11 MULTE IN 17 GIORNI: A MILANO FA FLOP L’ORDINANZA ANTI-ALCOL
DOPO GLI SPOT TELEVISIVI IN CUI I VIGILI SEMBRAVANO PATTUGLIARE DI NOTTE MEZZA “MILANO DA BERE”, I RISULTATI SONO SCARSI… ORMAI SI INTERVIENE UN PAIO DI VOLTE LA SETTIMANA, ANCHE PERCHE’ MANCA IL PERSONALE… GLI UNDER 16 BEVONO DI NASCOSTO ALTROVE E TUTTO RESTA COME PRIMA
Intendiamoci, il problema della diffusione dell’alcol tra i minori è una vera e propria emergenza sociale e ben hanno fatto certi Enti locali ad aumentare i controlli, ma non ci si venga a dire che le striminzite pattuglie di vigili urbani ai Navigli abbiano risolto il problema.
Al di là della politica-spettacolo che sembra ormai contraddistinguere ogni atto amministrativo e legislativo, delle comparsate televisive che fanno apparire quello che non è, resta un’ambiguità di fondo.
In primo luogo occorre un reale controllo dei genitori sui figli, spetta alla famiglia un ruolo educativo che non si può delegare a un Comune.
Quindi educare e anche vietare: è inammissibile che ragazzine di 13-14 anni siano in libera uscita perenne in ore notturne.
Poi vediamo genitori che non sanno mai nulla di quello che fanno i figli, stupiti per quello che accade, ignari di chi frequentano: ma che stiano di più coi figli, invece che pensare solo a fare quattrini e magari se li tengano di più a casa la sera, parlino con loro, in una parola “li educhino”.
In secondo luogo l’alcol i minorenni lo devono acquistare, non lo trovano nel camino di casa: bisognerebbe agire soprattutto tra gli esercizi commerciali, punendo chi sgarra.
Anche se è vero che potrebbero comprare alcolici per loro dei maggiorenni, non sempre è facile che trovino un “prestanome”.
Altrimenti i risultati saranno sempre mediocri, come quelli raggiunti dal Comune di Milano con la tanto sbandierata ordinanza anti-alcol agli under 16.
Undici multe in diciassette giorni, una miseria.
I vigili dispiegati con telecamera al seguito di ragazzini con la bottiglia in mano ne hanno trovati ben pochi. Due i maggiorenni multati perchè passavano la bottiglia a due minorenni, solo un bar-tabaccheria pizzicato mentre vendeva birra ai minori.
Un bilancio da calma piatta, un flop, dopo tanti annunci.
Anche per un motivo molto semplice: i minori, sapendo che una certa zona è pattugliata, vanno a bere altrove, è evidente, quindi non serve a una mazza fare tanti annunci, meglio una verifica a campione sul territorio. Ma c’è di più.
Secondo i sindacati dei vigili urbani il problema sta nel fatto che il Comune in realtà non ha le forze necessarie per fare i controlli annunciati: “Gli agenti della municipale sono 3.000 in tutto, di cui 1.000 assegnati a lavori d’ufficio. Ovvio che non si può pretendere che tutte le sere siano in piazza a controllare chi beve. In questo periodo in realtà sono stati organizzati solo un paio di interventi la settimana. E’ una sperimentazione che difficilmente potrà essere portata avanti in inverno: dovremmo entrare in tutti i locali e la cosa si fa complicata”.
Insomma se tutti si è d’accordo sulla gravità del fenomeno, si tende a enfatizzare ogni iniziativa minimalista, spacciandola per “miracolosa”, quando poi abbiamo a che fare con truppe deficitarie.
Si ha la sensazione che ormai siamo più i generali in Italia, nei vari settori di competenza, che i soldatini che agiscono poi realmente sul territorio.
Finche la barca va…
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