Giugno 29th, 2009 Riccardo Fucile
UN MILIARDO DI EURO INVESTITO IN LAVORI PUBBLICI VALE 15.600 NUOVI POSTI DI LAVORO… SONO UN ANTIDOTO IN PERIODO DI CRISI ECONOMICA, MA INVECE CHE DECOLLARE COME NEI PROGRAMMI DEL GOVERNO, SI SONO RIDOTTI… CI SONO CRITICITA’ NELLE MODALITA’ DI APPALTO… NELL’ALTA VELOCITA’ COSTI TRIPLICATI E TEMPI ABNORMI
L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Autorità di vigilanza sui contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture, preoccupato per la frenata degli appalti pubblici nel primo trimestre del 2009, in cui è stato registrato un calo del 4,3% rispetto all’analogo periodo 2008.
Un miliardo di euro investito in lavori pubblici vale, infatti, fino a 15.600 nuovi posti di lavoro e un incremento degli stessi rappresenterebbe un antidoto contro la recessione.
Nel 2008, anche quando negli ultimi mesi la crisi mordeva industria e servizi, non c’è stata flessione degli appalti che sono ammontati a 76 miliardi di euro contro i 70 messi in campo nel 2007.
Ma dall’inizio dell’anno il vento è cambiato e la frenata agli appalti pubblici rischia di pesare sulla ripresa, proprio quando una loro corretta gestione permetterebbe invece di “realizzare i presupposti non solo per il superamento della crisi ma soprattutto per la successiva fase di sviluppo”.
Del resto parlano da soli i dati elaborati dall’Autorità sulla capacità dei lavori pubblici di creare nuova occupazione in un settore che garantisce ogni anno 233.000 posti di lavoro.
Ogni miliardo investito è in grado di dare direttamente lavoro a 7.800 persone, ma i nuovi occupati salgono a 15.600 unità considerando l’indotto.
E si arriva a 21.000 nuovi occupati con i “lavori ad alto valore aggiunto” come i restauri e la manutenzione degli edifici storici. Continua »
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Giugno 29th, 2009 Riccardo Fucile
ANCHE I RICCHI PIANGONO?… A CAUSA DELLA CRISI, FLESSIONE DEI PAPERONI DEL 15% NEL MONDO, DEL 20% IN ITALIA… LA CINA SALE AL QUARTO POSTO, DIETRO USA, GIAPPONE E GERMANIA… L’ITALIA E’ OTTAVA CON 163.700 RICCONI
Non sappiamo se i ricchi piangano o meno, ma sicuramente calano di numero. In Italia, nel 2007, erano 206.700, alla fine del 2008 sono scesi a 163.700, il 20% in meno.
Nel 2006 invece erano cresciuti del 3% e dell’1% nel 2005. Insomma pare che la crisi colpisca anche loro: nel mondo, il calo dei Paperoni è stato del 15%, con la Cina che ha tenuto meglio degli altri Paesi ed è così salita al 4° posto nella classifica di cittadini che detengono un patrimonio superiore al milione di dollari.
I dati arrivano dalla ricerca annuale condotta da Capgemini e Merryl Lynch sulla ricchezza mondiale che sottolinea per l’Italia anche un netto taglio del valore del patrimonio dei ricchi, rifluito di fatto ai livelli del 2004-2005.
I primi segnali del 2009 pare non siano confortanti anche se, come sottolinea la ricerca, “chi detiene grandi cifre è più attento degli altri e interviene maggiormente nella gestione del proprio portafoglio”.
Prendiamo atto quindi che ora i ricchi nel mondo sono solo 8,6 milioni e che scalano la vetta sempre più imprenditori dei Paesi emergenti. Continua »
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Giugno 29th, 2009 Riccardo Fucile
PARTE LA GOLETTA VERDE DI “LEGAMBIENTE” PER MONITORARE LE COSTE ITALIANE… NEL 2008 BEN 14.315 REATI ACCERTATI PER 7.400 CHILOMETRI DI LITORALE… SONO STATE 3.674 LE INFRAZIONI PER COSTRUZIONI ABUSIVE… ECCO LE LOCALITA’ “BANDIERE NERE” PER DANNI AMBIENTALI
Mentre è in partenza da Grado, per un tour lungo le coste italiane che si
concluderà il 17 agosto, la tradizionale “Goletta Verde” di Legambiente che percorrerà circa 2.000 miglia alla ricerca dei casi di abusi e cattiva gestione dei nostri litorali, vengono resi pubblici i dati ufficiali 2.008 sullo stato del nostro mare e delle nostre coste.
Il cemento si conferma il peggiore nemico: tra villette, alberghi a strapiombo sul mare, porti turistici ultra accessoriati, ogni anno sono migliaia i nuovi edifici che spuntano lungo la costa italiana.
Solo nel 2009 intorno al “mattone selvaggio” si debbono già registrare 3.674 infrazioni registrate, 1.569 sequestri e 4.697 denunce.
Legambiente per bocca del suo vicepresidente, Sebastiano Venneri, ritiene che “abbattere diviene la parola d’ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste e che al Sud è diventato una vera e propria piaga”.
Il mare non subisce danni solo dal cemento ma anche dagli scarichi illegali, dalla cattiva depurazione, dalla pesca indiscriminata, dalle infrazioni al codice della Navigazione.
Le infrazioni sono arrivate a 14.544 ( + 1,6%), quasi due reati ogni chilometro di costa. Le persone
denunciate passano da 15.756 a 16.012 ( + 1,6%) mentre diminuiscono i sequestri che scendono da 4.101 a 4.049.
La classifica dell’illegalità costiera spetta alla Campania con 2.776 infrazioni accertate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, seguita dalla Sicilia (2.286), Puglia (1.577) e Calabria (1.435). Continua »
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