Giugno 15th, 2009 Riccardo Fucile
INFEZIONI ORMAI DEBELLATE RIAPPAIONO A CAUSA DELLA CATTIVA GESTIONE DEL PROBLEMA IMMIGRAZIONE IRREGOLARE… OCCORRE INVESTIRE IN INDAGINI DIAGNOSTICHE E IN CURE, ALTRO CHE DENUNCIARLI E FAVORIRNE LA CLANDESTINITA’… NON CI SONO REGOLE COMUNI NEI VARI PAESI EUROPEI E MANCA UN PASSAPORTO SANITARIO
Esistono malattie contagiose, infezioni ormai debellate nei Paesi civili, capaci di superare ogni frontiera e di diffondersi senza limiti.
Se l’Europa non saprà governare il processo migratorio rischia in futuro di dover fronteggiare pericolose epidemie.
La denuncia arriva dal consulente Ue e docente universitario ungherese Istvan Szilard, in occasione del congresso internazionale “Clandestini, salute e ritorno” organizzato a Marina di Ragusa sotto l’egida dell’Unione Europea e dell’International Organization for Migration, formato dai 125 Stati membri per assistere l’Onu sui temi dell’immigrazione.
L’impatto di malattie in Italia ormai da decenni scomparse, come la tubercolosi, la difterite, la lebbra, la sifilide, potrebbe rivelarsi disastroso e in pochi anni potremmo assistere alla ricomparsa di certe affezioni per le quali non si vaccina più.
E’ indispensabile che l’Europa investa in indagini diagnostiche, oltre che in cure sugli immigrati.
Per accertare, ad es., se un immigrato è affetto da tubercolosi basterebbe un’intradermoreazione, un esame da pochi euro, che i protocolli però non prevedono.
Si dovrebbe arrivare a creare un passaporto sanitario con informazioni scritte anche nella lingua di origine che segua l’immigrato, nel caso di partenza dall’Europa per rientrare nel proprio Paese, così come andrebbero seguiti con un piano organico donne, bambini e anziani disabili che ottengono asilo. Continua »
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Giugno 15th, 2009 Riccardo Fucile
PER I PRESTITI A BREVE TERMINE PAGHIAMO QUATTRO MILIARDI DI INTERESSI IN PIU’ DEI FRANCESI, TRE DEI TEDESCHI, UNO E MEZZO DEGLI SPAGNOLI… ….LE COMMISSIONI DA NOI SONO IL 4,8%, CONTRO L’1% DI SPAGNA E FRANCIA E LO 0,5% DELLA GERMANIA….PER CONCEDERE UN PRESTITO IN ITALIA OCCORRONO 19 GIORNI, IN FRANCIA E SPAGNA 4, IN GERMANIA 2
L’euro è uguale in tutta Europa, stesse banconote, stessi disegni, medesima filigrana.
L’unica differenza, nelle monete, è puramente estetica e differisce da un Paese all’altro.
Anche il tasso ufficiale di sconto è uguale per tutti i Paesi di Eurolandia e lo decide la Banca Centrale con sede a Francoforte, una sola banca, un solo tasso, attualmente all’1%.
Peccato però che il costo del denaro continui a essere molto diverso da un Paese all’altro.
E’ quanto certificato da uno studio fatto dalla Cgia di Mestre, nota per svelato alcuni trucchi del fisco e delle banche a carico delle imprese e dei cittadini italiani.
Dallo studio emerge che, da settembre 2008 a marzo 2009, i tassi di interesse applicati dalle banche italiane, in particolar modo per i prestiti a breve termine, hanno penalizzato le nostre imprese in modo ben più pesante rispetto a quelle europee.
Da questa indagine condotta con rigidi criteri scientifici ed economici, risulta alla fine che le aziende italiane hanno pagato 4 miliardi di euro in più di quelle francesi e 2,8 in più rispetto a quelle tedesche.
A parità di importi erogati dalle banche, nel periodo preso in considerazione, il maggior costo complessivo sostenuto dalle aziende italiane rispetto alla media Ue è stato di 2,1 miliardi di euro.
I soldi chiesti in prestito nel nostro Paese sono i più cari di tutta Eurolandia. Continua »
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Giugno 15th, 2009 Riccardo Fucile
UNA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE STABILISCE CHE AFFITTARE UN APPARTAMENTO A UN CLANDESTINO NON E’ REATO SE L’AFFITTO E’ EQUO… …NIENTE PIU’ SEQUESTRO DELL’IMMOBILE… AFFINCHE’ LA LOCAZIONE SIA VIETATA E’ NECESSARIO CHE NE DERIVI UN INGIUSTO PROFITTO
I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione rimettono in discussione la legge che regola l’Immigrazione nel nostro Paese o, quanto meno, danno della legge Bossi-Fini un’interpretazione restrittiva, se pur ampiamente motivata giuridicamente.
I giudici hanno, infatti, stabilito pochi giorni fa che affittare un appartamento a un clandestino non è reato, a patto che l’affitto sia equo.
In questo modo i togati hanno, di fatto, scardinato l’art.12 della Bossi-Fini, laddove prevede il sequestro dell’immobile “concesso in locazione allo straniero privo del permesso di soggiorno”.
La sentenza interpretativa stabilisce un principio, quello dell’affitto equo, che riapre anche involontariamente le porte agli affitti in nero e, soprattutto, fuori dalle regole.
Sulla base di questa sentenza, la Corte ha confermato il dissequestro di un appartamento, di proprietà di un calabrese, che l’aveva affittato ad un clandestino di origine indiana per 150 euro al mese.
In particolare, secondo la Cassazione, la sanzione prevista dalla Bossi-Fini è giustificata solo quando l’immobile viene concesso a un clandestino “al fine di trarne ingiusto profitto”. Continua »
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