VETERINARIO UCCISO, FERMATO SUO COLLABORATORE, GIALLO NEL MONDO DEI CAVALLI
COSA ASPETTA SALVINI A CHIEDERE DI FERMARE TUTTE LE CORSE IPPICHE?
Il movente non è ancora chiaro, ma i carabinieri sono certi che a uccidere Olindo Pinciaroli, veterinario 53enne di Montelupone (Macerata), sia stato il suo giovane assistente.
Interrogato per l’intera notte, la versione fornita da Valerio Andreucci, 23 anni, non ha infatti convinto il pm Marco Puccilli. Sotto torchio per quasi dieci ore, nel suo racconto sarebbero emerse tutta una serie di contraddizioni. Così stamattina il giovane è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e portato nel carcere di Montacuto.
Già ieri sera la tesi secondo cui ad aggredire e assassinare il veterinario fossero stati quattro rapinatori era parsa fragile.
L’assistente di Pinciaroli, poche ore dopo il delitto, avvenuto sulla strada tra Osimo e Polverigi mentre viaggiavano su un’ambulanza veterinaria, aveva raccontato: “Il nostro mezzo è stato affiancato da un’auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito, io sono riuscito a scappare”.
Un racconto apparso subito lacunoso e contraddittorio. Il 23enne, leggermente ferito anche lui, è stato medicato e portato in caserma, mentre i carabinieri sono stati impegnati per l’intero pomeriggio di ieri a cercare riscontri al suo racconto, evidentemente inesistenti.
Ieri mattina, intorno alle 9, Pinciaroli e il suo collaboratore erano diretti in un maneggio di Polverigi, dove il medico avrebbe dovuto visitare un cavallo. Viaggiavano a bordo di un’ambulanza veterinaria condotta dal ragazzo.
Cosa sia successo durante il tragitto non è ancora chiaro. Il medico, sposato e padre di una bambina, è stato colpito al torace, all’addome, ad un gluteo e al collo.
Sarà l’autopsia a stabilire quali siano stati i fendenti mortali. Cosa abbia fatto scattare la furia omicida del giovane collaboratore è ancora un mistero. Tra i due pare vi fossero buoni rapporti. Il veterinario era molto noto nel suo campo. I colleghi lo ricordano come un professionista “serissimo, molto preparato, lui stesso allevatore di cavalli”.
Oltre al movente della rapina, ieri era emersa anche l’ipotesi che il delitto fosse legato al mondo dell’ippica e degli allevamenti di cavalli.
Qualcuno si era persino spinto a ipotizzare che era stato ucciso perchè “aveva visto qualcosa che non doveva vedere, o per non essersi prestato a operazioni illegali o scorrette” nel mondo delle corse, della compravendita di purosangue, delle scommesse.
(da agenzie)
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