GLI ANALISTI: L’ESERCITO UCRAINO STA COMBATTENDO FEROCEMENTE, NONOSTANTE IL DIVARIO DI FORZE. QUANDO I RUSSI DOVRANNO SCENDERE DAI BLINDATI ED ESPORSI PUO’ ACCADERE DI TUTTO
CONTA LA VOLONTA’ E LA DETERMINAZIONE, NON SOLO LA QUANTITA’ DI UOMINI E MEZZI… OLTRE 800 RUSSI UCCISI RIVELANO PECCHE NELL’APPARATO MILITARE DI PUTIN
“L’esercito ucraino sta combattendo: tutti prevedevano che le loro unità si sarebbero sciolte come neve al sole, ma per il momento sono ancora in azione. E combattono”. Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, è uno dei migliori analisti militari italiani. Sta seguendo da ore l’evoluzione dei combattimenti in Ucraina. “La Russia aveva ammassato alle frontiere dell’Ucraina 190 mila uomini, mentre in tutto l’esercito ucraino conta 125 mila uomini. I numeri dicono che non dovrebbe esserci partita, ma per ora i combattimenti vanno avanti”.
L’aeroporto cargo di Hostomel alle porte della capitale (base della Antonov) era stato conquistato ieri dai russi con un elisbarco: nella notte è stato ripreso dagli ucraini, tanto che i russi avrebbero dovuto dirottare un Ilyushin carico di paracadutisti che stava atterrando proprio su quella pista.
Non c’è da illudersi molto sulle possibilità degli ucraini di difendersi, ma per ora lo sanno facendo. Alla Bbc Jack Watling del Royal United Services Institute britannico, dice che “gli ucraini sono certo in una posizione difficile”
L’analista è appena ritornato dall’Ucraina ed è in grado di una valutazione diretta. “Per l’Ucraina era impossibile difendere migliaia di chilometri di frontiera con la Russia, ma adesso i combattimenti si svolgeranno in condizioni diverse”.
La superiorità aerea
La vera superiorità la Russia l’ha dimostrata nei cieli: Kiev aveva solo 105 aerei da combattimento, e per buona parte sono già stati abbattuti o distrutti al suolo. La Russia inoltre ha colpito inizialmente proprio la difesa aerea ucraina (radar e postazioni missilistiche) oltre ad altre installazioni militari terrestri, avendo a disposizione almeno 300 aerei da combattimento schierati intorno alla regione.
I russi inoltre hanno spostato potenti sistemi da difesa aerea S-400 nelle zone in cui hanno schierato i loro caccia, sistemi molto efficaci che completeranno quindi la superiorità aerea degli invasori.
Mark Hertling, un ex generale della US Army che adesso fa l’analista militare anche per la Cnn, in queste ore ha passato in rassegna le possibilità militari dell’Ucraina. “Ci sono due elementi che gli annalisti militari considerano nel valutare la capacità di combattimento di un esercito: le risorse a disposizione e la volontà di combattere”.
Quantità, qualità e volontà
Hertling ricorda che le risorse sono la quantità dei mezzi a disposizione (aerei, carri armati, artiglieria, blindati, armi) ma anche la qualità degli armamenti, la qualità dell’addestramento, la capacità della logistica di sostenere lo sforzo bellico. In questo la Russia, una superpotenza che da almeno 15 anni ha modernizzato il suo apparato bellico, è notevolmente in vantaggio.
Altra storia è la volontà di combattere, il sostegno che si riceve dai propri cittadini, il senso della missione di difesa della propria parte, della propria patria. In questo sicuramente i soldati ucraini sulla carta dovrebbero avere maggiori numeri, ma se le risorse dovessero risultare decisamente sottodimensionate rispetto agli attaccanti (come prima o poi sarà per l’esercito ucraino), la quantità di risorse avrà la meglio sulla volontà.
Il generale Hartling dice che “ci sono esempi storici in cui una forza militare con risorse superiori è stata sconfitta da forze militari con messi inferiori ma con una volontà di combattere enormemente maggiore”. Può essere il caso dell’Ucraina? È troppo presto per credere a qualcosa del genere, anche se bisogna attendere ancora qualche giorno.
Mosca ha applicato nelle prime ore di combattimenti la sua versione di “shock and awe”, la tecnica americana di bombardamenti massicci per distruggere le installazioni militari del nemico e paralizzare la sua volontà di combattere. Sono stati attaccati i centri di comando e controllo ucraini, la difesa aerea, i depositi di armi e di munizioni, gli aeroporti e gli aerei.
Watling del Rusi sostiene che i russi hanno armi contro le quali gli ucraini non possono nulla, come il missile cruise Iskander e diversi tipi di missili balistici. La differenza fra missili “cruise” e balistici è che i primi viaggiano “come un aereo”, possono essere guidati durante il volo, salgono e scendono di quota seguendo i rilievi del terreno. I “balistici” seguono una traiettoria simile a quella di un proiettile di artiglieria, o meglio un mortaio lanciato verso il cielo e con possibilità limitate di essere guidato.
Aiuti militari dall’estero, pochi
L’Ucraina di recente ha ricevuto centinaia di missili antiaerei del tipo “Stinger” e di missili anti-tank per colpire i carri armati. Ma questo potrà servire a una resistenza, magari nei villaggi o nelle zone urbane, che necessariamente sarà limitata nel tempo.
Il controllo dei cieli da parte della Russia, la disponibilità di artiglierie pesanti che possono colpire da lunga distanza, renderanno impossibile all’esercito ucraino riposizionarsi in maniera efficace per lungo tempo.
Combattimento urbano
Si è molto discusso della possibilità che nei combattimenti urbani le forze ucraine possano tener testa agli invasori anche per molto tempo. Sarà la fase più delicata della guerra, perché se l’esercito russo vorrà avere ragione rapidamente dei difensori, molto presto si troverà impegnato ad usare armamenti pesanti (artiglieria e bombardamenti aerei) nel cuore delle città. La capitale Kiev sarà uno dei principali obiettivi, per ragioni simboliche ma anche tattiche: è il centro da cui il presidente Zelensky e i suoi comandanti militari coordinano la difesa. Ed è a Kiev che le forze ucraine potrebbero tentare la disperata difesa dell’indipendenza del loro Paese.
(da La Repubblica)
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