Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
QUELLO CHE SI SAREBBE DOVUTO IMPORRE GIA’ TRE SETTIMANE FA, EVITANDO CENTINAIA DI VITTIME
“Lockdown totale, in tutto il Paese”. A chiederlo, alla luce dei dati, soprattutto quelli sui
ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, è il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, dalla pagina Fb della stessa Federazione.
“Considerando i dati di questa settimana come andamento-tipo e se li proiettiamo senza prevedere ulteriori incrementi, la situazione fra un mese sarà drammatica e quindi bisogna ricorrere subito ad una chiusura totale. O blocchiamo il virus o sarà lui a bloccarci perchè i segnali ci dicono che il sistema non tiene ed anche le regioni ora gialle presto si troveranno nelle stesse condizioni delle aree più colpite”. Lo afferma all’ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei medici Filippo Anelli: “Con la media attuale, in un mese arriveremmo ad ulteriori 10mila decessi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
SITUAZIONE FUORI CONTROLLO E IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA’ LANCIA L’APPELLO… GIA’ NEL CORSO DELLA PRIMA ONDATA LE ONG ERANO ACCORSE, LORO NON GUARDANO IL COLORE DELLA PELLE
Fino a poche settimane fa il leader della Lega Matteo Salvini girava senza mascherina e metteva a rischio la salute di tutti organizzando cortei e manifestazioni.
Adesso che si trova in prima linea, il presidente della commissione regionale Sanità Alessandro Stecco, consigliere del gruppo Lega Piemonte, professore universitario e medico presso l’ospedale di Novara lancia l’allarme sulla situazione critica degli ospedali: “Dirottate personale sanitario dai vostri ospedali all’estero verso il Piemonte. I posti letto e soprattutto il personale si stanno esaurendo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche di quello delle Ong”.
“Il rischio — prosegue Stecco – è di non poter aprire nuovi reparti Covid e di non garantire il mantenimento dei percorsi clinici-assistenziali per le altre patologie. Senza polemica, dobbiamo dire che il Piemonte è stato ancora una volta lasciato solo dal governo. Per questo dobbiamo attingere a tutte le risorse disponibili per fronteggiare la pandemia”.
(da agenzie)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
OSPEDALI STRACOLMI E PRONTO SOCCORSO COLLASSATI
Uomini e donne visitati sui sedili delle automobili, attaccati alle bombole di ossigeno
trasportate a spalla dagli infermieri e messe sull’asfalto, il tubo per attaccarvi il paziente fatto passare dai finestrini.
Succede al pronto soccorso dell’Ospedale “Cotugno” trasformato in pronto soccorso d’emergenza dall’ondata di contagio che investe Napoli e l’intera Campania, che oggi con 4601 nuovi contagi, nonostante sul piano nazionale i numeri abbiano fatto registrare un leggero calo, continua ad essere dopo la Lombardia la regione con il più alto numero di casi.
Senza lo scudo del lockdown – che l’ha protetta nella prima fase – in questa seconda ondata la Campania sembra sempre più in difficoltà .
Nell’ultimo Dpcm il Governo l’ha inserita nell’area gialla, quella di relativa minore criticità , ma immagini, voci e grida di allarme che arrivano raccontano un’emergenza nell’emergenza.
Cartoline da una regione allo sbando, con gli ospedali in crisi e il lungomare affollato, gli infermieri nei reparti allo stremo delle forze e le famigliole e i ragazzi, con e senza mascherina, seduti ai bar e ai ristoranti che affacciano sul mare o stesi al sole dell’estate di San Martino sulla spiaggia davanti alla Rotonda Diaz.
Code ai pronto soccorso, persone che, pur di farsi visitare e magari ricoverare, chiamano ambulanze private, 118 in allarme, negli ospedali la situazione ha oltrepassato la soglia della criticità .
I ricoveri aumentano, i reparti di terapia intensiva sono sempre più pieni, il lavoro per medici, infermieri e operatori sanitari ogni giorno più complicato.
Dall’ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, Vincenzo Di Mattia, infermiere e rappresentante del sindacato “Nursind”, chiede “scelte coraggiose, lo stesso coraggio che gli infermieri mettono in campo ogni giorno da professionisti della salute”.
Destinataria dell’appello “la politica”. “Chiediamo assunzioni subito – fa notare Di Matteo – Non è ipotizzabile fare questo lavoro in regime di straordinario, ovvero oltre il proprio orario di lavoro. Non possiamo più aspettare. Non sappiamo per quanto tempo si riuscirà a lavorare in questo modo, tra stress psico-fisico e colleghi che si contagiano, siamo al limite. Con più infermieri si potrà allentare questa morsa”.
Al “Monaldi”, invece, specializzato nella cura delle malattie pneumo-vascolari, com il Cotugno e il Cardarelli tra i più grandi e rappresentativi ospedali di Napoli, infermieri e medici lavorano “come se sulla testa ci pendesse costantemente la spada di Damocle del virus”, racconta ad HuffPost un giovane infermiere del reparto di terapia intensiva che chiede di restare anonimo.
“Io non mi sono ancora infettato, ma non so per quanto tempo potrò ancora dirlo”. L’Ospedale, nonostante sia destinato ad accogliere pazienti con patologie pneumo-cardiologiche – per i quali l’infezione da Covid potrebbe essere fatale – è stato trasformato “in semi Covid”, i reparti tradizionali accorpati, gli interventi di cardiochirurgia e i trapianti fortemente ridotti “sempre per curare il virus”.
Il giovane infermiere racconta di protocolli per la sanificazione che cambiano in continuazione, di “organizzazione confusionaria, programmazione carente”.
Di ricoveri e morti per Covid ogni giorno più numerosi. E del contagio che cresce tra gli infermieri.
“La verità – dice – è che noi stiamo correndo appresso al virus, ma lui è molto più veloce e non ce la facciamo a stargli dietro”.
Resta l’amarezza “per una situazione che poteva essere ampiamente prevista e invece non è stato fatto nulla” e per le immagini che arrivano dal lungomare pieno di gente. Lasciato aperto dal sindaco della città , Luigi de Magistris, che oggi, però, ha chiesto la “zona rossa” puntando l’indice contro il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il Governo, che ha assegnato alla Campania l’area gialla nonostante i numeri dei contagi.
“È solo il lockdown o la zona rossa che impediscono alle persone di uscire come in questi giorni ed assembrarsi, ma solo il presidente del Consiglio dei Ministri può deliberare su questo. Così come la zona rossa di una Regione o di una o più città può adottarla anche il presidente della Regione”, ha scritto de Magistris su Facebook, aggiungendo che “chiudere non è la soluzione alle immagini delle file di ambulanze e al collasso di ospedali, altrimenti lo avremmo già fatto” e “se la situazione degli ospedali è drammatica, come appare dalle testimonianze raccolte, vuol dire che probabilmente chi ha dichiarato la Campania zona gialla ha sbagliato forse anche perchè tratto in errore da dati non attuali, precisi e corretti forniti dagli uffici regionali”.
Con il nuovo report di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, atteso da giorni ma non ancora pubblicato, basato su dati aggiornati riferiti al periodo compreso tra il 26 ottobre e il primo novembre, la Campania da gialla dovrebbe passare in una fascia di rischio più alto.
“Ci aspettiamo almeno la zona arancione”, spiegava ad HuffPost una fonte dalla Regione già qualche giorno fa. Intanto i numeri continuano a salire, crescono le criticità , negli ospedali la situazione è drammatica. La Campania stavolta potrebbe non farcela.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA E VIOLAZIONE DEL COPRIFUOCO… MA SE NON ERA AUTORIZZATA, PERCHE’ E’ STATA PERMESSA? SE FOSSERO STATI I CENTRI SOCIALI LI AVREBBERO SCIOLTI A MANGANELLATE, PERCHE’ NON E’ STATO FATTO?
Sono una ventina le persone denunciate dalla questura di Bergamo per il sit-in organizzato giovedì sera sotto casa del sindaco Giorgio Gori.
Le contestazioni riguardano il mancato preavviso di pubblica manifestazione e la violazione del Dpcm dato che si sono trattenuti in strada oltre le 23 violando quindi il coprifuoco notturno.
La procura aspetta la relazione della questura per aprire un fascicolo.
“In piazza a orientare la protesta contro il sindaco c’erano alcuni esponenti della Lega”, ha detto Gori intervenendo collegato da casa a Linkiesta Festival.
“Qui sotto – ha aggiunto – c’erano esponenti della destra identificati dalla polizia, di Casapound credo, e forse qualche militante leghista. Di questo non sono sicuro ma certamente in piazza a scandire slogan rivolti a me c’erano esponenti della Lega conosciuti perchè fanno parte della nomenclatura comunale”.
Il sindaco ha spiegato di averlo detto anche al presidente della Lombardia Attilio Fontana quando ieri gli ha telefonato per portargli la sua solidarietà .
“Si legittima la protesta. Credo che tutti noi siamo chiamati a essere responsabili”. In questo momento “perchè esiste ed è legittima la preoccupazione di queste persone, noi – ha concluso – dobbiamo evitare di soffiare sul fuoco”.
(da agenzie)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
I SOCIAL RIDICOLIZZANO IL LEGHISTA CHE FACEVA IL TIFO PER UN PROTESTANTE SUI GENERIS
Sta diventando virale un tweet di Simone Pillon che dà il suo massimo sostegno a Donald
Trump nella giornata delle elezioni Usa 2020.
Il tono solenne adottato dal senatore leghista non lascia spazio a dubbi. Secondo il politico — visto che ha vinto Biden — abbiamo perso tutto.
In rete, non appena è diventato chiaro che a conquistare il titolo di presidente degli Stati Uniti è stato il candidato democratico e non quello repubblicano, in molti hanno retwittato queste parole di Pillon.
«Oggi si decideranno in larga parte le sorti dell’Occidente» scrive solennemente Pillon il 3 novembre 2020 — giorno delle elezioni Usa — sottolineando che le alternative sono due: «Vinceranno le nostre radici cristiane o perderemo tutto». Non manca nemmeno l’endorsement esplicito a Donald Trump con tanto di menzione.
Sta con Donald Trump, lo ha fatto apertamente sapere e notare affibbiando al candidato repubblicano la capacità di non far crollare il mondo come piace a lui, cristiano e attaccato alle proprie radici, e ora che Trump ha perso i social lo stanno retwittando e menzionando.
Non mancano, andando su Twitter, i riferimenti alle parole di Pillon ora che Donald Trump ha perso le elezioni e che il nuovo presidente Usa è Joe Biden.
“Pillon, il paladino estremo dei valori cattolici, sosteneva Trump che è protestante e non Biden, che è cattolico” scrive qualcuno
“Gente che dovrebbe essere condannata da Dio a spaccare il ghiaccio in Siberia per servirlo in cubetti nei cocktail del Gay Village” commenta un’altra
(da agenzie)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
“IO SONO L’ORIGINALE, LUI UNA VOLGARE IMITAZIONE”
Berlusconi ha goduto per la sconfitta di Trump.
Si è dichiarato felice che l’America abbia scelto un personaggio sotto le righe come Biden; democratico o repubblicano a lui non fa differenza purchè si tratti di un vero moderato, questo va dicendo nelle interviste.
Ma chi conosce il Cav sa che la politica c’entra poco, praticamente nulla, e dietro la sua gioia per il ribaltone Usa ci sono motivi soprattutto personali: “the Donald” gli stava francamente sulle scatole.
L’ha sempre infastidito che qualcuno potesse accostarlo a lui per via di certe grossolane somiglianze tipo i miliardi, le donne, le gaffe e il potere.
Silvio considera se stesso un primatista mondiale, modello inarrivabile in tutti i campi; non accetta paragoni con un tizio che gli sta molto dietro nella classifica dei Paperoni, che ha ereditato la sua fortuna dal padre anzichè costruirla dal nulla, che ha fatto al massimo qualche programma tivù laddove di televisioni Berlusconi ne ha messe in piedi tre, che si è ritrovato alla Casa Bianca quasi per caso senza nemmeno aver fondato un partito di plastica a propria immagine e somiglianza.
C’è una bella differenza tra l’originale e qualunque imitazione, Berlusconi va lamentando in privato.
Sarebbe come mettere sullo stesso piano Elvis Presley e Little Tony, oppure il parmigiano e il grana, entità tra loro incommensurabili.
Ma la vera colpa di Trump, tale da renderlo antipatico ai suoi occhi, è di non averlo mai venerato come un maestro. Se fosse stato umile e saggio, l’Apprendista sarebbe corso ad Arcore per attingere alla sua esperienza visto che di leader mondiali Berlusconi ha ne conosciuti una fila e con un presidente Usa in particolare, George W. Bush, era stato in stretta amicizia.
Perfino con Barak Obama aveva stabilito una certa forma di confidenza, condita dall’ammirazione per la moglie Michelle. Invece da Trump, che sulla carta doveva somigliargli di più, zero inviti alla Casa Bianca: tagliato fuori, snobbato su tutta la linea.
I due non si conoscevano prima, non si sono incontrati dopo. Mai una telefonata nemmeno adesso che Trump si scatena sui presunti brogli elettorali commessi ai suoi danni, quando basterebbe chiedere a Berlusconi per apprendere come la valanga di ricorsi già annunciati sia solo una perdita di tempo, un vicolo cieco. Mentre perdere per un pugno di voti potrebbe, paradossalmente, rappresentare una fortuna.
Il Cav racconterebbe che cosa gli capitò il 10 aprile 2006, quando venne cacciato da Palazzo Chigi per meno di 25mila voti su 40 milioni: una beffa tremenda, un dolore atroce. Fino all’ultimo si era illuso di recuperare lo svantaggio e c’era quasi riuscito. Aveva perfino convocato il suo ministro dell’Interno, Beppe Pisanu, per intimargli di bloccare lo spoglio delle schede (ma quello non gli obbedì). Poi qualcuno sostenne che il vero imbroglione era stato Silvio, il quale nottetempo aveva fatto trasformare vagoni di schede bianche in altrettanti voti a suo favore; ma la tesi è romanzesca e non spiega come mai il Caimano perse lo stesso, oltretutto per così pochi voti.
Rifiutò (proprio come Trump) di ammettere la sconfitta, chiese invano di ricontare tutte le schede. Sfrattato da Palazzo Chigi andò avanti per mesi a sgolarsi contro i brogli dei “comunisti” ma non riuscì a dimostrare alcunchè, e perfino Forza Italia dovette riconoscere la correttezza del voto accettando una sconfitta che per il Cav si rivelò inaspettatamente una botta di vita.
Già , perchè con soli 7 senatori di vantaggio il governo Prodi visse di stenti, e dopo soli due anni traballanti cadde, spalancando la strada al ritorno del centrodestra.
“Una brutta vittoria non sempre è meglio di una bella sconfitta”, potrebbe assicurare Berlusconi a Trump se questi lo chiamasse. Magari, profittando dell’occasione, gli consiglierebbe di non litigare troppo coi giudici perchè va sempre a finire male; di andarci piano con l’altro sesso; di evitare le feste, soprattutto quelle “eleganti”. Avrebbe mille altri consigli da dargli, basati sull’esperienza.
Ma Donald preferisce sbagliare da solo, e allora peggio per lui.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
C’E’ CHI PARLA DI FINE DEL MATRIMONIO: “STA CONTANDO I MINUTI DALL’USCITA DEL MARITO, IN MODO DA POTER PROCEDERE”
All’indomani della vittoria di Joe Biden, Melania Trump si prepara a lasciare la Casa Bianca e
a tornare nella lussuosissima dimora della Trump Tower.
Dopo la fine della presidenza c’è già chi scommette sul suo divorzio da Donald, a cui è legata da 16 anni.
Secondo la ex assistente del presidente Usa, Omarosa Maigault Newman, dopo 15 anni di matrimonio “Melania sta contando i minuti dall’uscita del marito dalla Casa Bianca così da poter divorziare”.
“Se Melania lo facesse mentre è ancora in carica, lui troverebbe un modo di punirla”, ha aggiunto la Newman autrice del libro ‘Unhinged’ che svela retroscena sul matrimonio della coppia.
Nonostante i momenti di gelo in pubblico, la signora Trump ha sempre sostenuto di avere una “stupenda relazione” col marito, dalla quale la dividono ben 26 anni e con il quale non dorme.
(da agenzie)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
LO STILE DI UN EX UOMO DI STATO E QUELLO DI UN CIALTRONE… PRESSIONI DEL COGNATO E DI MELANIA PERCHE’ AMMETTA DI AVER PERSO ED EVITI DI RENDERSI RIDICOLO… IL REPUBBLICANO ROMNEY: “TRUMP E’ SENZA DIGNITA'”
Il presidente statunitense eletto, Joe Biden, ha ricevuto diverse congratulazioni dai repubblicani del Congresso, ma ancora nessuno dalla Casa Bianca ha alzato la cornetta per complimentarsi per la vittoria.
Lo ha dichiarato alla Cnn Symone Sanders, tra gli strateghi della campagna dell’ex vicepresidente democratico. “Credo che la Casa Bianca abbia reso chiaro quale sia la sua strategia e che continueranno ad andare avanti con queste destabilizzanti e, da molti punti di vista, infondate strategie legali”, ha detto Sanders. “Ma è la gente a decidere le elezioni in questo Paese e il popolo ha parlato”.
L’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha chiamato Joe Biden e Kamala Harris e si è complimentato per la vittoria.
“Gli ho esteso le mie calorose congratulazioni e l’ho ringraziato per il messaggio patriottico della notte scorsa”, fa sapere Bush in una nota. “Ho chiamato anche Kamala Harris per congratularmi per la sua storica elezione alla vicepresidenza”. “Pur avendo con lui divergenze politiche, so che Joe Biden è una brava persona, che si è guadagnato la possibilità di guidare e unire il nostro Paese”, ha proseguito l’ex presidente.
“Il presidente eletto ha ribadito che, pur presentatosi come Democratico, governerà per tutti gli americani. Come già per Obama e Trump, gli ho offerto le mie preghiere per il suo successo e ho promesso di aiutarlo in qualsiasi modo mi sia possibile”.
Melania Trump in pressing sul marito Donald Trump affinchè conceda la vittoria a Joe Biden. Lo riporta Cnn citando alcune fonti.
Secondo indiscrezioni a cercare di convincere il presidente a fare il grande passo della concessione sarebbe anche Jared Kushner, il consigliere marito della figlia Ivanka.
“Non ci sono prove al momento” di frodi elettorali e corruzione, afferma il senatore repubblicano Mitt Romney, ritenendo “distruttivo per la democrazia” cavalcare l’ipotesi di brogli. “Il mondo ci sta guardando e mi piacerebbe che il mondo vedesse un’uscita” dalla Casa Bianca con “dignità , ma questa non è la natura” di Donald Trump.
(da agenzie)
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Novembre 8th, 2020 Riccardo Fucile
MENTRE GIORGETTI SI CONGRATULA CON BIDEN, SALVINI MASTICA AMARO PER ESSERE RIMASTO ORFANO… E SUL WEB IMPAZZA LA MASCHERINA DI TRUMP “SALVINI PORTI SFIGA”
Il braccio destro di Salvini Giancarlo Giorgetti ha fatto gli auguri di buon lavoro a Joe Biden a
nome della Lega, affermando: “Buon lavoro al presidente Biden che, siamo certi, saprà rappresentare, come egli stesso ha detto, tutti gli americani, compresi i tanti che hanno votato per Trump. La Lega rimane amica degli Usa e dei valori di libertà che interpreta”.
Giorgetti fa però buon viso a cattivo gioco, vista la posizione di Salvini fin troppo pro-Trump, tanto da girare negli ultimi giorni con la mascherina anti-Covid per sostenere il candidato repubblicano, che dovrà lasciare posto occupato per quattro anni proprio a Joe Biden.
In queste ore, si è scatenata l’ironia social contro il leader leghista, reo di aver portato sfortuna proprio a Trump, dopo il suo endorsement.
(da agenzie)
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