L’EURO ITALIANO? IL PIU’ CARO DI TUTTA EUROPA
PER I PRESTITI A BREVE TERMINE PAGHIAMO QUATTRO MILIARDI DI INTERESSI IN PIU’ DEI FRANCESI, TRE DEI TEDESCHI, UNO E MEZZO DEGLI SPAGNOLI… ….LE COMMISSIONI DA NOI SONO IL 4,8%, CONTRO L’1% DI SPAGNA E FRANCIA E LO 0,5% DELLA GERMANIA….PER CONCEDERE UN PRESTITO IN ITALIA OCCORRONO 19 GIORNI, IN FRANCIA E SPAGNA 4, IN GERMANIA 2
L’euro è uguale in tutta Europa, stesse banconote, stessi disegni, medesima filigrana. L’unica differenza, nelle monete, è puramente estetica e differisce da un Paese all’altro.
Anche il tasso ufficiale di sconto è uguale per tutti i Paesi di Eurolandia e lo decide la Banca Centrale con sede a Francoforte, una sola banca, un solo tasso, attualmente all’1%.
Peccato però che il costo del denaro continui a essere molto diverso da un Paese all’altro.
E’ quanto certificato da uno studio fatto dalla Cgia di Mestre, nota per svelato alcuni trucchi del fisco e delle banche a carico delle imprese e dei cittadini italiani.
Dallo studio emerge che, da settembre 2008 a marzo 2009, i tassi di interesse applicati dalle banche italiane, in particolar modo per i prestiti a breve termine, hanno penalizzato le nostre imprese in modo ben più pesante rispetto a quelle europee.
Da questa indagine condotta con rigidi criteri scientifici ed economici, risulta alla fine che le aziende italiane hanno pagato 4 miliardi di euro in più di quelle francesi e 2,8 in più rispetto a quelle tedesche.
A parità di importi erogati dalle banche, nel periodo preso in considerazione, il maggior costo complessivo sostenuto dalle aziende italiane rispetto alla media Ue è stato di 2,1 miliardi di euro.
I soldi chiesti in prestito nel nostro Paese sono i più cari di tutta Eurolandia.
Scendendo nel dettaglio, si scopre che paghiamo di più anche rispetto a quei Paesi dove il costo della vita, e quindi anche i redditi medi, sono ben superiori ai nostri…
Rispetto agli imprenditori francesi, le nostre imprese hanno pagato 4,1 miliardi di euro in più, mentre è di 2,8 miliardi il differenziale a nostro svantaggio rispetto a quelle tedesche e di 1,4 sulle imprese spagnole.
Se analizziamo poi l’efficienza dei nostri istituti di credito, rispetto alla concorrenza europea, possiamo notare che le percentuali minime per le commissioni accessorie a carico delle piccole e medie imprese sul prestito richiesto sono le più elevate.
Da noi il costo è mediamente pari al 4,8% del prestito richiesto, in Francia e Spagna si arriva appena all’1%, in Germania è solo lo 0,5%.
Siamo ultimi in classifica, anche se si considera come parametro di riferimento i giorni necessari per valutare la pratica e concedere il prestito: da noi sono necessari in media 19 giorni, in Francia e Spagna 4, in Germania 2.
Considerando che le sofferenze delle aziende italiane verso le banche sono da mesi stabili, non emerge alcun motivo valido, se non quello speculativo, per una politica del credito di questo genere nei confronti delle piccole imprese del nostro Paese.
Mentre il governo ha pensato a “coprire” banche che, invece che finanziare il lavoro, finanziano solo se stesse.
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