VENEZIA NEL DEGRADO: BAGNANTI NUDI IN CANAL GRANDE, BIKINI IN PIAZZA SAN MARCO, DISCARICHE A CIELO APERTO E BISOGNI SUI MURI
COLPA DEI PROFUGHI? NO, DEI GOVERNI LOCALI DI CENTRODESTRA CHE NON FANNO UNA MAZZA
Ci risiamo. Come le estati scorse. Ma forse anche peggio.
A torso nudo sotto le procuratie vecchie di piazza San Marco, come fossimo in spiaggia a Jesolo.
In costume sopra il monumento alla «Partigiana», in riva Sette Martiri ai Giardini di Castello.
E ancora: un bagno completamente nudo nel Canal Grande.
Succede ogni anno ed è successo ancora.
Con l’arrivo del caldo, i visitatori di Venezia dimenticano puntualmente il «bon ton» e passeggiano tra monumenti come farebbero tra i chioschi in riva al mare.
Peccato che a Venezia, come in ogni altra città , sia vietato e i vigili dovrebbero multarli con 50 euro di multa (ammesso che esistano)
La scena si ripete praticamente ogni giorno. La città , i suoi residenti e (bisogna dirlo) anche buona parte di turisti, iniziano a non poterne davvero più.
Quest’anno, forse complice anche il grande caldo che attanaglia la laguna dai primi di luglio, il bestiario è particolarmente vario.
Così, oltre ai consueti turisti scamiciati, grazie alle «sentinelle» di due gruppi Facebook («Via il gabbiotto dal campanile» e «Venice Summer Outfits») possiamo ammirare un panorama vasto.
Fatto di gente che, distesa, prende il sole in piazza San Marco, che fa il bagno (nudi o vestiti, o in topless: tutte le varianti sono presenti) tra il Canal Grande e l’isola di Sant’Elena a due passi dallo stadio.
Oppure si rinfresca facendo qualche bracciata tra i canali.
Non mancano gli angoli-wc. Ricordate la foto della pipì nel cestino dell’anno scorso? Bene, quest’anno il menu veneziano si amplia e offre gabinetti a cielo aperto tra la stazione Santa Lucia e piazzale Roma.
La Regione che fa casino per ospitare quattro profughi non si accorge del degrado portato da turisti incivili e non muove un dito per porvi fine.
Zaia e il nuovo sindaco di Venezia devono pensare ai profughi, se il degrado arriva dagli italiani meglio chiudere un occhio e forse anche due.
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