VENERDI ALLE 12 TRIDICO FARA’ I NOMI DURANTE L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE LAVORO
LA DECISIONE DI FICO
Alla fine la decisione è arrivata. Fonti di Montecitorio fanno sapere che «nelle prossime ore» il presidente dell’Inps Pasquale Tridico sarà convocato in commissione lavoro e lì «sarà dunque possibile per i deputati fare tutte le domande che ritengono al presidente Tridico sull’erogazione dei bonus, e dunque anche eventualmente sui nomi dei parlamentari beneficiari». L’appuntamento è fissato per venerdì alle 12.
La decisione su come affrontare il bonus gate è arrivata dopo consultazioni durate tutta la giornata, interamente dedicate al caso dei nomi dei deputati che hanno beneficiato del bonus previsto dal governo in piena emergenza Coronavirus per i lavoratori autonomi. Nella mattinata di oggi, 12 agosto, era circolata l’indiscrezione secondo cui l’Inps era pronto a svelare i nomi già in giornata direttamente al presidente della Camera Roberto Fico. Ma subito dopo Montecitorio ha frenato.
Le ipotesi al vaglio della Camera erano tre: la possibilità di un’interlocuzione diretta tra presidenza della Camera e presidenza dell’Inps, la risposta dell’ente alle interrogazioni presentate oppure un’audizione in commissione Lavoro.
Secondo quanto riferito a Open da fonti interne alla Camera, la prima ipotesi anche se più rapida sarebbe stata la più difficile da gestire: «Una richiesta diretta del presidente della Camera all’Inps di dati in possesso dell’istituto non può avvenire motu proprio», spiegavano le fonti, «serve che il processo sia avviato da un altro organo dello Stato. Stiamo studiando attentamente l’ipotesi, dobbiamo muoverci con cautela perchè se decidessimo di seguire questa via andremmo a creare un precedente».
Le altre due ipotesi — la risposta alle interrogazioni parlamentari e l’audizione in commissione Lavoro — sono apparse da subito più facilmente percorribili. Finchè appunto è arrivata anche la data.
La situazione relativa alla pubblicazione dei nomi dei deputati coinvolti nel “Bonus gate” si è sbloccata dopo che il Garante per la Privacy — come era stato anticipato da Open — è intervenuto, dando il via libera, nel pomeriggio dell’11 agosto. L’intervento è arrivato a poche ore dalle dichiarazioni della vice presidente dell’Inps, Maria Luisa Gnecchi, che al Corriere della Sera aveva passato la palla all’Authority: «A pronunciarsi deve essere il Garante della privacy», aveva dichiarato. Ora, però, a fare la prossima mossa dovrà essere il Parlamento.
(da Open)
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