che sembra proprio anticipare un nuovo rinfocolarsi dell’epidemia.
Fra le città più a rischio Dallas e Houston. A lanciare l’allarme è anche Anthony Fauci, il celebre epidemiologo della task force della Casa Bianca: “Il virus non sta scomparendo. Il rischio è sempre fortissimo”, ha detto al Washington Post.
(da agenzie)
Leave a Reply