VERDINI PROPONE IL SOCCORSO AZZURRO A RENZI, MA BERLUSCONI DICE NO: “NON FACCIO PATTI, E’ INAFFIDABILE”
BERLUSCONI PRONTO A SCARICARE VERDINI CHE ORMAI RISPONDE SOLO A RENZI
Questa volta le parole di Verdini gli hanno procurato non solo un generico fastidio, ma un sincero moto di stizza: “Denis — è sbottato Silvio Berlusconi — devi capire che io di Renzi non mi fido. Ha già dimostrato di essere inaffidabile. Non faccio patti. Punto”.
L’ultimo atto tra l’ex premier e il suo (ex) plenipotenziario si è consumato a palazzo Grazioli.
Quando Verdini, dopo lo psicodramma del Pd, è tornato con un’offerta: “Se voti l’Italicum — queste le parole di Verdini — Matteo ci garantisce qualsiasi cosa. Che interesse abbiamo a fare opposizione. Ci dà l’ultima occasione per risalire a bordo”.
Ecco lo scambio prospettato: la risurrezione del Nazareno in cambio del soccorso azzurro sull’Italicum.
Perchè, raccontano i ben informati, i contatti di Verdini con Lotti (e dunque con Renzi) non si sono mai interrotti.
È un pressing asfissiante quello che si consuma nello studio di Berlusconi: “Abbiamo davanti i decreti fiscali, Mediaset, tutto quello che ti serve. Noi sosteniamo l’Italicum. E lui… L’hai capito che Mattarella firma tutto quello che dice lui. Ti ripeto: che interesse abbiamo a fargli opposizione?”.
Stavolta non solo Berlusconi, consapevole che parlare alle orecchie di Verdini equivalga a parlare alle orecchie di Renzi, scandisce la sua incondizionata e totale mancanza di fiducia verso il premier, ma va anche oltre: “Queste riforme per me sono invotabili. È un disegno autoritario, quello vuole una concentrazione di potere mai vista prima. Io sono un liberale. E un liberale come me non può aiutare un dittatorello. È chiaro?”.
Il passaggio successivo si consuma quando Verdini esce da palazzo Grazioli.
E per la prima volta, senza tanti giri di parole, l’ex premier — parlando della riorganizzazione del partito post regionali — aggiunge tra i vari capitoli del riassetto quello che prevede la “testa” di Denis.
Perchè ormai è chiaro che gioca con una maglietta di un altro colore, nello specifico — per usare una metafora calcistica — è passato alla Fiorentina.
È chiaro che sta preparando il suo soccorso al premier sull’Italicum e non solo.
Il segnale di Bondi e della Repetti che votano la fiducia è solo il primo di una manovra più ampia.
Ecco perchè Berlusconi sta già pensando alla contromossa. Una fonte di alto livello sussurra: “Renzi vuole mettere la fiducia sull’Italicum? Bene, a quel punto le opposizioni, tutte, escono dall’Aula. E se esce anche un pezzo di Pd salta il numero legale. Siamo sicuri che quelli di Verdini restano dentro? Chi li ricandida quando si vota? Se li accolla Renzi? La verità è che Denis è forte nell’ombra ma alla luce del sole gli si dimezzano le truppe”.
L’ultimo atto con Verdini coincide con uno scatto d’orgoglio del vecchio leone. Berlusconi ha iniziato a programmare una serie di uscite per le regionali, nelle regioni in bilico: Campania, Liguria, Veneto.
È vero che i sondaggi danno Forza Italia a percentuali da brivido, ma è anche vero che l’astensione è alta.
E i report su Renzi dicono che in materia di promesse sull’economia è vulnerabile.
(da “Huffingtonpost”)
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