VERGOGNOSO BLITZ DI CASAPOUND IN OSPEDALE A BOLZANO PER CACCIARE I SENZATETTO CHE SI RIPARANO DAL FREDDO: “QUI SOLO PAZIENTI”
MA NON ERANO QUELLI CHE DIFENDEVANO LA POVERA GENTE E DISTRIBUIVANO PACCHI VIVERI AGLI INDIGENTI? PER DUE VOTI VI SIETE MESSI A FARE LA GUARDIA BIANCA DEI REAZIONARI?
In fila per due come un plotone, sopra le giacche una casacca rossa con il simbolo della tartaruga frecciata: una ventina di militanti di Casapound hanno fatto irruzione nell’ospedale di Bolzano per protestare contro i senzatetto che nelle notte invernali si riparano dal freddo dormendo nelle sale del pronto soccorso.
Gli autoproclamati tutori dell’ordine hanno attaccato i loro volantini ai muri e ai lettini, testimoniando il tutto con una diretta Facebook di fronte ai pochi pazienti in attesa del loro turno.
Dopo poco più di due minuti la recita è finita e gli estremisti se ne sono andati indisturbati, senza aver trovato nessuna situazione di degrado.
“Luogo riservato a pazienti e malati e a visitatori di pazienti e malati”, si legge nei volantini attaccati ai muri con il nastro adesivo e tradotti in tedesco ma anche in altre lingue, tra cui l’arabo.
Un’irruzione studiata per ottenere nuovi consensi, dopo che erano state denunciate da alcuni cittadini situazioni di disagio vissute all’interno del pronto soccorso bolzanino: senzatetto che dormivano su lettini e sedie
Ma l’azienda sanitaria aveva già chiarito che “cacciarli non sarebbe un gesto di civiltà e non risolverebbe nulla”, come ha spiegato all’Alto Adige Waltraud Vieider, dirigente dell’ufficio comunicazioni e relazioni con il pubblico.
Anche le direzioni dell’Azienda sanitaria e del Comprensorio sanitario di Bolzano condannano “la strumentalizzazione di immagini di alcuni senzatetto”, mentre per l’Anpi, che ha inviato una lettera aperta a prefetto, questore, governatore e al sindaco, si tratta “di fatti gravissimi” e richiama “tutti alla necessaria vigilanza e opera di prevenzione per garantire la civile convivenza e il regolare svolgimento della campagna elettorale”.
A Bolzano dormire all’aperto significa fare i conti con una temperatura intorno allo zero e probabilità di neve.
E proprio in città , lo scorso ottobre, un bambino rifugiato di 8 anni era morto per arresto cardiaco dopo due ricoveri in ospedale: aveva trascorso diverse notti in strada, perchè gli era stata rifiutata accoglienza nonostante soffrisse di distrofia e la famiglia avesse fatto domanda di protezione internazionale.
“Certo, non è un bello spettacolo, ma non è nemmeno un problema gravissimo anche perchè — ha aggiunto Vieider — non è mai accaduto nulla di grave”.
“Quanto alla pulizia e all’igiene — ha poi sottolineato — il personale addetto è sempre al lavoro e interviene subito per ripristinare eventuali situazioni problematiche”.
Una situazione documentata del resto anche dallo stesso video degli estremisti di destra: nella diretta Facebook si vedono sale d’aspetto in condizioni perfette.
Sulla pagina di Casapound Bolzano appaiono commenti di plauso all’azione: “Bravissimi”, “Stupendo”, “Stima” o “Onore a voi”.
Tra questi anche quello di Marco Galateo, consigliere comunale e candidato alla Camera per Fratelli d’Italia nel listino proporzionale: “Bravi ragazzi. Queste sì che sono le azioni per cui meritate sostegno e il massimo rispetto”.
Alla fine del video parte il comizio di Andrea Bonazza, consigliere di Casapound e anche lui candidato alla Camera nel collegio di Bolzano. Denuncia che medici e infermieri devono lavorare “in mezzo a questo schifo”, commisera i pazienti che devono subire “situazioni orribili”.
Bonazza è l’esponente di spicco di Casapound in Alto Adige, con un presente da consigliere comunale e un passato spesso al centro della cronaca nera.
A 23 anni venne coinvolto in un’indagine per la morte di Fabio Tomaselli, 26enne vittima di un pestaggio in un pub frequentato da naziskin a Bolzano. Bonazza fu scagionato dalle deposizioni di due testimoni, ma poi non ha smesso di partecipare a risse e aggressioni caratterizzate da “sieg heil”, coltelli e nasi spaccati.
Da consigliere comunale si è presentato in aula indossando una felpa con i simboli della Charlemagne, semplificazione della 33. Waffen-Grenadier-Divison der SS Charlemagne, detto anche Reggimento Charlemagne.
Si tratta del nome usato dai volontari francesi delle Waffen-SS, che durante la Seconda guerra mondiale si arruolarono al fianco dei tedeschi durante gli anni di occupazione militare, prima sul fronte occidentale e poi nell’aprile del 1945 a difesa di Berlino.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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