LITORALI ASSEDIATI DAL CEMENTO: PER OGNI KM DI COSTA CI SONO DUE REATI
PARTE LA GOLETTA VERDE DI “LEGAMBIENTE” PER MONITORARE LE COSTE ITALIANE… NEL 2008 BEN 14.315 REATI ACCERTATI PER 7.400 CHILOMETRI DI LITORALE… SONO STATE 3.674 LE INFRAZIONI PER COSTRUZIONI ABUSIVE… ECCO LE LOCALITA’ “BANDIERE NERE” PER DANNI AMBIENTALI
Mentre è in partenza da Grado, per un tour lungo le coste italiane che si concluderà il 17 agosto, la tradizionale “Goletta Verde” di Legambiente che percorrerà circa 2.000 miglia alla ricerca dei casi di abusi e cattiva gestione dei nostri litorali, vengono resi pubblici i dati ufficiali 2.008 sullo stato del nostro mare e delle nostre coste.
Il cemento si conferma il peggiore nemico: tra villette, alberghi a strapiombo sul mare, porti turistici ultra accessoriati, ogni anno sono migliaia i nuovi edifici che spuntano lungo la costa italiana.
Solo nel 2009 intorno al “mattone selvaggio” si debbono già registrare 3.674 infrazioni registrate, 1.569 sequestri e 4.697 denunce.
Legambiente per bocca del suo vicepresidente, Sebastiano Venneri, ritiene che “abbattere diviene la parola d’ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste e che al Sud è diventato una vera e propria piaga”.
Il mare non subisce danni solo dal cemento ma anche dagli scarichi illegali, dalla cattiva depurazione, dalla pesca indiscriminata, dalle infrazioni al codice della Navigazione.
Le infrazioni sono arrivate a 14.544 ( + 1,6%), quasi due reati ogni chilometro di costa. Le persone
denunciate passano da 15.756 a 16.012 ( + 1,6%) mentre diminuiscono i sequestri che scendono da 4.101 a 4.049.
La classifica dell’illegalità costiera spetta alla Campania con 2.776 infrazioni accertate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, seguita dalla Sicilia (2.286), Puglia (1.577) e Calabria (1.435).
Legambiente ha stilato anche la consueta lista delle Bandiere nere 2009 per chi ha danneggiato il mare e la sua costa.
E’ un vessillo che segna “i nuovi pirati del mare”: amministratori, politici, imprenditori, società private che si sono distinti per aver causato danni all’ambiente marino.
Le “bandiere nere” sono state assegnato a pari merito a “Volare Venezia” per il progetto di villaggio turistico su palafitte nel Delta del Po, su scanno Palo, a Porto Tolle, al comune abruzzese di Francavilla per un resort sulla spiaggia, al municipio di Termoli in Molise per la scelta di costruire un deposito ittico a ridosso delle mura medievali del borgo antico, al sindaco di Crotone per il mancato abbattimento degli abusi nell’area archeologica di Capo Colonna, alla città di Palermo per il mancato abbattimento delle ville abusive costruite dalla mafia a Pizzo Sella negli anni ’70, alla Campania per la mancata depurazione delle acque del litorale domizio-flegreo, alla provincia di Latina e al sindaco di Sabaudia per le aggressioni al lago di Paola.
E ancora al comune livornese di San Vincenzo per la speculazione edilizia nella tenuta di Rimigliano e il porto di Imperia per aver realizzato uno degli approdi più grandi della Riviera.
Per fortuna ad agosto avremo anche la segnalazione delle località da “bandiera blu”, quelle che invece rispettano l’ambiente, almeno ci consoleremo un minimo.
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