VINCE GIANNINI LA GARA DELL’AUDIENCE: 2,5 MILIONI CONTRO 0,8
DIMARTEDàŒ, USATO SICURO CON CROZZA E GLI STESSI OSPITI
Per Giovanni Floris passare da Ballarò a Dimartedì è stato come traslocare da una villetta con vista su viale Mazzini a un appartamento nell’affollato condomino della 7.
Non si è spaventato per così poco; ha caricato su un furgone mobili, soprammobili, ospiti, comico, sondaggista e ha cominciato la sua seconda vita come aveva concluso la prima: “È sempre una bella avventura quando si ricomincia da capo”, ha arringato la platea leggendo dalla scaletta che aveva in mano.
Ma si sa, i traslochi sono rischiosi, non sempre quello che stava bene in un posto sta altrettanto bene in un altro.
Per ora il padrone di casa esperimenti ne ha fatti pochi.
Crozza è rimasto nell’ingresso, ovvero nella copertina; prima imitazione obbligata, Matteo Renzi.
Ma siccome il Renzi vero in studio non c’era, l’unico di cui si abbiamo sentito le risate fuori campo era sempre Floris: anche quelle in scaletta?.
Il servizio riassuntivo sul programma dei “mille giorni” è stato ricollocato pure lui dov’era, nell’ingresso del salotto un po’ più moderno, stile loft metropolitano, ma sempre provvisto delle cose buone di ottimo gusto a cui siamo abituati; Debora Serracchiani del Pd, Manuela Repetti di Forza Italia, la sindacalista della Cgil Serena Sorrentino, il fondatore di Italia Unica Corrado Passera, il Presidente Bnl Luigi Abete.
Usato sicuro, più due pezzi di modernariato di un certo pregio, il ministro Stefania Giannini e Guido Martinetti, il celebrato fondatore di Grom.
Non solo il gelato di Renzi, ma anche il Renzi dei gelati, che prima ha elogiato l’autoironia del premier, poi è passato — comprensibilmente — a farsi un autospot non molto ironico.
Nel complesso una squadra di veterani dal talk, gente allenata al tiki taka degli scenari e della dietrologia.
Gran possesso di microfono, cronica difficoltà ad andare in gol.
Su questo format Floris ha costruito la sua fortuna, e lo ha riproposto quasi pari pari: azzardo notevole, perchè l’esperienza insegna che il pubblico, se deve scegliere tra il programma e il conduttore, butta quasi sempre dalla torre il conduttore.
In più, nel derby del martedì c’è in agguato una crisi di identità , confessata perfino da Crozza. Se il vero Ballarò non è Ballarò ma è traslocato in Di martedì, allora il questo nuovo Ballarò sarà mica lui il vero Dimartedì?
E non sarà che dopo Scalfari il prossimo ospite di Floris sarà Massimo Giannini?
Chi siamo? Dove andiamo? Donde veniamo?
Ma soprattutto, oggi che giorno è?
Nanni Delbecchi
(da “il Fatto Quotidiano“)
HA VINTO GIANNINI
Ballarò» di Massimo Giannini batte «DiMartedì» condotto da Giovanni Floris.
La battaglia degli ascolti ha premiato il programma di Rai3 che, martedì in prima serata, vedeva al debutto alla conduzione il giornalista Giannini e ha raccolto davanti al video 2.503.000 spettatori (share dell’11.8%).
Su La7 l’altro atteso esordio, quello di Floris «emigrato» in estate alla tv di Cairo, alla conduzione di «DiMartedì» è stato visto da 755 .000 spettatori
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