ZAIA FA L’OPPOSTO DI SALVINI, RICORDA I 19 FOCOLAI COVID IN VENETO E RIBADISCE L’OBBLIGO DI MASCHERINA E DISTANZIAMENTO
“IL PEGGIO NON E’ AFFATTO PASSATO, L’ETA DEI CONTAGIATI E’ SCESA SOTTO I 40 ANNI”
La campagna elettorale in vista del voto Regionale in Veneto (il 20 e il 21 settembre) sembra essere superflua: Luca Zaia è avanti (di tantissimo) in qualunque sondaggio e corre per la riconferma da parte dei suoi cittadini.
Per questo motivo, probabilmente, il leghista non ha bisogno di lanciare appelli controversi in una fase di emergenza che, come lui stesso ha confermato, è tutt’altro che finita.
E non si parla della ‘minaccia straniera’ tanto in voga sui profili social di Salvini, ma di un pericolo che abbiamo già all’interno dei nostri confini. Insomma, Zaia prova a far capire a Salvini come il peggio non sia del tutto passato, come dimostrano i focolai in Veneto.
Questa volte non c’erano ciliegie a distrarre il segretario della Lega, ma una conferenza stampa di oltre 40 minuti in cui Luca Zaia parla dei focolai in Veneto attivi e chiede che non sia abbassata la guardia: si parla dei dpcm del governo da rispettare, delle ordinanze regionali, del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina.
Insomma, una narrazione che sembra essere ben diversa rispetto a quella che — da qualche settimana — fa Matteo Salvini nei comizi e sui social.
«Oggi abbiamo 38 focolai esistenti, 19 autoctoni, casalinghi e 19 importati. Non bisogna abbassare la guardia. Il virus non se n’è andato, dà segnali diversi dal punto di vista clinico. È fondamentale rispettare le indicazioni date dal Dpcm e dalle nostre ordinanze».
Insomma, l’emergenza sanitaria non è superata e dipende in buona parte dai focolai autoctoni. Eppure il suo segretario, anche oggi in Senato, continua a cantare seguendo uno spartito opposto. Insomma, Zaia non ha bisogno di raccogliere altri consensi e la sua narrazione sembra essere molto più vicina alla realtà : meno elettorale e più veritiera.
Zaia è tornato a fare il punto della situazione nella regione, tra le più colpite dall’emergenza Coronavirus in Italia, durante una conferenza stampa. “Non bisogna abbassare la guardia, lo abbiamo sempre detto, è una battaglia, il virus non se ne è andato, dà segnali diversi dal punto di vista clinico rispetto allo scorso inverno, è fondamentale l’uso della mascherina nei locali e in assembramenti, igienizzazione delle mani. I focolai hanno subito una decelerazione, poi hanno ripreso a crescere, molti importati dall’estero. E noi individuiamo subito i focolai e ricostruiamo i contatti in modo estremamente preciso, la squadra lavora bene. Il nostro piano di Sanità Pubblica fa tamponi, tiene tutto sotto controllo. Siamo riusciti in 5 mesi a fare un tampone ogni 5 abitanti”. Nel corso dell’intervento, è stato spiegato che “oggi il 70% dei positivi sono asintomatici. L’età dei positivi si è abbassata: ora sono i 40enni che si ammalano”.
(da agenzie)
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