VIOLENZA SESSUALE SULLA BAMBINA CINESE DI MILANO: FERMATO IL PEDOFILO, E’ UN’ALTRA RISORSA ARIANA
PROVVEDIMENTO FORMALIZZATO STAMANE DOPO LA DIFFUSIONE SUI MEDIA DELLA FOTO
Un cittadino italiano è stato fermato dalla Squadra Mobile di Milano per la violenza sessuale a carico di una bambina cinese delle scuole elementari commessa l’11 settembre in via Bramante, zona China Town, Milano.
Ieri ne era stato diffuso l’identikit con una serie di fotografie prese dai frame delle telecamere che controllano la zona.
Negli scatti l’uomo cammina con passo deciso, col braccio destro stringe una giubbotto marrone, ha i capelli biondi rasati, indossa una maglietta nera a maniche lunghe, jeans e scarpe nere, è alto circa un metro e ottanta, ha la carnagione chiara e le orecchie sporgenti, è magro, ha tra i 30 e i 40 anni.
Gli investigatori della Squadra mobile e la Procura hanno deciso di diffondere le immagini riprese dalle telecamere installate in zona per accelerare i tempi dell’individuazione del presunto pedofilo.
La buona qualità dei filmati permette di poter essere molto precisi nel riconoscimento, il livello di definizione è tale da non consentire margine di errore.
Se è stata fornita la sua foto, spiegava ieri l’agenzia di stampa ANSA, significa che non è presente nel database delle forze dell’ordine e che questo episodio potrebbe essere l’unico consumato finora.
Che l’uomo nel video sia l’autore della violenza sulla bambina, spiegano dalla questura, non ci sono dubbi.
Il suo percorso è stato registrato passo a passo fino all’uscita dall’inquadratura. La violenza è avvenuta in pieno giorno, l’uomo ha trascinato la bambina cinese prima di essere messo in fuga dall’arrivo di condomini attirati dalle urla della vittima.
La piccola era stata molto precisa nel suo racconto, aveva parlato di un uomo di circa 40 anni, di corporatura grossa, vestito con un jeans e una maglietta blu.
Le immagini provengono da una telecamera che lo ha ripreso camminare in via Sarpi, una strada limitrofa a quella dove e’ avvenuto il fatto. La piccola era stata spinta nel cortile di un caseggiato quindi molestata: l’accusa era comunque di violenza sessuale.
(da agenzie)
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