“MINETTI SUORA IN MUTANDE†ALLE CENE ELEGANTI DEL CAVALIERE
BUSTE CON SOLDI, BALLETTI HOT “MA NIENTE CONTATTI FISICI” : RUBY FA ARRABBIARE I PM… TROPPE BUGIE E “NON RICORDO”
Mancano pochi minuti alle 11 quando Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori entra nell’aula del Tribunale di Milano dove si celebra il processo parallelo a quello Berlusconi: imputati Lele Mora (presente) Emilio Fede e Nicole Minetti.
Per la prima volta la ragazza, parte offesa ma non parte civile, testimonia.
Ammette solo l’evidenza, inchiodata dalle celle telefoniche: sono stata ai “Bunga Bunga di Arcore 5, 6, 7 volte”.
Per il resto è la solita storia raccontata in Tv: mai fatto sesso a pagamento, “30 mila euro per aprire un centro estetico”.
E i 5 milioni di cui parlava al telefono e scriveva sull’agenda? “Cavolate”.
È stato il collegio presieduto da Annamaria Gatto a chiamarla sul banco dei testimoni.
La “minorenne” che ha inguaiato il presidente del Consiglio, nel 2010, snocciola la sua verità : “A 12 anni scappo di casa per la prima volta”, a 16 anni partecipa al concorso di bellezza a Taormina, presidente della giuria Emilio Fede. Mesi dopo lo rivedrà per caso, racconta, in un bar di Milano e poi il 14 febbraio 2010, a 17 anni. Attraverso Lele Mora che “non sapeva la mia vera età . Avevo detto di avere 19-20 anni”.
Quel giorno al telefono “Lele mi dice che davanti alla sua agenzia c’era una macchina ad aspettarmi”.
L’autista porta Ruby in redazione dal direttore: “Non capivo, mi aspettavo un’altra serata in discoteca come le altre due all’Hollywood. Invece, entra in macchina Fede e andiamo ad Arcore (il giornalista ha sempre negato, ndr). All’ingresso vedo il presidente”.
A cena, con tante ragazze e Mariano Apicella, dice di aver raccontato la balla della nipote di Mubarak .
Quella notte Ruby non si ferma ma Berlusconi le dà lo stesso una busta “con 2-3 mila euro. “Mi chiede anche il numero di telefono”.
Il premier ultra settantenne chiama la ragazzina e la rivede: “Vado in taxi. Lì conosco Nicole Minetti, Marysthell Polanco, Barbara Faggioli. Dopo la cena mi hanno detto di avvicinarmi verso il Bunga Bunga. Mi hanno spiegato che, per una barzelletta di Berlusconi, chiamavano così una sala con un palo della lap dance”.
Anche, come le arcorine stipendiate dal Cavaliere, parla di serate senza sesso: “Mai visto contatti fisici”. Ma ammette: “I balletti erano sensuali”.
Minetti “vestita da suora si alzava la tonaca per mostrare le gambe. Si è spogliata ed è rimasta in biancheria intima”.
Polanco era travestita “da Obama” e anche “da Ilda Boccassini con la parrucca rossa e un affare addosso”. “Quell’affare — la interrompe Gatto — si chiama toga”.
Ruby conferma di aver passato la notte ad Arcore “insieme a Minetti e Polanco” ma “in una stanza da sola”.
Bustarella? Certo che sì: “Berlusconi mi dava sempre una busta con 2 mila euro in banconote da 500”.
Snocciola anche la storia dell’aiuto per avviare il centro estetico, mai aperto: “Spinelli (il cassiere di Berlusconi, ndr) mi ha dato in contanti 30 mila euro” (il Cavaliere su Canale 5 ha detto “57 mila”).
Arrivano le domande sulla notte del 27 maggio 2010 in Questura.
Ruby sostiene che con lei ci fossero Michelle Coincecao, la prostituta da cui abitava, Minetti e Miriam Loddo, definita “bugiarda” da Ilda Boccassini (nell’altro processo) perchè “non ci sono prove documentali” che fosse lì.
Che cosa succede all’uscita? “Nicole mi passa al telefono il presidente. Era arrabbiato perchè gli avevo raccontato tante cavolate”.
Citando intercettazioni, la presidente Gatto le chiede se si sia mai prostituita: “Mai fatto sesso a pagamento”. “E perchè al telefono definisce Noemi Letizia la pupilla di Berlusconi e lei il suo culo?”. Ruby si inalbera: “Ma era solo una battuta”.
Ha pure provato a screditare i pm: “I verbali con le mie dichiarazioni non corrispondono a tutti i colloqui che ho avuto”.
E la presidente: “Se lei conferma, fa un’accusa molto grave e se non è vera può avere conseguenze penali. Non siamo in televisione ”.
Lei ci ripensa: “Sono sensazioni, sono qui per rettificare”.
Avrebbe detto “cavolate” quando parlava intercettata e “solo la verità ” in Tribunale e su Canale 5.
Antonella Mascali
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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