FARSA PADANA: ALLA LEGA NON VA BENE NEANCHE IL VOLO ETNICO
TRA POCHI GIORNI L’AEROPORTO DI MONTICHIARI, NEL BRESCIANO, AVVIERA’ UNA LINEA CON L’INDIA… …NELLA PROVINCIA SONO 20.000 GLI INDIANI CHE LAVORANO NELL’AGRICOLTURA.…PREVISTI ANCHE IN FUTURO COLLEGAMENTI COL SUDAMERICA A COSTI CONTENUTI… MA LA LEGA LI GIUDICA “VOLI SINGOLARI”: GLI INDIANI SERVONO COME BRACCIA DA LAVORO: MA A CASA CI DEVONO TORNARE A PIEDI?
Arrivano i voli etnici e la Lega va in crisi da overdose di stupidità : nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci, solo una conferma del latente razzismo insito nei sostenitori della padagna del magna magna. La cosa anzi contiene dei risvolti comici.
Vediamo i fatti: un Boeing 757 farà la spola dal 15 settembre tra il piccolo aeroporto di Montichiari (Bs) e il Punjab, regione tra India e Pakistan.
Dal “D’Annunzio”, gestito da una società mista veronese e bresciana, si arriverà a Amristar con Air Slovakia, vettore di proprietà indiana, con un volo che in 8 ore porterà a casa, via Bratislava, migliaia di immigrati di stanza nella provincia bresciana.
A prezzi contenuti, al fine di assicurarsi, con un vettore ben strutturato da anni, un bacino d’utenza molto vasto: solo nel bresciano sono 20.000 gli indiani che lavorano nell’agricoltura.
Attualmente i voli più rapidi con il nord Italia necessitano di 18 ore e la trasferta a Nuova Dehli.
Lo scalo di Montichiari potrebbe diventare un riferimento per le comunità Sikh e i pakistani del settentrione.
E non solo: ci sono trattative avviate per far decollare presto una linea per il Sudamerica, con riferimento alla potenzialità per il bacino del Perù, del Brasile, dell’Ecuador e dell’Argentina, zone che generano in Lombardia una immigrazione significativa.
Il traffico etnico è ormai all’attenzione di tutti: molti stranieri, con gli stipendi che percepiscono, avendone la possibilità operativa, tornerebbero nei Paesi di origine un paio di volte l’anno e questo significherebbe aerei pieni al 70% con possibili riduzioni tariffarie.
E i restanti posti si tradurrebbero in un servizio per gli imprenditori bresciani, interessati a quei mercati.
Un’operazione commerciale intelligente che capirebbe chiunque, salvo ovviamente i trinariciuti leghisti: il sindaco commenta che “sarebbe meglio pensare a tratte utili per i bresciani, come le capitali europee” (che abbia fatto lui per indurre qualche compagnia a scalare il D’Annunzio non è noto), mentre il dotto segretario provinciale della Lega dice stupito: “I voli etnici? Alquanto singolare rilanciare un aeroporto così”.
Ci pensa il presidente del piccolo scalo a metterli a tacere: “Critiche da parte di chi non sa di cosa parla, operiamo in regime di concorrenza sleale, visto che aeroporti più piccoli altrove hanno finanziamenti che qui non ci sono da parte degli Enti locali. E i bresciani sono i primi che non conoscono i voli esistenti”.
Evidentemente alla Lega le braccia di decine di migliaia di indiani e pakistani vanno bene quando lavorano i loro campi perchè i loro figli devono girare in Mercedes e non hanno tempo per l’agricoltura, ma se proprio una volta l’anno volessero tornare a casa, possono andarci a piedi, tanto fa bene alla circolazione.
E chi ha intuito commerciale e trova nuove linee è uno che “tradisce” le esigenze della padagna del magna magna.
E pensare che a Mediaset cercano ogni tanto nuovi comici: basterebbe un casting in via Bellerio.
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