Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
CONTA LA VOLONTA’ E LA DETERMINAZIONE, NON SOLO LA QUANTITA’ DI UOMINI E MEZZI… OLTRE 800 RUSSI UCCISI RIVELANO PECCHE NELL’APPARATO MILITARE DI PUTIN
“L’esercito ucraino sta combattendo: tutti prevedevano che le loro unità si sarebbero
sciolte come neve al sole, ma per il momento sono ancora in azione. E combattono”. Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, è uno dei migliori analisti militari italiani. Sta seguendo da ore l’evoluzione dei combattimenti in Ucraina. “La Russia aveva ammassato alle frontiere dell’Ucraina 190 mila uomini, mentre in tutto l’esercito ucraino conta 125 mila uomini. I numeri dicono che non dovrebbe esserci partita, ma per ora i combattimenti vanno avanti”.
L’aeroporto cargo di Hostomel alle porte della capitale (base della Antonov) era stato conquistato ieri dai russi con un elisbarco: nella notte è stato ripreso dagli ucraini, tanto che i russi avrebbero dovuto dirottare un Ilyushin carico di paracadutisti che stava atterrando proprio su quella pista.
Non c’è da illudersi molto sulle possibilità degli ucraini di difendersi, ma per ora lo sanno facendo. Alla Bbc Jack Watling del Royal United Services Institute britannico, dice che “gli ucraini sono certo in una posizione difficile”
L’analista è appena ritornato dall’Ucraina ed è in grado di una valutazione diretta. “Per l’Ucraina era impossibile difendere migliaia di chilometri di frontiera con la Russia, ma adesso i combattimenti si svolgeranno in condizioni diverse”.
La superiorità aerea
La vera superiorità la Russia l’ha dimostrata nei cieli: Kiev aveva solo 105 aerei da combattimento, e per buona parte sono già stati abbattuti o distrutti al suolo. La Russia inoltre ha colpito inizialmente proprio la difesa aerea ucraina (radar e postazioni missilistiche) oltre ad altre installazioni militari terrestri, avendo a disposizione almeno 300 aerei da combattimento schierati intorno alla regione.
I russi inoltre hanno spostato potenti sistemi da difesa aerea S-400 nelle zone in cui hanno schierato i loro caccia, sistemi molto efficaci che completeranno quindi la superiorità aerea degli invasori.
Mark Hertling, un ex generale della US Army che adesso fa l’analista militare anche per la Cnn, in queste ore ha passato in rassegna le possibilità militari dell’Ucraina. “Ci sono due elementi che gli annalisti militari considerano nel valutare la capacità di combattimento di un esercito: le risorse a disposizione e la volontà di combattere”.
Quantità, qualità e volontà
Hertling ricorda che le risorse sono la quantità dei mezzi a disposizione (aerei, carri armati, artiglieria, blindati, armi) ma anche la qualità degli armamenti, la qualità dell’addestramento, la capacità della logistica di sostenere lo sforzo bellico. In questo la Russia, una superpotenza che da almeno 15 anni ha modernizzato il suo apparato bellico, è notevolmente in vantaggio.
Altra storia è la volontà di combattere, il sostegno che si riceve dai propri cittadini, il senso della missione di difesa della propria parte, della propria patria. In questo sicuramente i soldati ucraini sulla carta dovrebbero avere maggiori numeri, ma se le risorse dovessero risultare decisamente sottodimensionate rispetto agli attaccanti (come prima o poi sarà per l’esercito ucraino), la quantità di risorse avrà la meglio sulla volontà.
Il generale Hartling dice che “ci sono esempi storici in cui una forza militare con risorse superiori è stata sconfitta da forze militari con messi inferiori ma con una volontà di combattere enormemente maggiore”. Può essere il caso dell’Ucraina? È troppo presto per credere a qualcosa del genere, anche se bisogna attendere ancora qualche giorno.
Mosca ha applicato nelle prime ore di combattimenti la sua versione di “shock and awe”, la tecnica americana di bombardamenti massicci per distruggere le installazioni militari del nemico e paralizzare la sua volontà di combattere. Sono stati attaccati i centri di comando e controllo ucraini, la difesa aerea, i depositi di armi e di munizioni, gli aeroporti e gli aerei.
Watling del Rusi sostiene che i russi hanno armi contro le quali gli ucraini non possono nulla, come il missile cruise Iskander e diversi tipi di missili balistici. La differenza fra missili “cruise” e balistici è che i primi viaggiano “come un aereo”, possono essere guidati durante il volo, salgono e scendono di quota seguendo i rilievi del terreno. I “balistici” seguono una traiettoria simile a quella di un proiettile di artiglieria, o meglio un mortaio lanciato verso il cielo e con possibilità limitate di essere guidato.
Aiuti militari dall’estero, pochi
L’Ucraina di recente ha ricevuto centinaia di missili antiaerei del tipo “Stinger” e di missili anti-tank per colpire i carri armati. Ma questo potrà servire a una resistenza, magari nei villaggi o nelle zone urbane, che necessariamente sarà limitata nel tempo.
Il controllo dei cieli da parte della Russia, la disponibilità di artiglierie pesanti che possono colpire da lunga distanza, renderanno impossibile all’esercito ucraino riposizionarsi in maniera efficace per lungo tempo.
Combattimento urbano
Si è molto discusso della possibilità che nei combattimenti urbani le forze ucraine possano tener testa agli invasori anche per molto tempo. Sarà la fase più delicata della guerra, perché se l’esercito russo vorrà avere ragione rapidamente dei difensori, molto presto si troverà impegnato ad usare armamenti pesanti (artiglieria e bombardamenti aerei) nel cuore delle città. La capitale Kiev sarà uno dei principali obiettivi, per ragioni simboliche ma anche tattiche: è il centro da cui il presidente Zelensky e i suoi comandanti militari coordinano la difesa. Ed è a Kiev che le forze ucraine potrebbero tentare la disperata difesa dell’indipendenza del loro Paese.
(da La Repubblica)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
IL VOLTO INSANGUINATO DI UNA VERA PATRIOTA: “SARO’ SEMPRE E SOLO ACCANTO ALLA MIA PATRIA“
Il volto di Olena Kourilo, 52 anni, sanguina da ieri, quando è stato colpito dai vetri di una finestra mandata in frantumi da un missile.
È successo quando Cuhuïv, la sua città, è stata colpita dai missili dell’aviazione russa, il 24 febbraio: il bombardamento ha causato almeno una vittima e ha distrutto o danneggiato molti edifici.
Compresa la casa di Kourilo, che di mestiere fa l’insegnante e che, da oggi, è diventata anche un simbolo dell’attacco sferrato dalla Russia all’Ucraina.
La foto del suo volto insanguinato, coperto di bende, ha fatto il giro del mondo: questa mattina era anche sulla prima pagina del Corriere della Sera.
Dopo essere stata medicata in ospedale, Kourilo è stata intervistata dall’agenzia di stampa francese AFP e ha raccontato così il bombardamento: «Riuscivo a pensare solamente “Mio Dio, non sono pronta a morire”. Ero sotto choc, non ho neanche sentito dolore, forse a causa dell’adrenalina».
«Sono stata fortunata», ha aggiunto ai microfoni di BfmTv, «devo avere un angelo custode molto forte, lassù: la mia casa è stata distrutta, non è rimasta neanche una finestra e persino il pavimento è stato devastato».
Cuhuïv ha circa 30 mila abitanti e si trova a poco meno di 40 km da Kharkiv, una delle città dell’Est del Paese più colpite dai bombardamenti. Kourilo spiega di aver sentito dire che quello stesso bombardamento, nell’edificio accanto, ha causato la morte di una ragazzina di 13 anni.
Le sue parole sono addolorate, ma anche risolute. «Non pensavo potessimo arrivare fino a questo punto», riconosce, «ma io farò di tutto per l’Ucraina, fino a che mi sarà possibile e con tutta l’energia che ho. Sarò sempre e solo accanto alla mia patria. Vivere sotto Putin? Mai, a nessuna condizione: meglio morire».
(da Open)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
AL SERVO DI PUTIN VA FIN BENE COSI’: LO ASPETTAVA LA COMUNITA’ UCRAINA DI NEW YORK… ORA FUORI DAI COGLIONI ANCHE DALLA SCALA
La Carnegie Hall di Manhattan ha annunciato all’ultimo minuto che il noto direttore
d’orchestra russo Valery Gergiev, sostenitore di Vladimir Putin, non dirigerà la Filarmonica di Vienna nei concerti previsti a New York questo fine settimana. La decisione, comunicata da Carnegie e filarmonica di Vienna in una nota congiunta, arriva sulla scia dell’invasione dell’Ucraina da parte del presidente russo Putin, che ha attirato la condanna internazionale. I concerti del maestro superstar a New York dovevano iniziare venerdì 25.
Gergiev non ha ancora parlato pubblicamente dell’offensiva di Mosca, ma in passato si è dimostrato sempre allineato con il presidente russo, scatenando proteste già per precedenti spettacoli a New York, in seguito al suo appoggio a Putin su diverse questioni tra cui l’annessione della Crimea e una legge volta a reprimere gli Attivisti per i diritti Lgbt in Russia. Anche il pianista russo Denis Matsuev – un altro sostenitore di Putin che avrebbe dovuto suonare da solista con la Filarmonica di Vienna venerdì – è stato escluso dalla performance
La decisione è arrivata dopo le minacce di proteste per la sua presenza: sarà sostituito da Yannick Nézet-Séguin, direttore musicale del Metropolitan.
(da agenzie)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
MAKSYM, 28 ANNI: “SE NON LO FACCIAMO NOI SAPPIAMO GIA’ CHE NON LO FARA’ NESSUNO“
Le indicazioni militari cambiano da un minuto all’altro, seguendo l’escalation di un conflitto che nella notte ha subìto una brusca quanto insensata accelerata. Le strategie di difesa del governo dell’Ucraina si evolvono man mano che l’incursione della Russia si avvicina a Kiev, impossibile stabilire se l’invasione della Capitale con truppe di terra sia nei piani di Putin.
O meglio, del “presidente dall’altra parte del confine”, come lo definisce Maksym, 28enne ucraino residente in Italia dal 2005.
Qui lavora, insieme a sua madre, mentre i nonni sono rimasti in patria, a Černivci, zona Ovest del Paese, poco distante dal confine con Moldavia e Romania. Una zona relativamente sicura, visto che la direzione degli attacchi – per ora – è dalla Bielorussia (a Nord), dal Donbass (Est) e dalla Crimea (Sud). Per resistere all’avanzata il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che prevede l’arruolamento in servizio dei riservisti dai 18 ai 60 anni.
Tra questi c’è anche Maksym, che ha un’idoneità militare ottenuta come passaggio burocratico per poter fare il vigile del fuoco nel suo Paese. Ora è in attesa di ricevere una lettera che lo richiama tra le fila del “secondo ordine”, il gruppo di “scorta” con ordine di difendere le province di provenienza. Comunicazione che potrebbe arrivare nella sua casa di Černivci.
“A mia nonna potrebbe venire un infarto, ma ho già detto a tutti di non nascondermi nulla”. Perché vuole essere libero di decidere autonomamente, nonostante la paura sia tanta. “Ovviamente mi terrorizza l’idea, non oso immaginare cosa possa significare trovarmi a premere un grilletto”. Sebbene non rientri tra gli “operativi”, il gruppo da smistare nei battaglioni nei quali hanno completato l’addestramento militare e che può essere utilizzato a seconda delle esigenze dei vertici militari, la possibilità che si trovi faccia a faccia con il nemico non è così remota.
“Inizialmente mi chiedevo ‘ma io devo morire per loro? Chi me lo fa fare’. Però, pensandoci bene, la casa si deve difendere. Se non lo facciamo noi, sappiamo già che non lo farà nessuno. Io porto il nome del mio bisnonno, morto nella seconda guerra mondiale per difendere il Paese. Se la Russia vuole privare i miei nonni di quello che hanno costruito in questi anni a me non sta bene. Ca**o, è casa mia”.
Anche sua madre sa che è destinato alla difesa della sua città. Plotone A8175. “E poi, un po’ di addestramento militare non fa mai male a nessuno”, dice sdrammatizzando. “Ma posso solo immaginare lo strazio del veder partire un figlio”, aggiunge serio immediatamente dopo.
Da un lato la volontà di essere utile per il proprio Paese, dall’altro l’angoscia per uno scenario imprevedibile: “Alcuni amici di famiglia che abitano a San Pietroburgo hanno un figlio di 18 anni, si chiama Nikita, ci conosciamo da anni. È stato chiamato in guerra per la Russia. Ci vogliamo bene, eppure potremmo trovarci uno di fronte all’altro. Solo a dirlo mi vengono i brividi”.
(da Open)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
IMMAGINI INCOMMENTABILI SU DOVE PUO’ ARRIVARE LA FOLLIA IMPERIALISTA
Con i razzi russi capaci di raggiungere qualsiasi punto dell’Ucraina, e vista la
predisposizione a colpire punti sensibili come gli ospedali (ieri intorno alle 15 il Ministero della Difesa del Paese sotto attacco ha parlato di spari contro un nosocomio di Donetsk che ha portato a 4 morti e 10 feriti, di cui 6 tra medici e infermieri), in alcune strutture i malati sono stati spostati in rifugi anti-bomba.
Filmati documentano come a Kiev i bambini del reparto oncologico siano stati costretti a ripararsi con le loro mamme nel seminterrato della onlus Soleterre.
Il presidente dell’associazione benefica, Damiano Rizzi, ieri sera a PiazzaPulita ha affermato: “Tutto il nostro personale si è spostato negli scantinati, nei bunker. Anche negli ospedali ci sono dei rifugi. Ci sono 25 bambini più gravi che non potevano essere portati altrove, chi può viene spostato. Pensare alla fragilità di un bambino paziente oncologico, al trauma che già è dover affrontare la malattia, è qualcosa che va oltre l’umanità”.
Un video del New York Times mostra invece una situazione simile nei sotterranei di un ospedale a Dnipro: piccolissimi pazienti del reparto di terapia intensiva neonatale vengono assistiti da medici e infermieri nella città che è stata oggetto di bombardamenti già dalle prime ore della giornata di ieri.
(da agenzie)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
DALLE 9.30 NON SONO PIU’ RAGGIUNGIBILI, SISTEMA BANCARIO RUSSO NEL CAOS
Non si sa, al momento, se si sia trattato di un attacco di pirateria informatica come quello annunciato da Anonymous. Ma le tempistiche non possono che far pensare a questo, visto che molte banche russe sono irraggiungibili da diverse ore dai clienti di Mosca e dintorni. Segnalazioni sparse sono arrivate da varie città, da Est e Ovest: dalla non possibilità di accedere al proprio conto corrente online a quella di non poter effettuare operazioni.
Non sarebbero coinvolte solamente le banche russe, ma anche quelle che operano storicamente nel Paese.
Secondo il sito Downdetector – che si basa sulle segnalazioni da parte degli utenti -, gli istituti di credito colpiti da questo down generale sarebbero VTB (una delle principali banche universali in Russia), Sberbank (una banca commerciale russa, una delle più grandi banche in Russia e in Europa) e anche Raiffeisen Bank, una banca austriaca che – però – opera molto in Russia e ha migliaia di clienti.
(da agenzie)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
IRRAGGIUNGIBILE ANCHE IL SITO DI FAKE NEWS RUSSIA TODAY
Nel 2022 le guerre si combattono anche – per non dire soprattutto – sul piano della
comunicazione: le informazioni che arrivano dagli spin degli organi di parte cercano di tirare acqua al proprio mulino con fatti che – sul campo di battaglia – sono sempre difficile da verificare.
Numeri di morti, feriti, contingenti nemici distrutti vanno sempre presi con le pinze vista la facilità con la quale possono essere manipolati e strumentalizzati. In questo senso si inserisce la battaglia che la comunità di Anonymous, che ha dichiarato ufficialmente “cyber-guerra” alla Russia.
Non a colpi di carri armati e missili, ma con attacchi coordinati alle infrastrutture informatiche del Cremlino. L’operazione ha già avuto riscontri: nella giornata di ieri diversi siti governativi russi – come quello della Duma e del Ministero della Difesa – erano andati in down.
Preso di mira anche il sito di notizie Russia Today, finanziato direttamente da Putin e spesso accusato di diffondere fake news in difesa di Mosca. I parlamentari del Regno Unito hanno definito il canale televisivo “lo strumento di propaganda personale” del capo del Cremilno.
Il sito di riferimento, RT.com, ha confermato che l’attacco ha avuto luogo, affermando che ha rallentato alcuni siti Web mentre altri erano offline per “periodi di tempo prolungati”.
L’esperto di sicurezza informatica della Tama University di Tokyo Robert Potter per descrivere l’attacco DDos (Distributed Denial-of-Service) messo in atto ha usato un esempio: “È come cercare di far passare cinque persone attraverso una porta contemporaneamente”. Potter sostiene che in questi giorni “probabilmente vedremo più attivismo informatico di Anonymous” contro la Russia, che all’inizio di questa settimana ha lanciato attacchi simili ai siti web di diverse banche e dipartimenti governativi ucraini.
(da agenzie)
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Febbraio 25th, 2022 Riccardo Fucile
DOPO ANNI PASSATI AD ELOGIARE IL CRIMINALE PUTIN
Dopo aver mostrato orgoglioso il volto di Vladimir Putin su una maglietta indossata al Parlamento europeo, dopo gli elogi espliciti al leader russo che ha deliberatamente deciso di invadere un Paese nel cuore dell’Europa e ha ordinato bombardamenti nelle città con l’obiettivo di prendere Kiev, la capitale dell’Ucraina, e rovesciare il governo, Matteo Salvini adesso depone un mazzo di fiori all’ingresso dell’ambasciata ucraina di Roma, in Via Guido d’Arezzo, tra Villa Borghese e Villa Ada Savoia.
Subito dopo il terribile risveglio di ieri, il leader della Lega aveva avuto parole generiche di condanna per la violenta aggressione da parte della Russia: “La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze, sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”.
“Pieno mandato a presidente Draghi che ha mantenuto una posizione equilibrata- ha dichiarato ieri sera a Porta a Porta – ma Putin non è un folle, è organizzato e approfitta delle divisioni dell’Occidente”.
Una presa di posizione netta non arriva neanche a precisa domanda. “‘Io deluso dalla Russia e da Putin? Più che altro sono deluso dall’essere umano che nel 2022 cerca di risolvere con la guerra problemi economici, energetici e politici, questo vale per chiunque”, ha detto a Radio anch’io su Rai uno questa mattina, aggiungendo: ”Quando c’è qualcuno che attacca e qualcuno che viene attaccato, è chiaro che bisogna schierarsi subito a fianco di chi è attaccato”.
(da NetQuotidiano)
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