2,4% INCOMPATIBILE, L’EURO NON CREDE A TRIA: “LA SPESA PUBBLICA RENDE VOTI MA ALLA FINE IL POPOLO ITALIANO CAPIRA’ CHI PAGA”
“TRANQUILLI, IL DEBITO SCENDERA'”, MA NESSUNO CREDE ALLE FAVOLETTE DI TRIA… PIAZZA AFFARI AZZERA I GUADAGNI, BANCARI IN FORTE CALO, LO SPREAD SOPRA QUOTA 270
C’è più di un motivo per tenere sotto la lente i mercati finanziari nel primo giorno di ottobre.
Cambia proprio da oggi la strategia della Bce, che dimezzerà gli acquisti di titoli di Stato dell’area euro, ma è anche il giorno del Def all’Eurogruppo.
La Borsa tiene, con Piazza Affari in crescita attorno all’1% in scia all’accordo commerciale fra Usa e Canada per gran parte della giornata, ma sono poi proprio le parole che arrivano dal Lussemburgo ad azzerare i guadagni.
Allo stesso modo lo spread, dopo un’impennata iniziale fino a 288 punti, si era quietato sotto quota 270 per poi superare tale soglia.
“Cercherò di spiegare ai ministri che cosa sta accadendo in Italia” aveva detto ai giornalisti il ministro Tria arrivando all’Eurogruppo, aggiungendo che il suo messaggio sarà di stare “tranquilli”, anche perchè nel 2019 “il debito scenderà “.
Una tranquillità che non si respira tra i ministri e i commissari europei.
Sono dure, anche se ancora attendiste, le dichiarazioni dei commissari Ue. “Quello che so è che il deficit è del 2,4% non solo per il 2019, ma per i tre anni che vengono, ed è una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni che sono stati presi” afferma il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo cui il 2,4% è “incompatibile” rispetto alle regole Ue. “Quello che noto è che il Governo italiano predilige la spesa pubblica e la spesa pubblica può rendere popolari, ma alla fine gli italiani capiranno totalmente la verità , chi paga”…
“Non vedo come queste cifre siano compatibili con le nostre regole, lavoro con Tria che vedrò oggi, lavoriamo sulla base di 1,6%. Con il 2,4% è chiaro che il deficit strutturale non sarà guardato per niente nello stesso modo”, ha affermato ancora Moscovici, ribadendo che “non è interesse dell’Europa provocare una crisi in Italia”, per cui “vedrò Tria con spirito di dialogo”.
Ma “ci sono due obblighi” che tutti i Paesi devono rispettare. “Primo, ridurre il deficit nominale sotto il 3%, e secondo ridurre lo strutturale che permette di ridurre debito”. Per il vice presidente Valdis Dombrovksis, inoltre, bisogna aspettare il testo della manovra per giudicare, ma “il piano di bilancio italiano non sembra rispettare le regole”.
Anche Parigi esprime tutta la sua preoccupazione per il Def italiano. “Ci sono regole e sono uguali per tutti perchè i nostri futuri” di Paesi dell’Eurozona “sono legati” ha detto il ministro dell’economia Bruno Le Maire rispondendo a una domanda sull’Italia. La Francia ha annunciato che il suo deficit/Pil salirà al 2,8% nel 2019, per finanziare un importante piano di sgravi fiscali, ma ha anche preso l’impegno di tornare nei ranghi nel 2020.
“Noi riduciamo il debito, rispettiamo le regole e stiamo sotto il 3% non per soddisfare la Commissione Ue ma perchè crediamo che ridurre la spesa pubblica, introdurre riforme sia buono per i francesi”, ha aggiunto.
Il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno non nasconde che “l’attenzione di tutti è sull’Italia” e prevede un “negoziato lungo”.
(da “Huffingtonpost”)
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