MASSIMO CASANOVA, PATRON DEL PAPEETE, LO STABILIMENTO BALNEARE PREFERITO DAL SEGRETARIO DELLA LEGA, SBERTUCCIA IL GOVERNO SUL CROLLO DELLE PRESENZE IN SPIAGGIA: “IL CETO MEDIO È ALLO STREMO. TUTTO CRESCE TRANNE GLI STIPENDI, E LA GENTE NON VA IN VACANZA”
“EPPURE I GOVERNANTI DOVREBBERO FAR STAR BENE GLI ITALIANI, NON AFFAMARLI. ALTRIMENTI UNA DELLE CONSEGUENZE È CHE LA GENTE FRENA I CONSUMI. E MAGARI VA ALL’ESTERO IN VACANZA, PERCHÉ COSTA MENO”
“Il problema non sono i rincari, il problema è a monte: le famiglie non ce la fanno più”. Massimo Casanova, patron del Papeete – notissimo stabilimento balneare di Milano Marittima, simbolo del turismo balneare in Romagna, che ha dato anche il nome alla crisi che portò alla fine del governo Conte I – risponde a HuffPost dalla Puglia.
“Non sono più europarlamentare (della Lega, ndr) – ci racconta – ma rapporti in giro per l’Italia ne ho tanti e posso dire che il ceto medio è allo stremo. Le famiglie sono in grande difficoltà. Tutto cresce tranne gli stipendi. E le difficoltà delle partite Iva non sono da meno. Negli anni scorsi sono state massacrate. Per loro l’attuale governo ha fatto l’impossibile, ma forse ancora non basta”.
Le difficoltà di cui parla impediscono alle famiglie di andare in vacanza? Dal suo osservatorio privilegiato cosa vede?
Il punto è che i governi hanno rotto il salvadanaio a forma di porcellino che c’era nelle case degli italiani. Hanno eroso i risparmi. Eppure i governanti dovrebbero far star bene gli italiani, non affamarli. Altrimenti una delle conseguenze è che la gente frena i consumi. E magari va all’estero in vacanza, perché costa meno. E questo è un problema anche per le attività del settore, perché si devono mantenere. Devono far quadrare i conti.
E quindi, lamentano i consumatori, alzano i prezzi.
Secondo me non è tanto questo il punto. Certamente qualche stabilimento balneare li avrà anche alzati, ma chi è del settore sa benissimo che la concorrenza è talmente ampia che aumentare i prezzi non paga. Il vero tema è che la gente non va in vacanza: abbiamo cali che vanno dal 10% al 30%. E questo dovrebbe far riflettere la politica
Da cosa partirebbe?
Perché non provare a dare un aiuto alle famiglie, affinché riescano ad andare in ferie? Ci vorrebbe, insomma, un piano per far andare in vacanza anche chi è economicamente più debole. Certo, questo governo ha già fatto degli interventi, ma come stiamo vedendo non basta, forse ne servono altri.
Ha in mente altri progetti per risanare il turismo?
Un piano di aiuto al turismo, che ha subito una gran botta, dai tempi del Covid. Servirebbe un grande progetto di ristrutturazione delle infrastrutture turistiche. C’è tanto da fare. Altrimenti, se cala la domanda ne risente la qualità dell’offerta. Il rischio è trovarsi tra 15 anni con alberghi vecchi. Così si va fuori mercato. E già, in parte, lo siamo.
Ha provato a parlarne con i ministri competenti?
Il ministero del Turismo non è nostro, non è della Lega. Non mi è capitato di parlarne con la ministra Daniela Santanché, ma queste cose le dovrebbe sapere.
E la sua Romagna?
Soffre anche lei. E se soffre la Romagna, che dà una grande quantità di servizi, a prezzi contenuti, figuriamoci gli altri territori.
(da Huffingtonpost)
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